Oggi mi è capitato in passare in zona Centro Metropoli, alla periferia nord di Milano, e son voluto andare a vedere le colonnine che so hanno piazzato nei parcheggi.
Già entrando nel parcheggio (inizia sotterraneo ma poi si sale ai vari piani) è stato posto un bel cartello con l’indicazione che è disponibile il punto di ricarica e poi anche dentro ci sono i cartelli lungo la strada (almeno al primo piano, non sono andato nei due successivi dove però non penso abbiano piazzato altre colonnine):
Arrivati sul posto, proprio all’ingresso, si trovano due posti dedicati (e stranamente liberi!) con una colonnina alla fine di uno di essi.
Fatto curioso che qua -supermegacentro- abbiano piazzato solo una colonnina (e poi si scoprirà molto limitata) mentre in altri centri (vedi IperPortello, oltretutto più piccolo) esagerino a volte con i punti di ricarica (al portello ben 6, ognuno dotato di 3 connettori indipendenti).
E’ vero che le compagnie sono diverse (fra l’altro non ho capito chi è che gestisce le colonnine del Metropoli mentre a Portello è appunto Iper) ma trattandosi della stessa città (e persino della stessa zona, disteranno 3 o 4 km uno dall’altro) mi stupisce che chi ha realizzato gli impianti abbia fatto sondaggi di mercato con risultati così diversi.
Comunque -dicevamo- ecco la colonnina:
Ed ecco il contesto:
Analizziamola TEORICAMENTE.
In due dei lati della colonnina è presente un connettore (per lato) di tipo 3A e 3C (per gli amici: Scame Libera, il tipo classico ed ovale).
Non è presente nessun’altro connettore, scelta piuttosto strana visto che taglia fuori tutti i ciclomotori o quadricicli (tipicamente con schuko*) ma sopratutto le vere e proprie auto elettriche dotate per default di Tipo 2 Mennkies:
Non solo, ogni presa ha un suo lettore RFID e display, quindi sembra che non sia possibile usare una presa o l’altra, ovvero se una è occupata bisogna sperare che la libera usi il connettore che abbiamo noi.
Boh.
Come già detto ero di passaggio, quindi non ho verificato se il personale sa gestire il tutto e se le prese vanno, ma collegando il mio connettore con la Scame effettivamente rileva la presa inserita e chiede il RFID. Ho passato il primo che avevo sotto mano (ovviamente non loro) e non mi ha autenticato, quindi direi che sembra tutto funzionare correttamente.
Un giorno passo apposta per provare il sistema, ora andavo di fretta (vedi sotto il bonus che mi sono regalato).
Un’osservazione, comunque, su queste colonnine nei centri commerciali.
A parte IKEA che sono sempre attive per tutti ed Iper che utilizza (o per meglio dire RIUTILIZZA) la card CRS e riconosce l’utente che si è preventivamente registrato sul loro sito http://www.ricaricaev.it, tutti gli altri chiedono di presentarsi ai relativi servizi clienti ed in cambio di un documento (trattenuto) danno una chiave di attivazione per la colonnine (sembra che anche Metropoli usi questo metodo).
Ma siamo sicuri sia un metodo vincente?
In tutti i casi si tratta di fare 4 volte avanti-indietro dalla colonnina al supporto clienti, nel caso di Metropoli poi è veramente lontanissimo!
Ora forse la cosa sarebbe giustificata se uno si intrattiene veramente molto nel centro (e per MOLTO intendo 6 ore almeno, anche se dubito che anche un super SHOPPINGARO passi la gioranta dentro) o in alternativa fornire colonnine a ricarica FAST (ma improbabile possano proporle gratis visto l’altissimo costo di impianto ed esercizio e la limitata compatibilità dei mezzi che poi possono utilizzarlo, fra l’altro sarebbero poi tagliati fuori tutti i ciclomotori, quadricilci e la selibripugin…).
Quindi presuno che uno al massimo nel centro a far compere stia 1 ora o 2 se ci mette un pranzo di mezzo, ma in quel tempo che carica ridicola si ottiene (sperando sia a piena potenza, pure quello lo dubito)?
Un biberonaggio ridicolo perdendo tempo a fare 4 volte avanti-indietro per attivare e poi disattivare le colonnine (e fra l’altro quando le si lasciano incustodite si sarebbe pure a rischio multa o rimozione).
