..esperienze di ricarica auto elettriche in colonnine pubbliche… (ed altre cosine a tema), perchè la strada delle auto elettriche è piena di spine… (by selidori)
Su LIBERO di ieri (25 agosto 2013) è uscito un articolo con intervista a Camillo Piazza (presidente di Class Onlus, che con il progetto Greenland Mobility ha creato il network ricaricaev) dove spiega (come ci aveva anticipato in un commento) che la situazione (almeno nel milanese) per quanto riguarda le installazioni di colonnine elettriche è grigia.
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Ridicola (leggendo l’articolo) la spiegazione di Palazzo Marino che non si può fare perchè non esiste un regolamento: è significativo dunque della situazione italiana: nel dubbio non si fa (evidentemente si deve prima prima chiedere a qualche potente se gli da fastidio).
Il dubbio è infatti che il fatto di essere ben coperti (ma a macchia di leopardo) dal servizio E-Moving di A2A ha creato di fatto il monopolio per questo gestore che grazie alla italianissime protezioni di parte crea cavilli ad hoc per non permettere una sana concorrenza, neppure nei posti pseudo-pubblico come i parcheggi dei centri commerciali (ed a costi zero per il comune).
Bloccare a priori la novità direi è il principio della non-innovazione di cui tutti parlano.
Ora si capisce anche perchè persino Enel (che comunque non si impegna per niente, considerando le strutture che ha) in tutta la provincia milanese ha solo 2 punti di ricarica (di cui uno privato spacciato per pubblico) e non ha alcuna intenzione di aggiungerne altre.
Oggi tutto gasato ero lì a chiedere il rifornimento e -come sempre- non ne vai mai una giusta ma con un nuovo problema:
Ma sembra che lo faccia apposta!
Alla colonnina ci si autentica con delle chiavi RFID che danno momentaneamente presso il servizio clienti del centro commerciale.
Dunque oggi la colonnina era attiva ma non superava la fare di autenticazione.
La foto è la prova con la prima chiave, la 14 ma uguale è (riportala avanti-indietro) anche con la chiave numero 18 (riportala avanti ed indietro) e con la 23.
Ho fatto avanti-indietro 6 volte dal parcheggio (all’estrema sinistra) al centro del centro commerciale per provare tutte e 3 le chiavi, non facendo altro e giocandomi l’ora e mezza di pausa lavorativa in passeggiate (in verità la pausa era di 60 minuti….).
Ma mica è finita qua: perchè lo sportellino si chiude meccanicamente ma si apre solo con chiave autenticata quindi gli ho lasciato in ostaggio il mio cavo appeso tutto il pomeriggio!
Sono riuscito a passare solo la sera a recuperarlo (al termine della pausa ho informato il servizio clienti del problema chiedendo di farlo vedere al loro manutentore e di tenermi da parte il cavo) ma non mi hanno saputo dire se hanno semplicemente staccato il cavo o risolto il problema dell’autenticazione e quindi ripristinato il servizio 😦
Cosa diavolo è successo?
Ecco la mia ipotesi, che ancora una volta ci fa capire quanto questi sistemi siano ‘beta-version’ e ben lungi dall’essere bene oliati, anche questo che dovrebbe essere un sistema francese con hardware della FCTGROUP: siccome la presa tipo2 Mennekes andava (è sempre andata), autenticazione inclusa, mentre la Schuko (che uso io) fino a ieri era disalimentata e questa oggi non si autentica con le 3 chiavi provate, parto dal presupposto che una prolungata pausa di disalimentazione del sistema faccia perdere il database dei RFID autorizzati.
Quanto dico non ha molto senso perchè significherebbe che il database va fatto per ogni presa e che persino queste non hanno memoria in caso di blackout (ma questo lo ritengo impossibile, più probabile la batteria tampone sia scarica).
Ed allora considerare che si sia rotto il lettore RFID?
Improbabile, sono così delicati? Li usano così tanto? Sono oltretutto componenti senza alcuna usura fisica.
Forse sono suscettibili a campi elettromagnetici, ma quello sulla Mennekes che è vicinissimo funziona correttamente.
Inoltre questo tenta la lettura della chiave ma poi non passa l’autenticazione, insomma sembra proprio che il problema sia software!
