Il giorno 22 e 23 novembre ho fatto la strada che mi separava dalla fabbrica Tazzari GL (Imola) a Milano (casa mia) approfittando della rete ENELDRIVE ben diffusa in tutta l’Emilia Romagna (talvolta presente col nome HERA e persino (solo a Parma) con un altro gestore ancora, IREN, tutti però ora di proprietà di ENEL ed infatti con stesso hardware e software).
Il viaggio non era così scontato: ritiravo un mezzo usato di cui era dubbia la reale autonomia.
Si tratta inoltre di 263 km (secondo Google maps scegliendo non autostrade) e l’autonomia dichiarata per Tazzari Zero Classic è di 140 km.
Ed io inoltre non conoscevo il mezzo.

Le tappe studiate
Son riuscito nell’impresa ma facendo tutte le ricariche possibili, anche quelle che avevo previsto solo come riserve, sinceramente non pensavo ne avessi bisogno, ma ho preferito non rischiare.
Comunque l’Emilia Romagna è una regione a sè: è stata scelta per la sperimentazione ENELDRIVE e la sua rete e diffusione è incriticabile: ogni città ha (almeno) una decina di stazioni di ricarica.

Dal sito ENELDRIVE.IT
Esse sono le classiche colonnine con due connettori: tipo 3A e tipo 2 (non usabili contemporaneamente, quindi solo un utente alla volta la può utilizzare) in spazi pubblici cittadini.

Le colonnine sono marchiate HERA, il nome del fornitore energetico ora confluito in ENEL.
Forse oggi questa non è più la soluzione ottimale (cariche AC fino a 22kW, in città; impossibilità di rifornire contemporaneamente due utenti) ma è appunto un progetto di qualche anno fa, con la visione di allora, e degnamente implementato.
Magari tutte le città di Italia avessero una decina di colonnine come tutte quelle dell’Emilia Romagna!
Inoltre mi son trovato bene anche perché avevo praticamente una sola strada dritta (la famosa Via Emilia) che mi portava a casa, evitando autostrade che da codice della strada non potevo prendere (in verità spesso il navigatore, un TomTom Riciclato, spesso cercava di portarmi in autostrada, nonostante gli avessi specificato nelle preferenze di rotte di non considerarle… l’unico modo per effettivamente evitare strade a pedaggio è di scegliere ‘PERCORSO PER BICI’, l’ho scoperto (tardi) durante il viaggio stesso, percorrendo talvolta molta strada extra non accorgendomi fino al casello quali fossero le sue intenzioni).

Il navigatore riciclato: rotto l’altoparlante interno, eccolo montato esternamente…. mah….
Comunque un paio di errori di installazioni ci sono, segno che l’esperienza (di cui speriamo abbiano fatto tesoro, purtroppo quasi tutte le prese sembravano ancora nuove, addirittura alcune facevano fatica ad aprirsi per lo sporco da inutilizzo) mancava.

Imola, Via Belvedere. Colonnina mai usata, abitata da insetti.
Riassumendo tutte le tappe fatte, vediamole punto per punto:
A Bologna Piazza dei Tribunali 4 (http://goo.gl/maps/FSyZw ma non guardate la cosciona alla fermata…), chiaramente lo spazio di parcheggio era molto limitato: la Tazzari Zero ‘selettrica’ che è meno di 3 metri (2.88) è stata a fatica fra i due alberi.

Bologna Piazza dei Tribunali 4
Non so se ci sarebbero state le più grandi Renault Zoe o Nissan Leaf (una è passata e mi ha osservato mentre mia allacciavo!); sicuramente non stanno le Renault Fluence o Toyota Prius plugin od Opel Ampera.
Ad occhio e croce la Tesla Model S ed il Mitsubishi Outlander possono metterci la ruota di scorta e basta…
Sembra insomma che quel posto l’abbiano pensato per quadricicli o motorini.
Altre stazioni ‘discutibili’ sono quelle due che ho provato a (tappa successiva) Modena ad esempio il Viale Monte Kosica. Il 22 novembre c’era al vicino stadio la partita MODENA-PESCARA e pertanto l’accesso era vietato a tutti i mezzi: non sono potuto entrare nella via e quindi ricaricarmi.
Ho optato dunque per quella sulla Via Emilia Ovest 314 ( http://goo.gl/maps/gvVEe ) : questa era agibile, ma per fortuna poiché è in area di mercato e quindi non disponibile in alcuni giorni/orari: questi limiti di utilizzo/agibilità NON sono presenti sul sito EnelDrive e sono casi di cui bisogna trovare una risposta nella fornitura del servizio.

