..esperienze di ricarica auto elettriche in colonnine pubbliche… (ed altre cosine a tema), perchè la strada delle auto elettriche è piena di spine… (by selidori)
…ed allora essendo in zona Como oggi sono passato anche per l’hotel ‘green’ (così loro stessi si definiscono) “Il Corazziere“.
In realtà è un insieme di 3 attività omonime composte da un ristorante, un hotel ed un residence.
Si definiscono 4 stelle, secondo me dovrebbero averne 75: il lusso, la classe e l’eleganza della hall è da goduria per gli occhi (o per lo meno per i miei, abituati a bettole di periferia).
Cosa ci faccia una struttura così di lusso in un posto isolato da tutto e da tutti è da chiarire: magari lo scopo è proprio l’assoluta privacy e relax degli ospiti, considerato che hanno anche un piccolo bosco con casette predisposte sugli alberi per gli uccelli ed un’altra chiamata proprio BIRDS CAGES a cui non hanno fatto mancare un simpatico gruppo di continuità che spero veramente sia supersilent perchè purtroppo è un mezzo pugno in un occhio (poichè non mimetizzato)!
Mentre il tagliaerbe automatico in carica è già più discreto. Modernità e tecnologia senza invadere, obbiettivo centrato molte volte in questo posto! (Ma non sempre, come si vedrà più avanti).
Ma se vi allontanate un po’ dal caseggiato si riapre un mondo curatissimo con addirittura un bosco con accesso privato al parco Valle Lambro, con ruscello anatre e papere!
Meglio lascira parlare le parole, però, con queste 3 panoramiche ricavate da una serie di foto giuntate:
(cliccando sulle 3 immagini le si vede a full quality… ehm… sono un po’ grandine (circa 7 MB)… scusate…)
L’hotel ha vocazione green e si vede già dal parcheggio: la tettoia è fotovoltaica (peccato manchi un visualizzato di quanto prodotto o almeno le caratteristiche, ma un pannello tipo numeri dei benzinai, sarebbe stato troppo techno ed in disaccordo con l’aspetto naturale che si voleva ottenere).
Chissa se è da finire o una parte rimane scoperta?
Vedete quel vasone color mattone alla fine della tettoia a destra?
Non solo: nello scolo della gronadia è stato messo un gigantesco vaso ad anfora (scenografico anche lui) che raccoglie l’acqua piovana, un rubinetto ed un tubo a fondo dell’anfora ci suggerisce che verrà usata per irrigare i campi (o per lo meno come ausilio).
Mi sa che col caldo l’autofocus del cellulare prende un po’ di ferie… perdonatelo! (Così inoltre non si vede la shuko attaccata alla trave di sostegno…)
Ok, arriviamo al dunque.
Sono andato da IL CORAZZIERE perchè era segnalata una colonnina ABB (sul sito colonnineelettriche.it) ed infatti c’e’!
Curioso che sia nell’altro parcheggio senza tettoia fotovoltaica (obbiettivamente è difficile riuscire ad alimentare la colonnina con il sole diretto, assai più conveniente gestire i due impianti come separati, ma la colonnina & tettoia fotovoltaica abbinati fanno sempre scena!).
Non solo, per la posizione che è rifornirebbe solo un’auto e praticamente in divieto di sosta (zona di transito!).
C’e’ da dire che però è un’area privata, ed ognuno fa quel che vuole.
E passiamo alle note dolenti.
La prima è che -scusate se chiedo troppo- è un pugno in un’occhio.
Architettonicamente, dico, un un paesaggio così perfetto e curato, e neppure orientato ma proprio ad esclusivo arredo di vintage, rurale e classico (notate solo il lampione al suo fianco) avere un oggetto di chiaro design futuristico è un pugno in un occhio!
Se guardate persino la tettoia fotovoltaico seppur con font moderno e scritte in inglese è in legno e verniciato di scuro invece del più semplice, economico, freddo, futuristico metallo.
Come mai allora si è scelta questa colonnina?
Probabilmente perchè sul mercato -me ne accorgo adesso- non c’e’ niente che possa intonarsi con lo stile dell’Hotel!
I produttori di colonnine dovrebbero cominciare ad offrire a catalogo varie coperture o personalizzazioni per questi scopi.
Ora che ci penso anche per le città d’arte potrebbe essere un’idea, il realizzare colonnine alla “Leonardo da Vinci”!