Così o cosà, riaccendere la colonnina non è stato sufficiente per far rifunzionare l’autenticazione.
NON E’ UN BUG DA POCO!
… e siamo punto e a capo: ancora il punto SHUKO a Assago Milanofiori non funziona.
Ma prima (ancora avvelenato), ho deciso di rompere un’altra volta al gestore per chiarire la cosa del contratto FLAT/CONSUMO anche perchè non ho ottenuto risposta da 2 settimane e mia mamma mi ha insegnato che rispondere è per lo meno segno di rispetto.
Riassumendo: ho un contratto a consumo, ma sul sito appare come FLAT. La cosa è importante perchè il flat costa notevolmente di più ed oltretutto non apparendo come A CONSUMO non si riesce a capire quanto costano le ricariche.
Avevo telefonato all’assistenza e mi avevano detto di mandare una email, cosa che ho fatto il 7 di agosto, ma non avendo ricevuto a ieri alcuna risposta (neppure per dire che la mail l’hanno ricevuta e ci stanno lavorando), ho riscritto, appesantendo il tono:
Buongiorno, non avendo avuto nessun riscontro (neppure una straccio di risposta di servizio del tipo “caso aperto, le faremo sapere blabla”), essendo passate 2 settimane e non essendo cambiato niente sul sito, vengo nuovamente a porvi il quesito visto che da qua alle prossime 2 settimane dovrò ricaricare presso vostri punti di ricarica e vorrei sapere quant’è la spesa, prima di avere sorprese a fine mese.
Grazie.
Dopo circa un’ora mi chiama EnelDrive per dirmi di non rompere che il contratto è a consumo e che già me l’avevano detto (me l’hanno detto però non con questo tono, sia chiaro, ma gentilmente anche se con fermezza).
Quando gli ho detto che sul sito continua ad apparire FLAT, mi hanno detto che lo sanno e va bene così, io ho il contratto a consumo e lo sanno anche loro.
Quando gli ho detto che mi piacerebbe sapere quanto pago mi ha detto la solita tiritera 31 cent+iva prima anno e blabla.
Gli ho detto “OK; ma quando pago, al centesimo finale per le 3 ricariche fatte o a kW?”, mi hanno detto che non lo vedono perchè a loro risulta flat (!!!!!) ma di non preoccuparmi che lo vedremo poi in bolletta, il costo.
Gli ho anche detto se tutto quanto mi dice per telefono può riscrivermelo almeno per email, mi dice di no, che non possono farlo, devono dare solo risposte orali (!!).
Gli dico che allora io non ho niente di scritto da impugnare, e mi dice che invece ho il contratto e sostanzialmente di non rompere che fa fede quello.
Vabbè.
NON chiarita ancora una volta la questione amministrativa, passiamo a quella tecnologica.
Vado ai punti di ricarica di Milanofiori: delle due colonnine una non va (e non andrà mai, se non mettono la sim) mentre l’altra è ostruita da auto termiche (in verità lo sarebbe anche quella non funzionante…):
Notate la segnaletica orizzontale sotto le auto che rappresenta una spina di corrente.
In mattinata ero già passato ed avevo lasciato i bigliettini e fatto foto.
Confrontando le foto, le auto sono le stesse, nelle stesse posizioni, però i padroni hanno tolto il bigliettino (che gli ho rimesso), ma è indubbio che è personale di McDonald altrimenti non starebbero lì tutto il giorno.
Io comunque voglio caricarmi e faccio una porcata da denuncia: non uno ma 3 prolunghe VDE per riuscire a superare le 4 auto termiche e collegarmi (fra l’altro la colonnina che va è la più scomoda) in un punto di intralcio (ma volendo si può passare ugualmente).
Se avete occhio vedete il filo a terra…
E questa foto per dare l’idea di quanto sono lontano dalle colonnine!
La selibriplugin è la prima a destra… la colonnina all’estrema sinista!
Rientro al lavoro lasciando tutto così.
Vado online sul sito ENEL e vedo che già dopo 30 minuti la carica è terminata.
Come terminata?
Qualcuno mi ha staccato il cavo?
Mi hanno portato via la macchina che era in semi-divieto?
Qua si vede meglio la posizione di semi-divieto (notate che dietro di lei quasi ostruisce un passaggio)
Passo tutto il pomeriggio col pensiero.
