..esperienze di ricarica auto elettriche in colonnine pubbliche… (ed altre cosine a tema), perchè la strada delle auto elettriche è piena di spine… (by selidori)
In questo post d’agosto quindi voglio solo segnalare le tabelle/elenchi/riferimenti che mantengo sugli argomento che giudico interessanti per quanto riguarda la mobilità elettrica. Esistono da tempo e sono già noti (e li trovate riassunti anche nella colonna di destra) ma ogni tanto bisogna ribadirli:
Come detto cerco di tenere aggiornato con l’aiuto ed il contributo di tutti queste peagine, dunque vi invito a scrivermi per aggiornamenti/correzioni/modifiche.
Come appare la tabella “Auto ibride/elettriche in commercio”
Attenzione: il seguente articolo è lungo, noioso e farà incazzare il 99% delle persone. La sua lettura è quindi sconsigliata a tutti.
Ultimamente scrivo sempre meno su questo blog… il mio attivismo non è diminuito, anzi sono attivo personalmente su molti social e forum sul tema, ma proprio per le molteplicità di dialogo e soprattutto perché ora esistono blog di maggior competenza, scrivo meno su queste pagine.
Però dopo 6 mesi di silenzio è venuto il momento di 2 post molto ravvicinati:
– Questo di tante chiacchiere e pochi fatti
E fra pochi giorni uno di
– tanti fatti e poche chiacchiere
Questo primo post è fatto dunque da tante chiacchiere e riflessioni che emergono proprio dalla frequentazione dei social italiani che trattano il tema della mobilità elettrica e che mi sta facendo scoprire sempre più varie razze di umanità e con l’allargarsi degli utilizzatori purtroppo stanno aumentando sentimenti di fastidio verso il DIVERSO.
Ho dunque deciso di scrivere questo nuovo post –sempre meno tecnico e sempre più sociale- partendo da un argomento da un po’ di anni molto caldo e su cui vorrei dire la mia.
In verità è solo una scusa per affrontare realmente il tema della popolazione utenti elettrici che sta deragliando verso pericolose derive ‘razziste’ (ma forse e solo l’uomo che passa da piccoli gruppi dove per sopravvivere è necessaria la collaborazione a tanti gruppi dove per sopravvivere è necessaria la competizione).
Questo articolo probabilmente farà arrabbiare tutti, perché critico tutto e tutti e dico cose molto antipatiche (dal punto di vista sociale) ma probabilmente ci sarà anche chi contesterà i veri e propri contenuti scientifici (troppo pochi, in verità).
Prendendo spunto da campagna martellante da parte di Toyota, scrivo questo post che in verità tratta 3 argomenti ben specifici e che quindi si compone di 3 capitoli.
Il primo è:
TOYOTA PUBBLICITA’ INGANNEVOLE SU TRAZIONE EV NELLE IBRIDE
L’argomento a tema è lo slogan coniato da Toyota (non solo italiana, è una campagna europea) del fatto che i suoi ibridi “vanno per oltre il 50% in modo elettrico in città”.
Ci sono 2 o 3 varianti a questi slogan ma il concetto alla fine rimane sempre quello.
Il fatto è che questa affermazione scandalizza (anzi fa proprio incazzare) molti utenti full-electric.
Devo ammettere che questo accanimento mi ha molto stupito, soprattutto da alcuni utenti ed influencer che tutto sono tranne stupidi o che parlano a vanvera.
Partiamo dai fatti: Toyota sostiene che con i loro mezzi ibridi si viaggi oltre il 50% in elettrico in città.
Gli indignati cavillano su tutto quindi devo pure io ricordare che Toyota è piuttosto precisa: si parla di +50% in elettrico senza specificare se è il tempo od i km, si parla di risultato in città e si cita espressamente Auris, Yaris, Prius. Gli altri modelli del marchio, seppur ibridi, non vengono citati (quindi no RAV, CHR; e non la gamma LEXUS che ha spot simili ma non identici).