Scusate se faccio notare queste osservazioni ma secondo me non sono accessorie: siamo italiani e con un tanto bel paese attorno a noi: dobbiamo far ben attenzione ad ammodernarlo mantenendone lo stile! (che oltretutto è SOLDI, non solo estetica).
Ed ora passiamo alla vera nota dolende: le prese.
La colonnina in oggetto ha 2 prese, entrambe oramai superate (e nate comunque male): le 3C, le vecchie Scame Libera:
Accidenti!
E’ già brutto non avere scelta, se poi l’unica presa disponibile non è presente praticamente in nessun mezzo…
Mi sa tanto che la scelta coraggiosa e pioneristica dell’hotel non lo ha premiato: probabilmente al tempo dell’installazione era quella la presa che si pensava sarebbe diventata di massa.
Sta di fatto che oggi come oggi NESSUN MEZZO ha in dotazione quella presa. Certo si possono fare adattatori e prese ma con risultati discutibili.
Peccato!
Speriamo sia possibile il retrofit del solo connettore mantenendo la colonnina già pagata! (anche se a me non piace, in quel contesto).
Ed ora entriamo a chiedere.
Dentro la hall sembra una casa privata arredata con grandissimo gusto (anche se forse troppo country/bianca, per i miei gusti). Sono presenti persino soprammobili vintage anni 60-70-80 come macchine fotografiche, cubo di rubik (originale), dischi vinile….
Basta turismo! Torniamo a tema.
Chiedo alla portiera (?) se posso fare due chiacchere ed avere notizie sulla colonnina. Non sa dirmi un gran che, mi dice che è meglio se concordo un incontro col direttore (mi lascia biglietto da visita).
Cerco comunque di estorcergli qualcosa: mi dice che l’uso è gratuito per tutti e senza limiti, ma ovviamente hanno priorità i clienti. Le chiedo dunque se la colonnina è attiva e funzionante da subito: vedo l’ho messa in difficoltà, non dovevo fare tale domanda, ma probabilmente la risposta è SI.
Non mi sa dire altro e non voglio creare problemi, saluto, ringrazio e me ne vado.
Conclusione:
la singola libera e pioneristica iniziativa dell’albergatore si scontra con i pasticci del mercato: una colonnina non a tema, con connettori vetusti, ed io aggiungo anche impiantata in un punto non opportuno, probabilmente mai utilizzata. Ma questo anche perchè non penso si incontri la domanda e l’offerta, quando è un posto così particolare (facciamo un esempio: in un posto così io vedrei bene a caricarsi una Tesla, una Fisker Carma, che proabilmente se vedono una Scame (con tutto il bene che voglio al produttore) 3C preferiscono rimanere scariche! (Gia anche la Mennekies sono dei problemi, per loro!)).
Insomma l’iniziativa di un singolo intraprendente soffocata dal pasticcio tutto attorno. Sembra la storia dell’Italia, quando se qualcosa funziona (io di fatto oggi avrei potuto caricare, se avessi avuto il cavo corretto) lo si deve solo all’iniziativa di un volenteroso personaggio senza che il mondo attorno a lui (che dovrebbe favorirlo) gli costruisca la giusta infrastruttura.
Oggi ero in giro anche per Como e sono andato a ritrovare le colonnine del circuito E-VAI site in piazza Giacopo Leopardi.
Ricordo che questo è un circuito particolare sono per il parco macchine di E-Vai, non è possibile utilizzare le colonnine per gli utenti finali, neppure per i tesserati A2A/E-Moving di cui chiaramente sono le strutture (e persino l’autenticazione e l’erogazione vanno a buon fine).
Bene, delle due colonnine, una era regolarmente accesa (e piena) mentre l’altra era spenta:
“Como 2” dunque esiste un’altra colonnina a Como?
O forse è questa la “COMO 1”, purtroppo spenta.
Tre osservazioni.
La prima è che comincio a trovare troppo spesso queste colonnine Ducati Energia SPENTE. 3 nell’ultima settimana. Il mio sospetto è che l’impianto non è ben isolato ed il differenziale scatta per qualche motivo (forse anche solo termicamente? E’ possibile che il forte sole di questi giorni scaldi le colonnine di grigio scuro ed in metallo fino a far saltare il differenziale (ammesso sia DENTRO la colonnina)?
La seconda è che secondo me questo punto è TROPPO NASCOSTO: prima di tutte queste installazioni dovrebbero essere canali pubblicitari, invece qua siamo dentro ad un cancello semi-privato (c’e’ un cartelle di divieto di solo testo con restrizioni non ben comprensibili). Inoltre -se c’e’ un cancello- probabilmente può essere anche chiuso (ed infatti streetiew quando passò così lo trovò): dunque il servizio non è detto sia sempre fruibile.