Finalmente si fanno le 18 e torno a trovare l’auto.
Ancora tutto attaccato, apparentemente OK, ed allora perchè si è interrotta l’erogazione?
NOTA: erogazione interrotta o meno, stavo ancora occupando la presa, quindi la dizione sul sito ENELDRIVE di COLONNA DISPONIBILE è errata: andrebbe corretto il software.
Un’ipotesi io ce l’ho e la colpa è tanto mia quanto loro.
Infatti ho trovato il cavo e le prese bagnate.
Evidentemente il sistema ha rilevato qualcosa di anomalo ed ha staccato tutto (non penso si sia arrivato al cortocircuito!).
La colpa mia è stata di aver messo giunti su giunti non a tenuta stagna.
Già, ma da dove arrivava quell’acqua?
Ieri (pomeriggio) non sembra avesse piovuto.
Osservando l’impianto forse l’ho capito…
Si, esatto, hanno messo due colonnine di erogazione elettrica fino a 400v 32A in una siepe con IMPIANTO DI IRRIGAZIONE ed evidentemente ieri pomeriggio lo hanno attivato!
Concludendo:
ero contento di passare da quelle zone per poter fare una ricarica sicura, con 3 colonnine disponibili ero sicuro di arrivare a segno, invece quella di Carrefour non funzionava, la prima dell’enel non aveva il collegamento e la seconda dell’enel dopo 30 minuti le hanno fatto fare il bagno (ma già l’avevano isolata dal mondo, attorniandola con auto brucia-carburanti!).
Ancora ed ancora mi stupisco quanto ci siano problemi di ricarica e sempre nuovi!
Ieri verso mezzogiorno sono passato per il centro commerciale Milanofiori ed ovviamente ho provato i soliti punti di ricarica.
Come mi aveva segnalato qualcuno, la presa SHUKO appare spenta (il display è morto)
mentre la Mennekes tipo 2 sembra funzionante (passa l’autenticazione):
Ho segnalato la cosa al supporto clienti ma sinceramente non mi sembra che la commessa mi abbia dato molto retta: non ha preso nota del malfunzionamento e non l’ha comunicato a nessuno.
Allora nel pomeriggio ho scritto via email al servizio clienti e dopo manco 2 ore mi hanno risposto con una email automatica in cui mi segnalavano che il ticket è stato chiuso (senza spiegarmi se e cosa è stato fatto).
Ero un po’ demotivato, tuttavia la sera sono ripassato ed ora sembra andare!! 😀
Evidentemente la segnalazione via web è stata considerata e si è intervenuti (immagino fosse solo un magnetotermico staccato).
Naturalmente -ora che il servizio lato fornitore funziona- sarebbe bello che si mettesse anche in riga il lato ‘clienti’ visto che continuano immancabilmente a sostarvici auto termiche, nonostante lo sterminato parcheggio prima e dopo disponibile.
Sono venuto in possesso del contratto di noleggio batterie per Renault Zoe e lo condivido ovviamente una volta cancellati i dati sensibili.
Si tratta di 3 documenti di cui non trovo i formati elettronici sul web:
CPLB.2013.01-Contratto di locazione Batteria Veicolo Elettrico
In questo “Contratto di locazione Batteria Veicolo Elettrico” niente di interessante, il contratto con l’anagrafica.
In questo “CGLB.2013.01-Condizioni Generali Locazione Batteria” (dove oltretutto la sigla corrisponde…) appaiono cose interessanti, lodevoli di attenzione:
pag.1
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pag.6
da PAGINA 2
Punto 7.7: Definizione di standard di ricarica secondo Renault:
CARICA STANDARD: ≤ 6 kW/h
CARICA ACCELERATA: 6-24 kW/h
CARICA RAPIDA: ≥ 24 kW/h
PUNTO 7.8: si legge che la ricarica rapida (oltretutto non sceglibile dall’utente, ne’ sul mezzo ne’ sulle attuali colonnine) fa scattare un costo aggiuntivo al canone di locazione. Qua non è scritto come e quando, ma da altre voci sentite in giro (quindi con meno valenza di questo contratto che è scritto, ma comunque da possessori di auto Z.E., quindi fonte sicura ed interessata, per cui non vi è motivo di dubitarne), si apprende che una ricarica rapida completa ha un costo di +2€. Questo utilizzo viene rilevato dall’elettronica interna alla batterie che ne tiene traccia. Non solo, l’invio dei dati avviene in tempo reale con una SIM sigillata nell’elettronica di gestione della batteria stessa! Come ripeto questi sono ‘sentiti in giro’ ma detti da proprietari di Zoe, quindi probabilmente veri!