Tralasciando il fatto che le pubblicità sono per definizioni iperboli e shoccanti e contengono da sempre una grande dose si fantasia (a meno che si è disposti a credere ciecamente che la Mulino Bianco abbia una produzione artigianale di biscotti fatti da due stucchevoli fidanzatini presso una fattoria con granaio in aperta campagna; o che quel tal dolcificante di pochi grammi in un caffè ci faccia diventare delle fighe spaziali con un carriera sfavillante ed una vita sociale invidiabile formata da sole compagnie di giovani bellissimi e felicissimi), il dato della pubblicità è assolutamente realistico. Toyota ha ampiamente dimostrato che la famosa marcia +50% in elettrico è possibile. Poi ci sono i soliti detrattori che sostengono non sia così nel 100% dei casi, che in salita non è così, che con il condizionatore non sempre è così, che se faccio il 0-100% e poi sto fisso in autostrada a 140km/h non è così. Sono gli stessi (utenti elettrici) che invece non hanno nulla da ridire sulle favolistiche autonomie delle auto elettriche che quelle realmente non sono mai ripetibili.
“Il Test Drive della Verità è l’innovativa prova su strada, dedicata alle vetture Hybrid che, attraverso un dispositivo collegato tramite un’interfaccia OBD (diagnostica di bordo), vi mostra i vantaggi di questa tecnologia rilevando, in tempo reale, la percentuale di motore elettrico utilizzata durante il percorso di prova.” da “test drive della verità” sul sito Toyota.it
Ebbene, come mi sbraccio a dire da anni, il risultato apparentemente magico del +50% è possibile.
Non sto a dimostrare come teoricamente è possibile (è un discorso troppo complesso che non so neppure padroneggiare al 100%) ma è avvilente vedere che alcuni riesumano lezioni di fisica da terza media per citare l’impossibilità del moto perpetuo dimostrando solo limitate reali conoscenze dell’argomento (seppur alludendo di padroneggiare i rudimenti) ovviamente corretti ma che vanno usati solo quando servono.
Non sto neppure ad elencare tutte le prove dipendenti od indipendenti fatte per misurare il famoso +50% perché tanto vedo che i detrattori li considerano falsificati, irreali, corrotti, impossibili, e sminuiscono qualsiasi sia l’autorità (Toyota, possessori, riviste indipendenti, Università, ecc) perché invece loro cuggino non riesce a farli (è vero, si cita sempre il fantomatico parente, per sentito dire, ed ovviamente indimostrabile).
Ci sono anche varie teorie strampalate, da quello che ha una ibrida plugin di un altro costruttore, di un’altra marca e di un’altra filosofia che automaticamente si elegge ad insindacabile esperto di tutto anche se comunque il tormentone più diffuso è “Non posseggo una ibrida, ma le conosco e blablabla”.
Quello che stupisce è però che questi esperti che denigrano l’ibrido (di principio) e la pubblicità (di foga) in verità non hanno mai provato l’ibrido. Non dico posseduto, proprio mai provato. E se ne vantano pure, perché “non si sono fatti fregare dalla pubblicità” (sono piuttosto aggressivi e giudicano chi sceglie ibrido, un credulone) cionostante possono dare giudizi ovviamente insindacabili.
Stupisce perché possiamo ovviamente discutere “in teoria” di una certa tecnologia ed ha senso farlo quando la pratica non è dimostrabile. Se instauriamo un discorso su come vivremmo sulla luna, non possiamo far altro che parlarne in teoria ma se ci troviamo discordi in un punto purtroppo non si può fare una prova esplicativa per stabilire chi ha ragione.
Ma nel caso dell’ibrido invece il laboratorio c’e’, è disponibile a tutti ed è piuttosto facile da avere: Toyota stessa fa una campagna da anni, il “Test drive della verità” dove invita chiunque (quindi senza esperienza in guida eco od “ibrida”) a misurare il proprio tragitto in modo EV, con rigore scientifico e con un dato indiscutibile.