Terza ed ultima considerazione ancora c’era parcheggiata e collegata la Panda Elettrica by SEMS con batterie Zebra (che devono stare perennemente attaccate se non in uso per l’autoscarica notevole).
Questa ha targa 530 ed è diversa dunque da quella dell’altro post (528) che aveva una presa industriale con cavo/adattatore in Tipo 3A. Nota: la Grande Punto alla sua destra che si intravede è tradizionale.
Ma stavolta c’era un cavo diverso dal solito: invece del solito SCAME TIPO 3A stavolta era collegata alla Tipo 2 Mennekes (lato colonnina) e tipo 3A lato auto (non ne sono sicuro, non ho provato a rimuovere il connettore per vedere effettivamente la presa utilizzata, ma a vedersi così sembra prioprio lei).
Ma come? Per passare da Mennekes a Scame basta un cavo passivo senza elettronica? E sarebbe questa la grande autenticazione del connettore Mennekes?
Da Scame Libera 3A…
… a Mennekies tipo 2!
In un sol cavo senza elettronica!
Mi sa che quelli di SEMS ma anche di E-Vai non hanno le idee molto chiare e sperimentano più di noi….
Premessa: lo so, lo so, che devo scrivere gli altri 4 articoli promessi su ZOE, ma sono piuttosto impegnativi per quanto voglio scrivere ed il tanto materiale da organizzare. Ma sono in dirittura d’arrivo! Allora intermezzo il discorso ZOE con esperienze che mi capitano quotidianamente, su cui c’e’ meno da scrivere.
Oggi sono ripassato al centro commerciale Metropoli, a Milano (via Amoretti 1).
Le altre 2 vuolte che ci ero passato non erano orari di ufficio (il sabato) e siccome bisogna chiedere l’attivazione in segreteria, non si è ottenuto niente. Anche oggi ho provato ad attaccarmi subito, ma:
Ho provato allora a rivolgermi agli uffici (come daltronde dice il cartello) ma…. MANCAVA LA PERSONA ADDETTA!
Anche comprensibile visto il periodo, di meno che il servizio non si eroga se manca lui.
Ad ogni modo un collega mi ha detto che posso passare lunedì a ritirare la tessera, perchè lasciano detto a SIMONE che appunto rientra lunedì.
Aspetta aspetta… cos’è questa storia della tessera? Gli chiedo dettagli ma non si sbottonano, allora gli chiedo se è personale e questo giustifica la parola RITIRARE e mi dicono di si (ma sono poco convinti, diciamo gli ho messo io le parole in bocca). A tal proposito si prendono nota del mio nome/cognome e cellulare (nessun altro dato) così lunedì Simone mi richiama (siamo passati dal RITIRARE LUNEDI’ a SIMONE MI CHIAMA). Poverino mi sa che chi ha detto le parole TESSERA e DA RITIRARE l’ha un po’ sparata ed ora che gli faccio il terzo grado si attacca sugli specchi….
Io lunedì non posso andare, vediamo se Simone mi chiama ma ho tanto il sospetto che la tessera sia una ed una sola che la imprestano momentaneamente all’utente e che non rimane a lui con cui si potrebbe muovere autonomamente. Mi è balenata questa ipotesi perchè non mi hanno proposto nessun regolamento ne’ chiesto altri dati personali (necessari, se mi fanno una tessera), potrebbe farsi tutto lunedì ma allora non penso che già in quella data io possa ritirarla. Se infatti esiste un modulo (e dovrebbe esistere) avrebbero potuto farmelo compilare da subito. Altro motivo per cui mi pare strano la tessera personale è che è una gestione mica da ridere, oltre a considerare il costo di stampare enne tessere con RFID. Non solo, se è gratis (non è mai stato detto ma neppure il contrario) può darsi che si diffonda la voce di farsela fare che non si sa mai o anche solo per curiosità o per vedere se si riesce a caricare il cellulare.
Insomma mi sembra che sia tutto così come prima esperienza, probabilmente l’unico che ha chiesto fino ad ora. La mia teoria è rafforzata dal fatto che la prese sembrano assolutamente intonse (notate nessun segno di usura, bianchissime ed angoli ancora tutti perfetti) e che hanno due tipo3, difficile che un VERO mezzo elettrico si attacchi con quella (più facile i retrofit, motorini o mezzi leggeri, ma li vedo male in un centro commerciale in periferia).
