GIOIE
4 posti auto dedicati alla ricarica di auto elettriche, ben sorvegliati e con chiaro invito a non abusarne (inoltre appena mi sono avvicinato mi hanno intercettato e chiesto di spostarmi perchè non elettrico).
6 prese a disposizione: 4 Tipo 3A e 2 tipo industriale.

Quadro 1
(1 industriale + 1 tipo 3A)

Quadro 2
(2x tipo 3A)

Quadro 3
(1 industriale + 1 tipo 3A)
DOLORI
appunto, le prese. le due industriali non dovrebbero trovarsi mai, nei veicoli elettrici. Le Tipo3A (Scame Libera) sono già più corrette anche se da qualche mese obsolete. Ad ogni modo il vero DOLORE di questo punto è che le scame non andavano, nessuna. Era scattato il differenziale e non si riusciva a ri-armarlo in nessuno dei 3 quadri presenti (uno era chiuso a chiave).
Ho segnalato la cosa ai gestori del parcheggio (vedi dopo).
GIOIE
La ricarica è illimitata, senza tesseramento o altre noie. Si fa quindi in assoluta autonomia, si arriva e ci si collega. Inoltre è gratuita.
DOLORI
Seee…. gratuita un par de zeppole! In verità è nel parcheggio e si paga. Cioè pagano tutti, con la differenza che almeno gli elettrici qualcosa prendono pure, tutti gli altri mezzi pagano ad ufo. La cosa è ancora più grave perchè esistono SOLO quei parcheggi attorno all’ospedale e quindi non c’e’ scelta di posti gratuita (ma non era obbligatorio per legge?).
E non è finita perchè l’ospedale è isolato dalla città quindi bisogna per forza andarci in auto e per forza parcheggiare lì. Non è propriamente vero, ci saranno sicuramente i mezzi pubblici, ma non penso con l’efficienza e la cadenza di un ospedale di città.
GIOIE
Ma i primi 20 minuti di parcheggio sono gratis!
DOLORI
Il che significa NIENTE! A parte che nessuno va in ospedale per 20 minuti (se si fa una esame un po’ di fila c’e’ sempre, oltre alla durata della visita stessa, se si va da un ricoverato in visita e si sta 20 minuti si fa tempo solo a chiedergli come sta).
Per lo SCARICAMENTO DI AMMALATO al volo, per stare nei 20 minuti, bisogna proprio farlo con una pedata a portiera aperta e poi non si arriva ad entrare nel parcheggio.
Inoltre, vista la vastità del parcheggio, ci saranno almeno qualche minuto a piedi prima di arrivare alla struttura, ecco come vanno i loro 20 minuti:
GIOIE
Tutto l’immenso parcheggio è in realtà una gigantesca tettoia fotovoltaica con tanto di pannellone all’ingresso con le statistiche: MOLTO BELLO!
DOLORI
quindi quel parcheggio è anche una rendita!
Allora a maggior ragione bisognava lasciare il parcheggio gratuito o almeno estenderne il tempo ad una durata più logica (2 ore?).
Si dirà che la generazione di corrente fotovoltaica è sempre poca per un ospedale che oltretutto ha costi di gestione immensi di principio, tutto corretto, ma scusate noi non paghiamo anche tasse su tasse proprio per questi servizi? (e ticket sanitari, ovviamente).
Pure al parcheggio si devono attaccare?
Lo trovo scandaloso!
e per chi ancora c’e’…… BONUS TRACK!
Casualmente, girando per la città, a meno di 20 metri da dove dovevo andare ho trovato un altro punto E-VAI non segnato nelle varie mappe di colonnine (nel parcheggio di Via Gilardelli 18):
Niente di nuovo che già non si sa: colonnina Ducati Energia, installazione e software by A2A/E-Moving, iMiev/CZero/iOn inutilizzate da una vita ma che occupano spazi e prese, divieto di parcheggiare e ricaricare per gli altri (anche i tesserati, anche a pagamento) ed ancora una volta stranamente la mia tessera di abbonato ‘normale’ (e non E-VAI, che neppure esiste) riuscirebbe ad utilizzare le prese, se non fossero occupate:

Notate il “Tessera abilitata” ma poi “Prese non disponibili”
Mi pare strano che fossero guasti proprio i differenziali della tipo 3A. Mi viene il dubbio che fosse pigiato il fungo rosso che agisce sulla bobina di sgancio che si vede nella foto, o che la bobina stessa fosse da riarmare con il pulsantino. In ogni caso si tratta di stazioni di ricarica un po’ obsolete e non idonee all’impiego in un garage pubblico. Meglio quelle tutte chiuse.
Il fungo rosso era correttamente premuto. Abbiamo provato anche a sganciarlo e si riagganciava fissandolo con la rotazione ma in entrambe le posizioni non rimaneva armato poi il differenziale.
Comunque è parso pure a me molto strano che solo le prese SCAME non si alimentassero e per di più in due dei 3 armadietti provati (il terzo era chiuso con serratura) mentre l’industriale andava benissimo. Boh.
Dubbio: ma se non si alimenta proprio un tubo, cosa succede? Ovvero (correggimi se sbaglio) la posizione di riposo dei differenziali è giù, cioè scollegato (aperto) e se non c’e’ tensione non rimane in posizione in alto chiuso, vero? Allora ho appunto il dubbio che non siano mai stati collegati i differenziali (e di conseguenza le prese dopo).
I differenziali “normali” stanno in posizione di chiuso anche senza tensione (a meno che non siano accoppiati con una bobina di minima tensione). A questo punto penso che il problema fosse la bobina a sinistra: andava riarmata a mano, prima di alzare la manopola del differenziale.
Ma come ci si attacca a una industriale trifase, direttamente con cavo da trifase a Type 2; senza trasformatore???
No bisogna avere il ‘trasformatore’ cioè il cavo con a metà strada il box con l’elettronica che gestisce il dialogo fra l’auto e la rete elettrica (in gergo si chiama EVSE).
Nessun’auto in commercio può caricarsi senza questo accessorio da una presa ‘comune’.
pare che l’energia prodotta dalla tettoia non finisca all’ospedale… In generale, gli ospedali dicono che non è colpa loro dei costi di parcheggio perché sono gestiti da terzi