Inoltre chi ha un mezzo elettrico ha sicuramente un punto ufficiale di ricarica a casa o sul lavoro (tranne io che sono pazzo…) quindi di 60 minuti di ricarica dovendola ottenere facendo 4 volte avanti-indietro per attivarla, sono un bell’impegno che può essere svolto magari solo per lo sfizio di vedere se il sistema funziona, ma sicuramente non pratico e non conveniente (altri 30 minuti probabilmente si perdono in questa gestione del tutto).
Siamo dunque sicuri che questo sia un buon metodo?
Obbliga inoltre il servizio clienti a noiose registrazioni (a rischio privacy, oltretutto) con burocrazia, carta, perdita di tempo.
Boh.
Non sarebbe più intelligente prevedere l’autonomia dell’utente con le carte fidaty, ad esempio, che possono anche fornire statistiche, fidelizzazioni e rivendita di spam mirato?
Non mi sembra che questi sistemi siano studiati molto bene…
*= la schuko in Italia (e chissà perchè solo qua) è dichiarata vietata per le ricariche pubbliche, nonostante tutto qualcuno le ha (ovviamente con le prese isolate e stagne). Nel caso di Metropoli però faccio notare siamo al coperto.
Se avete letto fino a qua meritate il bonus!
Fatto le mie foto, sono uscito dimenticandomi che all’estrema destra c’era un bel panettone (di cui avevo dimenticato l’esistenza e che ovviamente da dentro non si vede) e stringendo la curva…..
…. dopo una decina di minuti di bestemmie sono dunque andato dove dovevo andare, cioè al Carrefour di Paderno Dugnano, ma di questo ne parlo nel prossimo post….
Ora volevo fare un reprise di bestemmie…
Ciao, mi spiace per l’auto e grazie per l’info sul Metropoli,pensa ogni tanto ci vado, io non abito distante da quel centro, ma non avevo fatto caso alla presenza delle colonnine. Peccato che abbiamo messo quel tipo di prese, ma mettiamola cosi’, se ci vado con lo scooter non avro” bisogno di ricaricare visto che sono vicino. Resta il fatto che piu’ si va avanti e piu’ diventa una giungla ricaricare, tra prese diverse, approcci diversi del centro commerciale , macchine non EV parcheggiate indebitamente etc. Complimenti per la costanza!
Cris
Mi spiace per la carrozzeria!
La tipo 3C, secondo me, diventerà tipo 2, come nelle altre colonnine Scame che hai recensito.
Circa il fatto che si può usare una presa alla volta è una questione di prestazioni, quindi di costi.
Ciao
Dici è solo un problema di costi? Be’ immagino che la Mennkies costi veramente tanto (si vede è bella pienotta e poi ci saranno le licenze da pagare) ma la shuko la si dovrebbe trovare a 3 euro (che però può costare di più se si implementa un sistema di tenuta, secondo me inutile se in un posto non sulla strada)…. poi ovviamente avrà anche un costo il software che sa gestire 2 prese invece di una.
Be’, il consiglio è quello di portarsi sempre addietro anche un adattatore scame/shuko.
Comunque come dici tu, ci vorrebbe un po’ di linee guida e chiarezza, ognuno fa quel che vuole e nessuna soluzione mi sembra realmente comoda ed ottimale (persino nell’hardware): il sospetto è che chi progetta questi sistemi non sappia realmente niente di mobilità elettrica (ignorando completamente le prese o facendo prove sul campo di quando sia veramente frustrante dover chiedere i pass e poi restituirli o trovarsi i parcheggi occupati).
Ciao Stefano, cia a tutti,
Ho finalmente ricevuto la tessera e-moving… sabato 11 andrò a “prendere” (in prova) la tanto desiderata leaf…
Se qualcuno fosse interessato ad acquistare una leaf sfidando il mondo intero le mogli il governo, ecc. io ho avuto un prezzo estremamente interessante sul modello attuale che cambia di poco da quello che verrà proposto dall’Inghilterra.
Stefano, per favore mi dici quali adattatori devo prendere per non trovarmi nelle canne all’ultimo momento? Grazie.
Paolo
SPINE DA AVERE ADDIETRO?