Vi tengo informati se chiamano lunedì o nei giorni successivi (io non ho contatti, se non quel nome di battesimo). Nei prossimi giorni, se capita, passerò, se non si fanno vivi prima.
Ad ogni modo il risultato è il solito: non si è riusciti a ricaricare. 😦
… e così ho avuto un prova per 24h la Renault Zoe.
Ok, partiamo subito!
Non mi dilungo su auto, accessori, esperienze, emozioni e guida, di quello scriverò più tardi, ora vado subito al dunque: le esperienze di ricarica con colonnine pubbliche sulla strada.
Premetto che personalmente non ho alternative: non ho box ne’ punto di ricarica privato, ma ricordo che la Zoe comunque non permetterebbe la ricarica da una comune presa domestica: il solo connettore fornito di serie è il TIPO2 (“Mennekes” per gli amici) e non penso si trovi di default nei garage.
Particolare del cavo, presa alto colonnina
E’ dunque richiesto una specifica struttura (“wall box”) od ovviamente una specifica colonnina che supporti questo standard (appunto il tipo 2) ed una minima erogazione di circa 1.4kW (6 Ampere) anche se è bene sapere che sotto i 1.8kW (8 Ampere), la Zoe è molto inefficiente nella ricarica (aggiornamento dicembre 2016: ecco una interessante tabella: http://pushevs.com/2016/12/17/renault-zoe-charging-time-efficiency/)
Avrei pensato che qualsiasi punto pubblico (apposta creato per l’occasione, visto non si possono usare adattatori o cavi da industriali, anche se esistono, in effetti, ma sconsigliati dalla stessa Renault) non desse problemi con una autentica auto elettrica ed invece ci sono state parecchie sorprese.
Ultima premessa-riassunto noioso per chi non conoscesse la Zoe.
Questa auto ha anche una caratteristica unica: integra un sistema chiamato Caméléon che dovrebbe accettare molteplici ingressi, persino la corrente continua ad alta potenza (e quindi velocità di carica) gestendo automaticamente la negoziazione della miglior fornitura ed ovviamente l’utilizzo o meno del maledetto trasformatore/raddrizzatore/caricabatterie/alimentatore interno.
Insomma le premesse per la carica universale (per lo meno per colonnine dedicate) c’erano tutte, ed invece…
Ecco la storia in ordine cronologico.
Il primo punto dove provarlo è stato presso il parcheggio Ikea.
Per motivi logistici si era a San Giuliano Milanese.
Con me c’e’ anche un amico Twizzista (Francesco) ed abbiamo sperimentato queste colonnine Scame, secondo me esteticamente molto belle e funzionali (anche perchè la politica di Ikea -unica fino ad ora- è stata di rendere la fruibilità completamente free, senza vincoli, senza pre-registrazioni o tesseramenti (gratuito od a pagamento) e senza il coinvolgimento del personale Ikea; semplicemente si va e ci si attacca alle prese non bloccate).
La prima piacevolissima sorpresa: SUCCESSO COMPLETO!
Non solo ci si è autenticati correttamente va l’erogazione era a velocità incredibile.
Purtroppo il display non segna l’erogazione istantanea ma calcolando i secondi di aggiornamento del contatore, Francesco ha stimato in circa 28 kW la potenza fornita.
PROPRIO NON MALE!
Non sarà proprio fast ma decisamente non è lenta! (Ricordiamoci che a casa Renault obbliga all’acquisto di una wallbox e relativo contratto enel a prezzo maggiorato solo per avere 7 kW!).
A dir del vero un certo problemino c’e’ stato: la negoziazione è stata veramente lunga, direi almeno un minuto (che sembrava infinito perchè il display TFT dell’auto si limitava a visualizzare il messaggio criptico di VERIFICA IN CORSO) ma poi una volta partito è stato una bomba!
*new* RUBRICA POSTUMA DAL TITOLO “Cosa è successo poi“:
Oggi (23 luglio) sono ripassato per lo stesso giro ma con la più modesta selibriplugin.
Nel parcheggio Ikea ad un certo punto mi ha raggiunto il responsabile della manutenzione e mi ha chiesto info sulla mia “attività”, anzi su QUESTA attività visto che ci conosce per questo blog. 🙂
Mi dice che ci segue con interesse, chiaramente per le citazioni Ikea, e sembrava una delle poche persone che si incontrano nella vita che non solo ama il suo lavoro, ma anche quando (con coraggio) la sua società gli chiede di fare qualcosa di assolutamente innovativo, con tutti i rischi e gli impegni da riporre in qualcosa di nuovo.