Modena Via Emilia Ovest 314 (area mercato)
Nessun problema a Reggio Emilia (Via Alberto Ferioli) nello spigolo del centro commerciale (http://goo.gl/maps/kapON al momento in cui scrivo, streetview ha fatto la foto prima, quando ancora la colonnina non c’era).

Reggio Emilia Via Alberto Ferioli (centro commerciale, ma parcheggio aperto h24)
Curiosità per Parma: in Via Monte Altissimo 4 (vicinissimo alla stazione) ( http://goo.gl/maps/ZnVu7 ) la colonnina è targata IREN ed il foglio con le info di assistenza non fanno ben sperare… eppure come tutte le altre colonnine, successo al primo colpo.

Questo cartello non fa ben sperare!

Invece nessun problema! (Alla stazione di Parma)
Qua ammetto la ricarica di quasi 5 ore è stata una vera noia.
Mentre in tutti gli altri casi, infatti, ho mangiato, visto al città o comunque mi sono divagato, qua complice la notte (dalle 23 alle 3.30) e la stanchezza di fare continue pause, la cosa mi è pesata.
Forse ora e per la prima e sola volta avrei voluto veramente una ricarica veloce.
La tappa successiva è stata a Piacenza, che era l’ultima città dell’Emilia, ovvero l’ultima occasione per caricare. Da lì in poi il deserto, nel mio caso 72km senza alcuna colonnina, approdando in Lombardia questo è come si viene accolti.

Piacenza davanti alla sede ENEL
In verità avevo attivato un amico per farmi allacciare (pseudo-abusivamente…) ad una colonnina e-vai a Lodi se proprio fossi stato in crisi, ma è inaccettabile che dopo la manna di un sacco di colonnine ogni 30 km (con ampia ridondanza), poi ci si getti nel vuoto.
Comunque proprio per la tappa più lunga, a Piacenza me la sono presa comoda facendo una ricarica completa (è stata l’unica del viaggio) inclusa equalizzazione e bilanciamento batterie.
E’ stato facile: mi sono fermato a dormire.
Quindi le 5 ore e mezza di carica mi hanno permesso di dormire dalle 5 di notte alle 10.30 di mattina.
Il giorno dopo dunque avevo la tappa più lunga che, sorprendentemente, è andata benissimo!
Ero piuttosto in ansia perché le minori del giorno prima non mi facevano tornare i conti dell’autonomia, invece complice una guida migliore (nel frattempo avevo preso confidenza col mezzo), complice una ricarica completa con bilanciamento (e questo ci fa capire quanto sia importante!) sono arrivato dalle parti di Milano con poco meno della metà del SOC!
DA MANUALE!

Le tappe di ricarca nella rete ENELDRIVE
Tanto che gli ultimi km mi sono divertito ed ho fatto un po’ il tamarro (finalmente!) provando la Tazzari Zero in tutto il suo sprint ed agilità!
Poi a San Giuliano mi sono dunque fermato presso Ikea a carica e fare il pasto del giorno dopo (il pasto dell’eroe), ma oramai la guida era solo di puro turismo senza più guardare ossessivamente lo stato di carica.

Ikea San Giuliano Milanese
A breve altri articoli sull’esperienza umana anche con la società produttrice (Tazzari GL) e prime considerazioni sul mezzo.

Dall’Ikea, la selettrica ‘Miss Arancio’ guarda il futuro luminoso che l’aspetta là fuori (se riesce a ruotare attorno alla colonnina con la spina).