Tornando al regolamento si chiarisce che il costo aggiuntivo (che noi abbiamo scoperto essere di +2€) viene calcolato frazionalmente per i Kw introdotti in modalità rapida nella batteria.
Considerazione personale: 2 euro sono proprio un’inezia, indubbiamente per il possessore del mezzo ma anche per una multinazionale francese.
Vale proprio la pena di farsi nemici i possessori di mezzi EV/early adopters con questa clausola subdola con cui non ci si paga neppure un caffè con brioches?
Se lo scopo era disincentivare la carica rapida (più che legittimo) si poteva introdurre questa MULTA (perchè di fatto questo, è) al decimo rifornimento veloce (magari con il cumulativo di 20 euro totali, ma facendo un’operazione di trasparenza ed avvisando il possessore che si sono fatte una, poi due, poi tre e poi 9 cariche e che alla decima paghi!).
PUNTO 8.6: Si considera da cambiare una batteria con efficienza inferiore al 75%
da PAGINA 3
PUNTO 8.11: La garanzia non copre: costi di manutenzione (obbligatoria) previsti dal costruttore e sostituzione pezzi dovuti ad usura.
OK, la garanzia standard è da sempre così, ma quelle solo le clausole di garanzia quando si tratta di ACQUISTO! Da quando in qua l’usura e la manutenzione (oltretutto voluta da loro) è a carico dell’utente finale quando il bene è solamente NOLEGGIATO??
Mah.
Proseguiamo con il CGRA.2012.01-Condizioni Generali Servizi di Assistenza
pag.7
pag.8
da PAGINA 7
PUNTO 6: il recupero del mezzo in panne è gratuito, ma se siete in strada a pedaggio, glielo pagate. 😦
PUNTO 7.1: il punto più interessante.
Dove rimorchiarvi lo decidono loro e comunque non oltre gli 80km. Se da un lato ha senso (per evitare di farsi scarrozzare a loro spese), forse sarebbe stato meglio se il punto dove farsi rimorchiare l’avremmo scelto noi (entro 80km, perchè no?) o almeno dare la possibilità di concordarlo, magari siamo a 30 km dall’arrivo dove abbiamo un punto di ricarica mentre loro vogliono portarci a 70 km dall’altra parte dove ci allontaneremmo di 100km dalla nostra destinazione.
Ancora una volta una regola di buon senso meno cattiva avrebbe salvato la faccia a Renault.
A proposito, e se negli 80 KM successivi non ci sono punti di ricarica pubblici? (Ma magari appunto a 30km sono a casa…).
Cosa fanno, ti lasciano lì ad 80 km dove sei-sei?
La soluzione sarebbe potuta essere semplice con una miglior pianificazione come si era detto (e sperato) semplicemente utilizzando i concessionari RENAULT ZE (od addirittura semplicemente Renault) con cui si sarebbe dovuto chiaramente stabilire l’accordo.
A proposito, di questa possibilità di ricarica in concessionari RENAULT Z.E. non se ne fa alcun accenno da nessuna parte in questo contratto. Dunque non è vero (nero su bianco) che i concessionari Z.E. sono obbligati a fornirci la carica almeno di rabbocco, almeno veloce, almeno se aperti almeno se a pagamento.
E’ dunque vero che è a loro completa discrezione, ma non hanno nessun obbligo (e tutti quelli fino ad ora interpellati si sono dichiarati contrari anche a farci il piacere, anche se il mezzo l’abbiamo preso da loro!).
Non dovete infatti farvi ingannare il punto successivo (7.2.1) in cui si citano i concessionari ed officine Z.E. ma solo per panne per incidente (e non per scarica di energia) in cui appunto l’officina Z.E. locale deve prestare soccorso tecnico (e ci mancherebbe altro, se no che officina è?).
Accidenti, non mi piace proprio la piega di non-assistenza che sta fornendo Renault.