Mi ha confermato la potenza massima di circa 28 kW ed il successo di ricariche ‘non lente’ che hanno avuto anche loro provando la Leaf.
Mi ha anche detto che ha ben conosciuto quelli di Scame che hanno creato PER LORO la colonnina e mi ha rinnovato il consiglio di andarli a trovare, che sembrano persone molto competenti (ma già lo si era intuito).
Non solo, mi ha anche detto che loro prima di scegliere come fornitore Scame avevo chiesto offerte dalla concorrenza e li hanno provati un po’ tutti, ma nessuno era disposto a fornire al cliente Ikea (quindi non proprio l’ultimo sfigato…) una colonnina che non richiedesse una complessa autenticazione utente (attenzione, utente, non macchina) tramite fidaty, rfid, iscrizioni, blabla.
Anche per questo hanno apprezzato invece Scame che li ha assecondati in questa richiesta e che ora diventerà fornitore di tutte le colonnine di tutti gli Ikea di Italia. 🙂 [Anteprima: il prossimo è Torino].
Un’osservazione su questo retroscena: dunque questo pasticcio della burocrazia a tutti i costi non lo vuole il centro commerciale ma direttamente il fornitore della colonnina (forse per crearsi una sua rete di utenti finali? ma se poi gestisce gli utenti direttamente il centro commerciale, non raggiunge lo scopo….).
Mah, mi sembra che qua ci creiamo ostacoli dove non ci sono, se un centro commerciale è anche obbligato a prendersi in carico sta rogna di registrazione utenti (che implica poi anche dati personali, privacy, ecc ecc) capisco che facciano tanta fatica ad installarle, attivarle (vedi Iperportello) e persino a usarle se non c’e’ il direttore (vedi Metropoli).
Meno male che ci sono gli svedesi!
Complimenti ad Ikea!
Tornando a noi, tornando a ieri, ho subito pensato che se tutte le colonnine saranno così, qua è una manna!
Forse però sono stato troppo ottimista perchè le esperienze successive dimostreranno che questo è stato un caso molto fortunato, quasi unico.
Appunto, andiamo avanti.
Seconda tappa: colonnine pubbliche su strade cittadine della A2A, con circuito E-Moving (canone mensile di 5 euro, senza limiti di utilizzo), colonnine della Ducato Energia.
Sono andato in via Tortona e qua l’autenticazione è risultata istantanea ed in pochi secondi (diciamo una decina): questo è il tempo giusto per non far preoccupare l’utente, secondo me. Il minuto di Ikea ho tanto il sospetto che non era lo standard (anche se poi il risultato è stato ottenuto e senza ulteriore intervento umano).
Qua l’erogazione è di 20 kW, sicuramente molto buono, anche se ora che ho visto l’Ikea che offre ed a gratis 28 kW, non sono più così entusiasta con questo servizio che si paga e che una fonte certa mi ha detto potrebbe fornire anche 33 kW…
Scusate la pessima visibilità…
… c’era molto sole e la colonnina era graffiata sul vetro… ma si dovrebbe leggere quei 20.24 kW.
Ed infatti ZOE beve bene!
Ad ogni modo, lo dico subito: è finita la festa. 😦
Terza tappa: Iper Rozzano.
Qua le colonnine sono di Class Onlus, bisogna fare una pre-iscrizione sul sito www.ricaricaev.it e ci si autentica con la carta regionale dei servizi. Tutto gratis.
Ma purtroppo non ha funzionato.
Dopo aver modificato il tipo di connettore default (che viene scelto all’iscrizione ma appunto si può modificarlo al volo per il caso specifico) in Mennekes ho avuto più di un problema alla colonnina.
Innanzitutto puramente fisico: il cavo tipo2 è veramente grosso e la pistola appunto a forma di pistola, magari non proprio ad L angolo retto ma una ingombrante curvature ce l’ha.
Ed il cavo andava a schiacciarsi contro le protezioni antisfondamento della colonnina. La presa poi è chiusa da uno sportellino di vetro che va nuovamente richiuso per poter attivare il sevizio ed anche questo è stato piuttosto laborioso da organizzare. Si è fatto tutto, ma il cavo lo so è strapazzato e non poco, mi chiedo quanti STORCIMENTI possa accettare il cavo prima di diventare pericoloso.
