Con grande gioia (ed opportunismo…), ripubblico (autorizzato) questa breve relazione del viaggio dell’amico Roberto Petetta che con la sua Zoe ha percorso oltre 300 km in due giorni.
Roberto è uno dei primi possessori italiani di Zoe (o almeno il primo documentato) ed a me ha insegnato che l’ansia da autonomia è un falso problema: se si ha un minimo di testa, il problema di esaurire la cariaca prima di essere arrivati a destinazione semplicemente non c’e’, ed in questo racconto lo dimostra grazie ad un po’ di tempo libero e pianificazione: già oggi è possibile non rimanere a piedi anche con viaggi extra-range, pur con le poche infrastrutture di ricarica disponibili e la spada di Damocle della loro usabilità ed effettiva esistenza/operatività sempre pendente.
Ecco il suo racconto (le foto sono sempre sue, come pure le didascalie delle stesse):
Il weekend scorso sono stato in trasferta a Forlì per un torneo di Risiko! ( classifica finale infima, la mia ) con una quindicina di amici appassionati del gioco, tutti membri del circolo ufficiale di Milano.
Nei giorni precedenti ho declinato educatamente tutti gli inviti a salire sull’auto di qualcuno gentile che la metteva a disposizione…. e mi sono ben guardato dall’invitare qualcuno sulla mia… no, non la gloriosa endotermica, ma la ZOE!
Mi sarebbe convenuto, per dividere le spese, ma non volevo tediare altri con un viaggio così lento, avrebbero avuto fretta di arrivare e inoltre se qualcosa andava storto, preferivo essere il solo a mollare l’auto e correre al treno per non perdere il torneo…
Quindi avventura da solo!
O meglio: io e lei: la ZOE!
Partenza da Milano alle 6.00 spaccate, zona porta Romana, direzione sud, carica a circa l’80% il che equivale a circa 110/120 km
Autostrada non molto frequentata data l’ora, viaggio tutto sulla corsia di destra a rigorosi 90 km/h dettati dal regolatore.
A che servo io al volante se fa tutto lei e non c’è nulla da riuscire a superare ??
Ad evitare un pacco oblungo, bianco, 150cmx50cmx50cm, perso da qualche camion che mi si para all’improvviso di traverso sulla carreggiata!!!
Non so come ho fatto ad evitarlo ed ancora meno a riemergere in tempo dal torpore e capire che toccava a me.
Prima tappa Piacenza… colonnina segnalata a un solo km fuori dall’autostrada… San Rocco al porto. Una pacchia.Mi aggiro a 20 km/h fra le stradine di un borgo nebbioso per l’umidità del Po.
Non ci siamo: come fa ad esserci una colonnina di ricarica dell’ENEL proprio qua in mezzo ???
Chiedo ad una signora che passeggia il cane sull’argine, in scarpe da trek, mi risponde e mi guarda come si guardano quei giovani che nei film horror poi si sa come va a finire….
Nessun altro indugio: dietrofront e via verso Piacenza centro… via Cavour e trovo la prima colonnina ENEL del weekend.Di prima mattina a Piacenza. Avrei dovuto parcheggiare nel senso opposto…
Un bel 40 minuti di sosta, faccio foto, aggiorno il mio navigatore con la colonnina appena trovata, visitina all’altra li vicina e poi di nuovo verso l’autostrada, un torneo mi aspetta a molti km di distanza.
Si riparte di nuovo con oltre 80% di autonomia.
Giro due volte intorno all’entrata chiusa di Piacenza sud prima di capire che è appunto chiusa e l’autonomia appena riottenuta ne risente un po’, ma oggi sono più preoccupato per il tempo da non perdere, che per le colonnine, infatti l’Emilia Romagna ne ha tante nei capoluoghi.
Un centinaio di km di autostrada e si arriva a Reggio Emilia, si esce e si cerca la colonnina.Sull’autostrada all’uscita di Reggio Emilia
Questa volta il navigatore e la segnalazione di ENEL DRIVE è impeccabile e la trovo a botta sicura.
Reggio Emilia
Caffè al bar, lettura del giornale e dopo la solita mezzora si riparte.
Altri 80 km e sosta a Bologna in zona fiera.Fiera Bologna
Siamo a metà mattina e qui c’è un bel viavai di gente che si ferma e mi guarda l’auto, l’additano e la squadrano.