Non si impegna praticamente in niente, quando invece potrebbe farlo alla grande sfruttando una rete che già possiede e che son sicuro non intaccherebbe affatto i costi se (almeno in questa prima fare di startup in cui i reali costi di assistenza per l’elettrico sarebbero minimi, anche in funzione delle poche vendite, nonchè per l’indiscutibile maggior solidità della trazione elettrica) si facesse vanto di fornire ai clienti un servizio ALL INCLUSIVE per chi comunque si affida alla sua innovativa tecnologia pagando fra l’altro un obolo mensile obbligatorio (mi riferisco al famoso noleggio batterie).
INTRO: Questo è un post di 4 che trattano varie mie riflessioni su aspetti raggruppati per categorie riguardanti la Renault Zoe che ho nolleggiato per 24 ore. Ecco i temi trattati: * Problemi di ricarica * Test drive * Infotainment * Reverse engineering (questo post)
E’ questo l’ultimo post sulla prova di 24h in cui ho avuto per le mani la Renault Zoe.
In questo post (di pochissima utilità) ho fotografato alcuni componenti e ‘segreti’ della Zoe e li ripubblico qua.
L’immodesto titolo ‘Reverse engineering’ è in verità non rispettato, visto che sono semplicemente dettagli che chiunque può vedere, se ha per le mani una Zoe ed un’officina Renault.
Bella la timeline dello sviluppo di mezzi con varie propulsioni!
Vi tralascio che dentro è uno open space gigantesco con 3 piani a verande interne tutto parchettato e con travi a soffitto che possono essere modificate tipo studio televisivo (ma non manca anche un muro di almeno 10 metri in pietra con cascata di acqua e ruscelli, sempre all’interno del padiglione, dove fra l’altro spicca la torre a tronco di cono visibile dall’esterno e termina con il logo Mercedes rotante.
Niente di irrinunciabile, non andateci apposta, ma se siete di passaggio un giro, fatelo.
Ma arriviamo al dunque.
Mi ha stupito il gran numero di Smart Elettriche pronte alla vendita:
Le elettriche sono tutte quelle col muso bianco (e montanti verdi)
(Nella foto non si vede ma) ho notato che le Smart ED in vendita sono di colorazione diverse dalle demo/noleggio che ci sono in giro. Quelle sono bianche (latte) e verde (smorto), queste in vendita sono bianche perlate e verde metallizzato (ed inoltre hanno i cerchi bianchi, le demo verdi).
Neppure Renault ha così tanti mezzi elettrici in pronta consegna!
Ma la vera sorpresa è aver trovato una colonnina ENEL in area semi-pubblica (parcheggio clienti) nella vicina e (nuova) Via Daimler Gottlieb Wilhelm sul fianco:
Ripeto: non era nel parcheggio delle auto loro, ma proprio il parcheggio pubblico.
Io ho la tessera, e ci provo.
Mi avvicino, leggo
Ma che vuol dire?
La presa è libera!
Gioco con lo sportello della 3A e vedo si chiude meglio e sparisce la scritta.
Ora che significa? Primo che chissà da quanto tempo è così, secondo che Enel non ne logga da remoto lo stato (non che ci sperassi, visto manco va ad indagare su quelle che non comunicano proprio…) terzo e cosa più importante su quella colonnina hanno usato (almeno per ultima) una 3A.
Ma quale?, visto che tutte le auto elettriche del gruppo Mercedes/Smart si guardano bene dall’avere Scame 3A?
Io ho il sospetto che proprio quella colonnina non sia MAI stata usata, era per il pubblico ma non è mai stata richiesta.
Comunque, il mio badge lo passo:
Be’, OK, un risultato che mi aspettavo.
Quella colonnina è privata solo per loro, infatti non è elencata sul sito ENEL.
Perchè segnalo questo aneddoto?
Proprio per sottolineare, dunque, che quella di Pero (fra l’altro geograficamente vicina) provata qualche giorno fa, pur essendo anche lei in un cancello privato (e molto più privato di questo) era considerata pubblica visto che l’autenticazione veniva portata correttamente a termine, questa no.