Evidentemente non c’e’ uno standard di ingombro esterno di pistola (e fra l’altro la pistola del cavo fornito con la Zoe non mi sembra fra i più ingombranti, in fin dei conti, mi pare che la Leaf abbia pistola più impegnativa…).
Comunque il problema è arrivato ora: dopo un minuto cronometrato di autenticazione senza successo, la colonnina passa per un attimo a VEICOLO IN CARICA (senza erogare niente) dopo di che stacca il servizio con un lanconico RICARICA TERMINATA.
Il veicolo non segnala niente di anomale ma sta in perenne VERIFICA IN CORSO (mi sa che questo brutto messaggio impareremo presto a conoscerlo…).
Ho provato su un’altra colonnina (incredibile a dirsi, c’erano solo 2 posti su 6 occupati da auto termiche…) e qua è stato pure peggio… addirittura il sistema non sentiva neppure la chiusura del famoso sportello (ma forse forse questo sistema non è così valido, anche se sembra decisamente una grande protezione, ma forse più di immagine che di sostanza, ma appunto si dimostra crea più problemi che altro).
Comunque i ragazzi di Class Onlus sono molto attivi e professionali e mi sa che interverranno subito. ANZI, già fatto!
Ancora la rubrica del “Cosa è successo dopo“: oggi ho ricevuto da loro una email in cui mi dicevano che ieri hanno visto dai log i miei tentativi (infruttuosi) di ricarica e mi chiedevano spiegazioni. 🙂 La stessa cosa identica era già successa, con loro, ed in verità un po’ ci speravo, e non posso che confermare che questa pro-attività non può che farci felici.
Fra l’altro (ma è solo una mia impressione) questi sono proprio gente nuova, sveglia, giovane, volenterosa, che stanno facendo da loro esperienza, software, colonnine.
Decisamente da apprezzare per lo sforzo e perdonabilissimo in questa fase che qualche problema con i software possono anche averli, daltronde anche ste maledette macchine continuano a cambiare autenticazione/connettori/standard ecc ecc!
10 ce ne sono in commercio e ci sono 20 tipi di ricarica!
Comunque gli ho risposto un po’ di fretta, ringraziandoli comunque di tutto e gli ho promesso -domani- di scrivergli meglio di tutto.
Passiamo alla tappa successiva: la “mia” colonnina A2A/E-Moving di Via Taramelli/Sassetti/Pola, quella per cui ci avrei messo la mano sul fuoco.
Invece -grossa delusione- non va.
Ma come, andava quella dello stesso circuito, stesso hardware e stesso software di via Tortona e non va questa?
Non va, niente da fare.
Lato colonnina sembra che sia tutto a posto: appare persino che sta erogando, ma il valore visualizzato è comunque zero.
Lato auto sta veramente tanto (secondo me oltre 2 minuti) a visualizzare il solito VERIFICA IN CORSO
e poi un messaggio (bruttissimo) mai visto prima:
e c’e’ pure di peggio: la luce d’effetto attorno alla presa che di solito è blu/azzurro diventa ROSSA!
Ovviamente ho provato e riprovato varie volte, ripartendo da zero ma il comportamento del sistema non cambia.
GRAN BRUTTO AFFARE!
Ho deciso subito di provare allora le altre 2 colonnine della zona, sempre del circuito A2A/E-Moving.
In via Gioia si taglia la testa al toro: è spenta. 😦
In via Sassetti 4 (sul curvone) il difetto si ripresenta tale e quale.
😦
Ho segnalato lo staccamento della colonnina GIOIA ad A2A, mentre mi sa non segnalo niente per le altre 2, non avendo più l’auto non ho neppure l’autorità per rompergli, immagino.
Conclusioni…. ho provato tutte le colonnine che sono riuscito, è rimasta fuori purtroppo la FAST sulla A8 Villoresi (ma un amico di facebook mi dice che la sua Zoe va perfettamente) mentre proprio non ci sono esperienze per i punti carica dei Carrefour (che io sappia in zona Milano per Milanofiori e Paderno Dugnano) e Metropoli (che però non son mai riuscito neppure a sperimentare per la mia auto….), ma entrambi infarciti di burocrazia snervante che passa la voglia se si ha fretta…
Ammetto di esserci rimasto un po’ male, a parte il successo pieno con Ikea, gli altri sono del tutto inaffidabili.
Persino A2A/E-Moving è fallita. Oddio su 4 colonnine, una è andata ma essendo l’unico sevizio a pagamento (anche se poco, ma questa è una loro scelta) mi sarei aspettato decisamente più intolleranza ai guasti (anche le colonnine che vanno in protezione e bisogna segnalarle noi per farle riarmare mi sembra una cosa un po’ strana…).