Si sa che ZOE è vanitosa, ma come tutte le donne se adulata, si monta la testa e …quindi decide che la colonnina non gli piace più, ….non è degna di lei ! Dopo solo 5 minuti infatti la manda in tilt!
Niente: spenta, morta, neanche un elettrone mi arriva più… ma io ne ho bisogno!
Salto su e a due km ne trovo un’altra in un parcheggio verde e tranquillo.Parcheggio tranquillo a Bologna
Si stava bene qua
Mentre parlo con un giovane avvocato che incredibilmente conosce tutte le postille del contratto di noleggio batterie della Zoe senza possederne una, ella si fa la sua bella scorpacciata di energia.
Poi via e si arriva a Imola, bella città verde e tenuta bene. La colonnina è in un enorme parcheggio dove uomini e donne di colore vestiti anni trenta e carichi di collanine d’oro schiamazzano, boh!Piazzale enorme a Imola
A pochi metri la società Tazzari.
Il tempo stringe, quello era l’ultimo rifornimento, ora devo arrivare in tempo al torneo e mi resta solo un’ora per arrivare a Forlì e trovare la sede di gioco.
Il navigatore mi fa fare la via Emilia e poi anche una provinciale laterale, infine una strada tutta a buche che promette poco, ma la direzione è giusta, la vedo diminuendo la risoluzione… alla fine sbuco in uno stradone che è quello fra Forlì e Castrocaro a due km l’albergo sede di gioco! Tempo totale: poco più di sette ore per 300 km scarsi….Al parcheggio dell’albergo a Forlì
Vi risparmio i commenti sulle partite di torneo e la relativa sfiga ai dadi, cosa che un buon giocatore di Risiko! deve sempre e comunque citare …. E veniamo al giorno seguente, quello del ritorno.
Forli Piazza Montefeltro
Forlì – Solieri
In mattinata puntatina da certi parenti, dopo pranzo e dopo opportuna ricarica, verso le 14.00 da Forlì si punta verso nord: Milano!
Mi riprometto di scovare, fotografare, testare, tampinare, quasi fare stalking, mobbing e petting a quante più colonnine possibili nei 300 km del ritorno.Ed intanto scocca il 10.000simo km con la Zoe!
Quindi subito altre due a Imola.
Imola – via Costa
Imola – Parcheggio via Aspromonte, molto riservato
Una bella fetta del percorso me lo faccio sulla via Emilia e a metà pomeriggio succede l’imponderabile: un amico, uno dei quattro gatti che in Italia hanno la Zoe e che sono su Fb, mi manda un sms e mi dice che è a Bologna !!!
Ma io ci devo proprio passare!
Decidiamo di vederci e facciamo conoscere le nostre due auto.Bologna via Mainoldi, incontro con Corrado
Aperitivo, foto e poi via, incomincia a fare buio.
Altre due a Bologna e ben quattro a Reggio Emilia possono bastare, anche perché ormai è ora di cena.Bologna – via San giacomo
Reggio Emilia…ho fatto fatica a trovare la colonnina
Reggio Emilia – Davanti alla stazione Fs
A Piacenza rifornimento proprio sotto la sede dell’ENEL e così si ritorna verso Milano ancora lungo la via Emilia.
Piacenza – sotto la sede dell’ENEL
Non ancora stanco, decido di fare una puntatina all’Ikea di San Giuliano, vedo subito da fuori le colonnine, ma entrare dopo l’orario di chiusura diventa una specie di quei giochi arcade da pc anni ’80 dove Super Mario Bros deve trovare l’unico pertugio per passare…. Alla fine ci arrivo e ricarico!!
Ikea San Giuliano – un vero labirinto, difficilissimo entrarci dopo la chiusura
Posseduta anche questa.
Ultimi dieci km e si ritorna a casa, a Milano, zona Porta Romana…. Mancano pochi minuti alla mezza e sebbene abbia impiegato la follia di ben dieci ore per 300 km (!!!) mi scoccia sempre un casino perdere tempo a girare in piena notte alla ricerca del posto libero perchè c’è una quantità esagerata di auto parcheggiate per via dei vicini locali pubblici affollati!!!Milano. Qui finisce la via Emilia, 20 mt più in là inizia la via Rogoredo. 5 minuti e sono a nanna
Morale: un lungo viaggio con un’auto elettrica SI-PUO’-FA-RE !
Bonus foto:
- .Le riposizioneranno qua le colonnine
- Parco mezzi tutti elettrici
- Sorpassato da camion superati da camion….
- Imbocco della A14