Ok, non è un grande post, questo, ma è sempre qualcosa su cui pensare…
Ero passato il 26 luglio ed avevo scoperto c’era da farsi fare una tessera, ma le notizie erano vaghe perchè la persona di riferimento era in ferie, ma hanno preso i miei dati e mi hanno detto mi avrebbero richiamato il 29 di luglio. Ovviamente nessuno ha chiamato nel mentre, e sono passato io oggi.
Si trova tutto al piano 2, vicino all’ingresso
Erano però preparati, e pronti.
Si vede è una cosa un po’ arrangiata e non hanno ben chiaro come funzioni. Inoltre si sono dotati (contro il loro stesse interesse) di un sacco di burocrazia. Mi hanno fatto firmare un po’ di fogli che sinceramente non hanno molto senso, il tutto in duplice copia, più fotocopie con carta di identità, più hanno fatto un raccoglitore… boh, ripeto, secondo me non sanno bene cosa voglia dire e si sono riempiti di carta per tutelarsi, contenti loro…
Anche se non sembrava una grande tutela, ciò che mi hanno fatto firmare: non hanno più di tanto verificato i miei dati, non mi hanno chiesto email ne’ fatto un controllo sul telefono.
Inoltre in tutta quella carta (include anche una fotocopia ad un eventuale manuale SCAME della colonnina, fotocopia che ho pure dovuto firmare e si sono fatti una copia!!) non ci sono punti che li avrebbero tutelati (tipo ‘non siamo responsabili di mancata erogazione, danni al mezzo blabla‘ oppure ‘in comodato d’uso gratuito ma possiamo decidere unilateralmente di recedere blabla‘). Non si parla neppure di costi, durate, limitazioni.
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Interessante che parlano anche sempre di AUTO ELETTRICHE, non fanno mai menzione di veicoli leggeri, motocicli, scooter o biciclette che abbiamo scoperto essere -in verità- oggi la parte principale dalla modalità elettrica. Secondo me non è una libera scelta, semplicemente non ci hanno pensato.
Ad ogni modo, dopo la trafila, ecco che mi hanno dato (e subito) la tessera con RFID interno.
Fronte
Retro
Qua scadono un po’… la scansione non rende bene l’idea ma è una card probabilmente di Scame con maldestramente sopra incollato su entrambi i lati un adesivo con stampato logo e scritte. Il peggio però è sul retro dove per mantenere leggibile il barcode hanno fatto una finestrella nel loro adesivo, finestrella tagliata a mano! Poverini mi fanno anche pena per il lavoro manuale che hanno fatto evidentemente per le 50tina di schede che ho visto hanno pronte.
Da ammirare l’impegno, ad ogni modo.
A proposito, volevano darmi la tessera numero 1 e (glielo chiesto espressamente) perchè sono il primo a richiederla, ma non l’hanno trovata e mi hanno dato la 13. Vabbè ma voi lo sapete che sono il primo!
Ed allora ecco la prova:
Perfetto.
Autenticazione istantanea, erogazione imminente. Curioso il fatto che prima vuole l’inserimento della presa (che quindi non è bloccata) e poi solo dopo il passaggio della card. Invece per la disattivazione è il contrario: prima si passa la card, termina l’erogazione, si sblocca la presa e si rimuove il cavo.
Forse un’appunto è per la bassa disponibilità: due soli posti macchina serviti da una sola colonnina con 2 prese diverse (quindi si riducono ulteriormente le possibilità di poter caricare) . Non è purtroppo più neppure aggiornato il tipo di prese: le due sono la 3A e 3C, questo vuol dire che taglia automaticamente fuori le VERE auto elettriche (purtroppo penso che almeno la Tipo 2 dovrebbe essere la norma, visto che è diventata ufficialmente la presa europea!) ma il mercato è così veloce e queste iniziative così lente che ai tempi di quando comprarono la colonnina il futuro appariva loro probabilmente diverso (sopratutto per il produttore della colonnina…).
Prese a parte, tecnicamente tutto perfetto ora che ho la tessera (ed a vita) in piena autonomia (e che io sappia non è previsto nessun altro metodo di autenticazione, quindi non esiste di fatto un badge jolly per utenti temporanei).