Inoltre, almeno nel caso di A2A/E-Moving, è il concetto di IMPREVEDIBILITA’ che è inaccettabile: se una colonnina va, devono andare tutte, non devo passare io a provarle preventivamente e farmi una lista di funzionanti con il mio mezzo!
E poi se domani cambiano il software? Devo rifare il giro?
E poi, perchè non va?
Io ho anche il sospetto di aver sbagliato la sequenza o qualche procedura ma l’auto e la colonnina non ti aiutano per niente, insomma non ti suggeriscono cosa fare (per la colonnina va tutto, per l’auto semplicemente non si può caricare).
Non penso di essere un grande esperto ma se si vuole lasciare questo sistema anche in mano alla casalinga di Voghera, quella se ne intenderà ancora meno e ricordo che per un’auto elettrica non trovare una colonnina funzionante può voler dire seriamente rischiare di non tornare a casa….
Pettegolezzo:
parlando in giro con i pochi (per ora, pochi perchè solo pochi possono essere ad oggi) che hanno esperienza di questo mezzo (vi dico il peccato, non chiedemi il peccatore!) mi han detto che purtroppo questi problemi capitano, capitano eccome.
Danno la colpa alla colonnina, secondo me invece è un concorso di colpa, anche perchè costoro han riconosciuto che il sistema di autenticazione di Zoe è veramente ‘difficile’ e probabilmente una volta che si blocca con una colonnina/circuito o chissà che, non si sblocca tanto facilmente (forse deve passare qualche ora o un’altro rifornimento, ipotizzo io, per rendere ri-affidabile agli occhi dell’auto quel punto di corrente).
Ovviamente si ha tanto, troppo, da scrivere, motivo per cui adesso con calma realizzo 4 o 5 post a tema su un po’ di tutto.
Abbiate pazienza e scriverò e pubblicherò le circa 300 foto fatte (ed ore di filmati…. be’ forse le filtro un po’…) con tante sorprese, che non necessariamente devono essere positive o negative.
Il primo post sarà comunque l’unico veramente a tema di questo blog: LE DIFFICOLTA’ DI RICARICA DELLA RENAULT ZOE.
Ovviamente la tentazione di cercare e vedere le colonnine ENEL è stata grande e prendendo come riferimento colonnineelettriche.it sono andato a cercare quelle indicate da loro.
Direi è stato un succeso su tutti i fronti: sulle 5 indicate ne ho trovate 4, ma dell’ultima non ho approfondito perchè stavo facendo tardi al mio succesivo appuntamento, ma a questo punto sono pronto a scommetterci ci fosse, fosse funzionante e disponibile come è successo per le altre 4.
Infatti ero un po’ pessimista, su Genova avevo letto di colonnine Enel spente o di posti occupati invece devo riconoscere che il successo è stato pieno al 100%.
Alcune note di colore alla mia esperienza toccata e fuga:
– ovviamente non ho ricaricato (ero comunque di passaggio!) poichè non sono utente ENEL (ed ai loro prezzi me ne guardo bene di esserlo!) ma ho voluto provare la tessera A2A/E-Moving che più di una voce dice essere in prossimo accordo. Ed infatti l’hardware si è dimostrato essere compatibile, mi ha letto la tessera ma poi ovviamente non ha portato a termine l’autenticazione. Curioso il messaggio visualizzato piuttosto criptico “Mancata associazione tra stakeholder”
Il benvenuto…
… provato a passarci la tessera A2A/E-Moving…
…. e no, non la frego!
– come già detto (ma lo ribadisco) la civiltà dei genovesi è da manuale: nessun parcheggio era occupato o bloccato, nonostante alcuni erano in zone con ampia penuria di parcheggi! Evidentemente da questo famoso fattaccio, molto è cambiato, in meglio. 🙂
– non ho incontrato nessun mezzo elettrico in ricarica, ma neppure per strada! Strano, avevo letto che di Twizzy ce ne fossero (relativamente) tante!
– sono passato per Genova proprio nel momento clou: quando scendeva il diluvio universale! (ed il pensiero non è potuto non andare per un’attimo all’alluvione di un anno fa, in cui perirono 6 donne, anche ripensando al sindaco che cercava di salvare solo la sua pellaccia nella sua autoblu prius2 (che fra l’altro deve aver mantenuto anche l’attuale e successivo sindaco, poichè ho incontrato una prius2 grigia con lampeggiante fra le strade della città portuale)).