Sicuramente non ti può mancare la TIPO 3A (Scame Libera) che è in Italia è la più diffusa anche se è appena stata dichiarata ‘morta’, ma conviene averla e come default.
Poi ci vuole anche una shuko ed un adattatore da industriale a shuko (ovviamente industriale da 220, cioè blu) questo perchè i non dedicati (hotel, amici, officine) quelle hanno.
Infine, per il futuro, la Tipo 2 Mennkies che è l’unica presa seria.
La Mennekies la usa fra gli altri A2A (e ci mancherebbe!) ma anche iper e carrefour (ma non ikea!).
Con la Leaf mi pare diano di serie proprio la Tipo 2.
Infine segnalo che la LEAF accetta anche corrente continua tramite la presa CHDEMO di cui è fornita (e la CHDEMO permette anche la carica fast!).
Ma mi sembra di capire che il cavo costi veramente molto (attorno ai 600 euro!) e qua in Lombardia c’e’ una sola colonnina sulla A8 (c’e’ un mio post al riguardo), quindi io almeno per ora eviterei di prendere tal cavo…
Io vorrei aprire un club dei ” matti” elettroutenti (mi permetto di dire matti perchè sono uno psicologo…), se qualcuno fosse interessato a condividere questa follia… Attendo risposte.
Paolo
Ma sei matto??? Ci voglio entrare!!
😉
Ciao, sono quelllo che ti ha segnalato la nuova colonnina del Metropoli…mi spiace dell’inconveniente panettone…mi sento un po’ in colpa 😦
Prendila così: quello di rischiare è il destino dei pionieri!
Riguardo alle prese ricordiamo che ad inizio anno la Commissione Europea ha indicato nel tipo 2 (Mennekes) lo standard di connettore di ricarica europeo. Come dire…la strada è segnata!
Buona ricarica!
No, ma che ti senti in colpa?
Dovresti sentirti in colpa se sei stato tu a mettere quei panettoni!
Tu o non tu, prima o poi ci sarei passato ed il danno era dunque solo rimandato.
Poi a due giorni di distanza (visto che fra l’altro piove molte) i segni sono quasi passati tutti ed il grigio dell’auto maschera anche bene i segni.
Ci fossero poi quelli che segnalano le nuove colonnine!
Dimenticavo.
Appunto, visto che ora è passato il Tipo2, come mai queste nuove colonnine non ce l’hanno? Solo Scame??
Pingback: CC Metropoli: nisba, se non c’e’ il direttore! | Problemi di ricarica da colonnine EV
Buongiorno a tutti, sono sparito per un po ma eccomi qui dopo aver provato per una stettima la superba leaf gentilmente offertami dalla concessionaria nissan di lecco.
La leaf è quello che promette, non di più, non di meno.
osnago mortara (dove vivo), partito con una autonomia ipotetica di 165 km arrivato a destnazione con 25 km di autonomia…
i km promessi , come peraltro ho letto su tutte le prove su internet non sono poi reali ma comunque 140 km te li garantisce e non sono pochi.
certo in modalità eco e con il piede morbido 80 km/h al massimo, altrimenti scende in modo esponenziale…
viaggi al freddo perchè se accendi il clima si mangia subito 10 km di autonomia, te li scala subito subito…
il recupero è eccezionale, a differenza della prius ( che ho avuto), dove non devi frenare se no perdi il recupero ( almeno nella prima serie), nella leaf anche se fai una frenata decisa recuperi uguale.
Comunque credo che a settembre la prenderò. per chi fosse indeciso in questo momento, siccome a fine estate esce quella nuova, viene data a prezzi davvero interessanti… Un saluto. Paolo
Interessantissimo, la Leaf si conferma dunque la miglior auto!
Mi piacerebbe sapere di più sulla frenata rigenerativa, se va proprio sempre ed in ogni condizione.
Assolutamente la migliore non so della zoe ma tiu obbligano alla wall station per cui spendi un sacco. la frenata è più importante nell’andatura eco in quella drive c’è ma meno significativa…
Bisognerebbe però chiarire questa cosa del wall box ‘obbligatorio’: non è la prima volta che la sento.
Ma la Zoe non è proprio famosa (anche per) il famoso Cameleon, caricabatterie che dove lo attacchi lo attacchi e ricarica sempre l’auto?