Curioso il fatto che non diano la possibilità ad un viandante bisognoso di abbeverarsi a spot, una tantum, ma sia dunque possibile solo per i clienti fedeli. Anche questo mi chiedo se è stata una scelta deliberata o semplicemente non ci hanno pensato (e non hanno guardato come fa la concorrenza). Sarà anche interessante vedere se gli altri centri commerciali gestiti dallo stesso gruppo (Klepierre Managment Italia SRL) adotteranno lo stesso funzionamento.
Consiglio a tutti (i milanesi): andate a chiedere la tessera, non si sa mai, intanto l’avete ed a gratis. Dare la tessera (che comunque ha per loro un costo) via a gratis non penso durerà per molto e quando si assottiglieranno un bel po’ magari penseranno di farle pagare. Bisogna -è vero- andare in orari di ufficio, ma poi una volta andati una volta si è indipendenti ogni volta che il centro è aperto, domenica inclusa.
Insomma, a parte le difficoltà iniziali (ma ora che abbiamo capito com’è non ci dovrebbero essere problemi anche per le nuove iscrizioni) un sistema promosso, nonostante le prese un po’ così….
Dopo quanto avvenuto a Belluno (riassumendo: colonnina presso concessionaria Renault Z.E. ma non utilizzabile dal pubblico, neppure da clienti abituali, solo da personale interno ed auto in riparazione), ho deciso di scrivere a Renault per una dichiarazione ufficiale.
Anche se ho scritto dal sito RENAULT.IT, in verità mi ha risposto un concessionario (anche se autorevole) e secondo me questo perde comunque un po’ di autorevolezza.
Ecco quanto gli ho scritto:
Buongiorno, mi occupo (a livello amatoriale) di auto elettriche.
Sul contratto di noleggio delle batterie c’è scritto che in caso di batterie scariche e mezzo non marciante il carro attrezzi (incluso nel canone e quindi gratuito) trasporta il mezzo presso la più vicina colonnina pubblica o, nel caso di mancanza della stessa sul territorio, presso un centro Renault Z.E. dove DEVONO far ricaricare il mezzo, tuttavia alcune officine e concessionari Z.E. da me interpellati mi dicono che questo non è vero e che la concessione delle colonnine è a loro specifico giudizio ed -aggiunto io- solo in orari di concessionari aperti e disponibili.
Qual’è la posizione ufficiale di Renault Italia a riguardo? Si potrebbe avere una dichiarazione inappellabile che chiuda il discorso?
Grazie
ed ecco quanto mi hanno risposto:
Buongiorno,
le confermo che quanto scritto da Lei corrisponde al giusto , in ogni caso l’eventuale ricarica presso concessionaria ZE deve avvenire in orari di apertura al pubblico.
rimango a sua disposizione per ulteriori informazioni o chiarimenti.
Dunque le clausole sono SOLO SE APERTI e SOLO SE IN PANNE (su questo punto non sono stato chiaro io, in effetti, ma sembra chiaro sia solo se in crisi di elettroni, non rabbocco ordinario).
In pratica, mai. 😦
Forse studiando meglio la cosa Renault avrebbe potuto chiedere ai concessionari di mettere le colonnine sulla strada (almeno nei casi in cui è possibile, i 4 o 5 concessionari da me visitati lo sarebbe potuto essere) e fra l’altro sarebbe stata anche una bella mossa di marketing (sia per far vedere che le colonnine ci sono, sia che Renault crede e si impegna anche nella diffusione di quelle).
Tanto oramai le colonnine ci sono, tanto vale usarle, non penso ci sia l’affollamento e consumi esorbitanti (e se proprio dovesse capitare, si può aggiungere la clausola che è comunque il concessionario a stabilire le priorità di carica e/o il distacco a suo insindacabile giudizio).
E’ però probabile che le colonnine su suolo Concessionario si mettono presto e subito, se sono sul marciapiede (anche davanti) e suolo pubblico ci si deve scontare con l’amatissima burocrazia italiana e le fisime dei comuni italiani e le loro autorizzazioni…. (senza contare quanto scoperto recentemente che alcuni comuni addirittura fanno ostruzionismo, con il caso eclatante di Milano che essendo in magnatorta con E-Moving fa la difficile per gli altri circuiti).
E poi c’e’ il punto assolutamente sbagliato che le colonnine non sono h24….
Un’alta occasione persa per Renault e per le auto elettriche. 😦
Non lamentiamoci se fanno tanta fatica a decollare!