Tutte le variabili poi possono essere introdotte (durata tragitto, stile di guida, esperienza di guida, traffico, tipo percorso, ecc) e sono anche precisamente registrate e consultabili da tutti nell’apposito sito, visto che alcuni sostengono che il famoso +50% è solo una condizione ideale costruita ad hoc da Toyota per fare il record (evidentemente sono troppo abituati a questa situazione effettivamente riscontrata per la certificazione dell’autonomia delle auto elettriche).
Eppure nonostante tutto non ho trovato un utente che sia uno di questi denigratori rancorosi che sia disposto a fare la prova (od a consultare i dati già presenti, anche se potrebbero comunque dire sono falsi).
Si limitano a dire che non è possibile, non c’e’ niente da dimostrare e sanno tutto loro.
Addirittura stravolgono il concetto dicendo che fare test drive, misurare e confrontare dati sono chiacchiere da bar al quale non vogliono partecipare e sono dunque disponibili solo a parlarne teoricamente, senza test nel mondo reale.
Questo atteggiamento vedo è piuttosto diffuso anche da interlocutori che reputo piuttosto colti.
Addirittura fra essi ci sono professori universitari, rivenditori di mezzi elettrici, giornalisti ed influencer di mobilità elettrica, meccanici, ecc; tutta gente che non solo dovrebbe avere gran curiosità per provare tutto, ma persino il necessario metodo scientifico che prevede di essere sempre e costantemente in dubbio su qualsiasi teoria venga espressa ed aver voglia di sperimentarla se appena appena ce ne è l’occasione.
Mi sono chiesto perché questo diniego ai testdrive che fra l’altro sarebbero piuttosto risolutivi e completi ed i risultati poco discutibili.
Ripeto: se a me capita di avere un dubbio e la possibilità di fare una prova esaustiva, invece di imbarcarmi in infinite discussioni, eseguo la prova: è una grande soddisfazione il risultato e dipana subito il dubbio. Fra l’altro è una cosa che nella vita capita raramente… forse giusto nella matematica 😉
Invece appunto nessuno è disposto a fare questa prova.
Mi sono domandato perché e secondo me la risposta va cercata nella psicologia della gente.
NELLA MENTE DELL’EVowner
L’EVowner (attenzione: si parla esplicitamente di OWNER, cioè possessore, non guidatore, appassionato od altro) è indubbio ha già combattuto molte battaglie.
Con parenti, amici, sistema. Ed anche con se stesso.
La battaglia è che difende una tecnologia che sulla carta ha solo difetti: costo (d’acquisto), autonomia quindi libertà limitata, tempi di ricarica, dubbi sulle tecnologie tipiche degli early adapter.
E poi quello che scopre dopo: promesse di autonomia o tempi di ricarica non mantenute, infrastruttura fatiscente, abusata, malfunzionante, non espansa come promessa; burocrazia nelle ricariche, malfunzionamenti vari.
Ci sono poi voci tutte da chiarire come costo di rifornimento, di ricambi, assistenze.
(I pregi delle EV non li elenco, se no non centro l’obbiettivo di questo articolo di farmi odiare da tutti).
Sono tutte battaglie e discussioni verbali che ha fatto e fa continuamente con tutti i parenti, amici conoscenti.
E continua a recitare i pregi del possesso e guida EV.
E queste continue discussioni lo porta spesso ad essere poco obbiettivo, realista e di contro troppo orgoglioso, partigiano: difendere l’ideale e la propria reputazione fino a negare la realtà, e portarsi alla morte.
A quel punto è difficile tornare indietro e riconoscere che ci sono dei limiti. Che li abbiamo scoperti tardi anche noi. E che si, in alcune cose ci hanno fregato.