– per sfizio (ovviamente apposta) sono passato per l’Ikea: non c’e’ traccia di punto di ricarica (ne’ daltronde era da nessuna parte promessa, era una mia speranza…).
– sono anche passato per il nuovo superfighissimo, in centrissimo ed avvenirissimo centro commerciale “Fiumara”: nessun punto di ricarica neppure lì, fra l’altro pessimo centro per quanto riguarda vivibilità ed usabilità: dislocato su 3 livelli ad L od O non paralleli fra loro obbligano a continue gimcane (a partire da ingresso di parcheggio con tanto di vigili che ti fanno andare chilometri più in là!) per spostarsi da un piano all’altro. Se hai una mamma portatrice di handicap e con problemi di deambulazione la cosa non è bella, anche perchè l’unico ascensore a loro dedicato è in un posto estremo del CC, dopo i cessi (e sporco quel poco di più…) e che non copre neppure tutti i piani!
Se gli architetti del Fiumara non hanno proprio avuto nessun pensiero per gli automobilisti elettrici, ne hanno avuti ancora meno per i portatori di handicap costruendo una struttura che è una perfetta barriera architettonica! (ma che è comunque scomodissima per tutti, nel girovagare per gli ascensori ho trovato non una ma 2 coppie di genovesi che si erano persi come noi…).
– tutte belle, disponibili e funzionanti le 5 colonnine, ma forse sono un po’ poche per una città come Genova!
Ed ora la rude fotocronaca:
Piazza Paolo Da Novi:
Via C. Roccataglia Ceccardi:
Via Pacinotti:
Antonio Travi/Sestri (lato est Chiesa Assunta):
Manca all’appello Piazza Bernardo Poch.
Colonnine ENEL con presa tipo 2 (Mennekes) e tipo 3A (Scame Libera):
Come ci son rimasto male!
Avevo letto che le avevano aperte, invece mi devo essere sbagliato, tant’è vero che ieri sono andato (apposta) e…: Caspita!
Ma siamo almeno a 6 mesi dalla loro installazione che sono in perenne work-in-progress!
Ok ok, il record è per i punti di ricarica di Carrefour Milanofiori (2 anni), ma io speravo che i record mirassero a farli in positivo, non in negativo! 😦
Comunque dalla mia ultima visita (in febbraio) hanno rivestito le pareti (ricordo che è nel parcheggio sotterrane del centro commerciale, sito in Piazzale Accursio, Milano) con delle bellissime immagini di alberi, che sono virtuali ma appaiono quasi vere:
Comunque, delimitazioni a parte, io sono andato (A PIEDI) a provarle perchè le vedevo accese (a differenza delle altre volte) e sembra proprio che siano allacciate e funzionanti:
Ed allora ho provato ad autenticarmi e vedo che c’e’ veramente molta scelta di connettori, anche il software di gestione (rispetto agli altri punti di ricaricaev.it) è diverso:
Tipo 3A dappertutto, poi per metà Tipo 3C e altra metà Tipo2, più la colonnina 1 che fa tutte e 3 (oddio, tanta abbondanza per la Scame Libera ovale la vedo un po’ uno spreco, ma bisogna dire che è in linea con le strane direttive italiane che raccomandano quelle, almeno fino a 3 mesi fa, probabilmente perchè allora -anzi anche qualche mese prima- il gestore ha progettato il punto di ricarica, certo che se aspettano ancora un po’ ad aprirlo….).
Non solo, sembra sia possibile cambiare il tipo di presa default (mentre negli altri posti non lo è: abbinata ad una CRS -di cui una sola se ne può possedere- non è possibile specificare un connettore diverso da quello scelto il primo giorno, un problema per chi ha magari sia auto elettricha che scooter!) :
Infine una nota ‘legale’.
Hanno aggiunto un regolamento visualizzato su schermo dove dicono che è vietato l’uso di prolunghe o cavi adattatori….
Dunque questa sembra proprio ricarica.ev “2.0”, aspettiamo solo con ansia che abbiano i permessi per aprire!!
*BONUS PER GLI SMANETTONI*:
sul sito http://www.ricaricaev.it non appare la ricarica di cui ho fatto queste foto anche perchè effettivamente mi sono limitato all’autenticazione ma mai è partita l’erogazione. Se però si forza l’url partendo da una effettivamente effettuata e si mette l’ID di codesta (visibile in una foto di cui sopra), i dettagli appaiono… (ovviamente solo se si è autenticati come proprietari di quella richiesta).