Dopo la prova del cavo/adattatore da tipo2 a shuko (modo 3 semplificato), E-Station mi ha dato l’opportunità di provare un altro cavo: da tipo 3A (confidenzialmente ed erroneamente chiamata ‘SCAME’ dal nome del produttore) a tipo1 (confidenzialmente ‘Yazaki’).
E’ un cavo abbastanza ‘italiano’, nel senso che praticamente potrà essere usato solo su territorio italiano, visto che la 3A si è diffusa solo da noi.
Di fatto tutte le colonnine Enel lente (o accelerate) hanno una presa 3A (sono rarissime quelle con 2 tipo2, qualcuna però esiste ed anche con 2 prese 3A) oltre a poter trovare altri circuiti che la usano (E-Moving AC, Isole Digitali, Greenland Mobility/Evbility, impianti Scame, ecc).
Questo ‘lato colonnina’, mentre lato auto chi usa la presa tipo1 sono le giapponesi (Leaf, Mitsubishi, Kia, Prius plugin) e le americane (Volt, Focus, Ampera (il mio caso)), ma la stessa E-Station produce lo stesso identico cavo anche con il più comune connettore tipo2 (confidenzialmente chiamato anche “Mennekes”) (quindi per Zoe, VW, BMW, Tesla, ecc) (per un elenco completo delle prese usate nelle varie auto, si rimanda a questo link) [NOTA: e-station si rende disponibile anche a cambiare la presa, modificando quindi il cavo se ci sono nuove esigenze, naturalmente il costo del lavoro+spedizione+materiale fa dubitare della convenienza economica dell’operazione, visto già solo la presa tipo2 come materiale costa sui 150euro…].

Nessun problema neppure nella colonnina scame presso Metropoli (centro commerciale a Milano), dove fra l’altro questo cavo è l’unico che ci fa caricare (a meno che avete un ancor più raro cavo con la 3C, visto è questa l’altra presa disponibile)
Il motivo per avere questo cavo è che sta sempre diventando più difficile trovare le prese tipo2 libere e se sulla stessa colonnina c’è una 3A possiamo, con questo cavo, collegarci lì (con i limiti intrinsechi della 3A, quindi monofase, e massimo 16 ampere, cioè 3.7kW).

Presso Ikea San Giuliano Milanese. Notare che talvolta non si raggiungono i ‘pieni’ 16 ampere possibili. Ricordo, a riguardo, che la prima riga del display visualizza, nell’ordine: 1) corrente massima cavo, 2) corrente massima prelevabile, 3) corrente impostata,4) corrente assorbita; Il “-” indica che il veicolo legge il pwm, (se non lo leggesse, ci sarebbe “*”).
I problemi però nascono con l’utilizzo o per meglio dire con ‘incognita utilizzo’.
Questo cavo, infatti, non dovrebbe fare niente (per quanto riguarda la gestione dei segnali) e limitarsi a portare il modo3full dall’auto alla colonnina, con un semplice collegamento di piedini 1a1 (in verità non così banale come costruzione meccanica e complicato dal fatto che la tipo1 ha un microswitch).

Non funziona sulle ISOLE DIGITALI (di A2A, a Milano città) prima generazione e di produzione DUCATI per la mancanza del modo 3full 😦 . Tali impianti nacquero ad uso e consumo dei Ducati Free Duck, e quindi fatti in economia. Solo dopo furono aperte (per due sole prese) a tutti i mezzi, anche privati.
Tuttavia per semplificarsi la vita, spesso i costruttori di colonnine non hanno correttamente implementato il modo3 sulle prese 3A (essendo nate per mezzi leggeri che spesso si accontentano del cosiddetto MODO SEMPLIFICATO, a cui basta una resistenza fissa per far partire l’erogazione di corrente da parte della colonnina) e quindi non forniscono il modo3 full al mezzo, che continua ad averne bisogno per poter iniziare il caricamento della batteria.

Ok, invece nelle nuove ISOLE DIGITALI a produzione Scame (li si distingue dal display singolo per presa e di colore verde)

In queste rastrelliere viene gestita correttamente anche la sospensione di carica, comandata in questo caso dall’auto.
Quindi è una caccia al ‘proviamo questa’ per vedere come e se funzionano le colonnine.
Dalle varie prove fatte, oltre al classico elenco, ho cercato di capire le regole base che possono far prevedere il funzionamento o meno del cavo su quella installazione.
Diciamo che nei prodotti di SCAME, il modo3full è sempre presente (probabilmente perchè l’inventore della presa 3A) e quindi il funzionamento è garantito nelle sue colonnine e rastrelliere che ho provato (ricordo: quelle Scame, ovvero con il display verde).
Successo pieno anche per le colonnine di S&H (fornitore di EVBility, Greenlandmobility/Iper, ed un’altra decina di installazioni sparse nel nord Italia) mentre il cavo non è mai andato sugli impianti di DUCATI ENERGIA (quindi le colonnine di Milano/Brescia di E-Moving e quelle presso i concessionari Renault ma anche le Isole Digitali (display azzurro), probabilmente perchè questi manufatti sono nati su misura per le Twizy e poi per i Freeduck (e poi sono arrivati gli iCar0).