Quindi ci si scaglia contro tutti gli altri ed i nemici sembra siano gli ibridi che hanno fatto una scelta più intelligente, visto che Toyota promette i vantaggi della guida elettrica (seppur limitata) senza gli sbattimenti per averla.
Ed allora non si crede alle promesse di Toyota, ci si impunta su pubblicità, su parole, su dettagli, si cerca di aver ragione a tutti i costi rifiutando prove che sarebbero esaustive.
A questo punto penso che l’atteggiamento sia diventato inconscio: si rifiuta la prova per paura di perderla ma non si sa di questo retroscena perché si è rimossa la possibilità di sconfitta.
Ma ci potrebbe essere anche chi è pavido, sa di poter perdere e preferisce non cimentarsi: vivendo infatti di teorie può comunque sempre sostenere di aver ragione, con i fatti sarebbe impossibile.
Io ad esempio sono così per gli acquisti e le ricerche di mercato: quando compero un prodotto cerco in giro la proposta commerciale migliore, quando ho comprato il prodotto, faccio poi di tutto per NON consultare ulteriori listini per paura di trovare una proposta più conveniente della mia. In poche parole non accetto più il confronto per paura di perdere. Preferisco vivere nel mio mondo dorato ma perfetto.
Questo atteggiamento però purtroppo genera un brutto sentimento, quello del TUTTI CONTRO TUTTI che vado a spiegare nel terzo ed ultimo capitolo di questo noiosissimo e pretenzioso articolo.
TUTTI CONTRO TUTTI
Quando oramai oltre 12 anni fa approdai alla mobilità ecologia ovviamente con le ibride Toyota scoprii da subito che fra gli utenti c’era un certo vittimismo ed autocommiserazione.
In parte era giustificato ed in parte no, ma tutti sostenevano che l’opinione pubblica e la stampa denigrava l’ibrido.
Gettavano ombre sia sulla tecnica che sulla filosofia di base, con obiezioni sulle rendite, sull’affidabilità, sull’economia, sull’ecologia.
Secondo me non esiste complottismo da parte della stampa, ma semplicemente crea informazione asservita all’opinione pubblica; quindi invece di dare le direttive, tende a seguire la voce di popolo con il chiaro scopo –ovviamente- di assecondarlo per vedere copie.
Purtroppo la selezione naturale dell’editoria porta a scrivere opinioni che la gente vuole leggere così che compera il giornale il quale deve contenere le conclusioni che vuole leggere e così via. E’ infatti piuttosto difficile essere contro-corrente, anche perche il rischio di accuse di lobbyes è sempre dietro l’angolo.
Quindi allora come oggi era un continuo scrivere di post, giornali, forum ecc spiegano perché ibrido è bello, ibrido è sano o per lo meno bisogna dagli una possibilità.
Gli owner lamentavano in generale una certa ottusità da parte di tutti.
Pensavo che la selezione naturale di chi naturalmente curioso ed aperto verso le motorizzazioni ibride avessero selezionato appunto gente aperta alle novità, senza pregiudizi.
Mi sbagliavo.
Perché la grande lungimiranza nello scoprire il motore ibrido si è spenta subito quando sono arrivate successive novità. Mi riferisco alle auto elettriche, alle full electric in particolare ma anche alle plugin, erex e tutte le variabili possibili.
Coloro che lamentavano che l’uomo della strada non voleva uscire dalla sua COMFORT ZONE ed era ottuso non volendo neppure sentir parlare di ibrido, erano ora loro stessi uguali a non voler sentir parlare di altre motorizzazioni bollandole a priori.
La grande illusione di un popolo elevato, aperto e curioso era svanita nel pensiero (già esposto nel capitolo sopra) de “SOLO IO HO RAGIONE. TUTTI GLI ALTRI SONO STUPIDI E SONO STATI FREGATI. NESSUNA CONCESSIONE AL DUBBIO”.