… anche se neppure qua si raggiunge la piena potenza. A sinistra la 3A del nostro cavo eroga a 2.7kW, mentre a destra, stessa colonnina ed auto ma con cavo standard tipo2 si raggiunge il massimo per quell’auto e cioè 3.4kW.
Per ENEL la situazione è più complessa.
Infatti davanti alle pole tutte uguali esteticamente, ci sono infinite versioni delle stesse fatte da vari produttori (Siemens, Schneider , Ducati, e non so quanti altri) ed ovviamente ognuna è una incognita.
Mi mancano esperienze per quelle 2010, 2012, 2013, 2015; ma è intuibile pensare che fino al 2014 non andavano nessuna (bisognerebbe trovarne ‘2015’, ma a Milano è difficile). (Le 2010 del nord Italia sono state sostituite tutte. Ne rimane qualcuna a Roma e Firenze).
Al momento non mi risultano colonnine installate prodotte nel 2017 (ricordo lo si capisce dalle prime due cifre del seriale, che appunto è l’anno di produzione, quindi 11EP22Tecc vuol dire è una colonnina del 2011).

L’etichetta col seriale dietro a tutte le pole AC enel. Le prime due cifre indicano l’anno di produzione. Qua è il 2014 e non vanno col cavo in questione.
Per tutte le altre installazioni… è un terno al lotto!
Può andare come non andare… ecco un breve riassunto di quanto sperimentato:
- S&H: funziona (CC Fiordaliso)
- ENEL:
2010: non trovate (ma sicuramente sarà un NO)
2011: KO (provato Lainate, McDonalds) – base nera
2012: KO (via Amoretti, Milano) – base nera
2013: KO (Viale Europa (posta), Rho (MI)) – base nera
2014: KO (via Roma, Assago/Ikea Corsico) – base nera
2015: KO (Esselunga viale Libertà, Monza) – colore unico
2016: OK (Esselunga Cusano Milanino) – colore unico, nuovo logo enel (scritta con “e” minuscola senza logo albero stilizzato)
Da provare le wallbox… - 2017,2018,2019: OK. Da trovare/provare una “juice” con 3A…
- A2A Isola digitale/rastrelliere VECCHIE (ducati energia, display colore azzurro, un display e lettore per coppia di presa): NON FUNZIONA (MI ISOLA, Hoepli)
- A2A Isola digitale/rastrelliere NUOVE (scame, display colore verde, un display e lettore per ogni presa): FUNZIONA (MI SEGRINO/BANDENERE/IMBONATI, ecc)
- A2A E-Moving colonnine AC: KO (Pagano, Sarfatti, ecc) (nelle DC non presedente il conettore tipo 3A)
- CC Metropolis, colonnina scame: OK
- Ikea con colonnine scame: OK
- e-Station: OK (non provato direttamente, test del produttore)
Per la costruzione del cavo (disponibile in 3 lunghezze) non c’e’ niente di nuovo da dire: di altissima fattura, chiaramente artigianale, è chiaramente un prodotto fatto molto bene e con componenti di massima qualità.
Buono anche il package con persino singola spugna a rete attorno ai due connettori e la sacca da viaggio verde scura ‘e-station’.
Come sempre anche la gestione del cliente prima-durante-dopo da parte di E-Station è ai massimi livelli, come sempre ci hanno abituato.
Concludendo: ottima idea averlo come scorta per le prese 3A che spesso si trovano più libere delle tipo2.
Ovviamente la potenza è limitata dallo standard della presa (16 ampere, cioè massimo 3.7kW) e monofase ma spesso si ‘viaggia’ anche a meno.
Nella maggior parte delle colonnine ‘fatte bene’, va.
Rimane ENEL dove non va solo nelle ultime (ed anche se andasse, poche colonnine ENEL possono far usare entrambe le prese contemporaneamente, quindi viene meno questa funzione se si trova la tipo2 già occupata) e così per le vecchie installazioni di rastrelliere Ducati Energia (presenti solo a Milano città, ma in gran numero, una dozzina circa, nate per il car sharing, ma il cui uso anche a privati non è mai stato realmente scritto nero su bianco (tutta l’ufficialità è limitata a qualche etichetta sulle pesere con scritto “SOLO E-MOVING” (il nome del circuito privato) ed il fatto che su queste prese (e solo su queste, solitamente le ultime due a destra sulle 12 presenti, ma talvolta in altri punti) di fatto autenticano ed erogano a tesserati privati).