Forse anche peggio dei tanto criticati pecoroni di massa, visto che coloro ci sono passati nella ghettizzazione e nel coraggio di provare persino con la disapprovazione di amici e parenti oggi non concedono neppure il dubbio a chi sta facendo lo stesso passaggio ma con altre tecnologie.
E non si riesce neppure a dialogare fra i vari gruppi, perché chi frequenta i forum di ibridi ha schifo di forum elettrici e viceversa e pure il dialogo è difficile.
Chi dunque frequenta tutto con apertura mentale si conta sulle dita di una mano.
Fra l’altro la scelta di una o l’altra tecnologia non è per niente libera e molte scelte sono persino obbligate.
Infatti se un utente con pretesa di BENZINA può scegliere tutte le auto che vuole, con molti marchi e ed opzioni, nel mondo dell’ibrido ed ancora più dell’elettrico talvolta non esiste scelta o se esiste è limitato ad un solo particolare modello.
Quindi bisognerebbe avere maggior rispetto a chi sceglie ibrido o full electric perché magari non è per lui la scelta di motorizzazione ideale ma un compromesso per quello che ha bisogno.
Senza parlare che i costi di acquisto e disponibilità di auto elettriche od ibride è comunque impegnativa, quindi anche se esiste il modello ideale, ci potrebbero essere FORZE MAGGIORI che ce lo negano.
(fra l’altro, a parte tutte le scuse, se permettete è legittimo e corretto anche giustificare le scelte di un utente che semplicemente non si sente sicuro e pronto per un salto di un certo tipo anche se ne avrebbe le possibilità… in fin dei conti un’auto è un mezzo piuttosto impegnativo nella vita di ognuno per fare follie sconsiderate!).
Comunque, dopo l’avvento dei primi owner elettrici, lo scontro con i gli ibridi è peggiorato e si sono creati anche le “sottorazze”.
Ovviamente tutte bellicose verso gli altri.
Quindi non basta criticare gli utenti di altre tecnologie ma persino delle stesse, basta che siano in qualche modo “diverse”.
Ed allora gli utenti Leaf criticano i Zoeisti perché a loro dire bloccano lo sviluppo delle colonnine DC,
gli utenti ZOE rispondono che forse sono stati gli utenti Nissan ad aver preso un’auto non caricabile in tempi umani nell’attuale infrastruttura,
tutti criticano i Tesla che pur avendo le loro stazioni dedicate Supercharger talvolta caricano sulle colonnine di tutti.
Ugualmente i plugin o erex sono visti male: loro che potrebbero fare a meno della carica non dovrebbero usare le colonnine pubbliche e lasciarle agli elettrici.
Gli utenti plugin ed erex sostengono che con la loro limitata autonomia ogni occasione di ricarica va sfruttata, mentre gli EV possono facilmente arrivare alla colonnina dopo, e poi comunque anche i plugin pagano a quelle colonnine che sono fatte anche per loro.
Tutti odiano i quadricicli e le moto che hanno ridotto di molto i punti di ricarica disponibili, visto che Enel ha dedicato quasi la metà delle prese a loro.
Il paradosso finale è che allora si dovrebbe essere favorevoli agli ibridi visto che non OCCUPANO IMPUNEMENTE LE COLONNINE & PRESE ed invece no, si è invidiosi che fanno il +50% in elettrico fino a negarne la possibilità (poi, vabbè, si arriva ad accusare ed alludere che i plugin manco carichino ma simulino la ricarica per avere il posto (in parcheggi comunque gratuiti, e su colonnine gratuite) ed altre illogicità del genere, pur di dar contro all’altro, al diverso).
Insomma si è creato il tutto-contro-tutti o per meglio dire, IO HO RAGIONE, LA MIA SOLUZIONE E’ LA MIGLIORE; TUTTI VOI SIETE BOCCALONI E DOVETE DARMI PRECEDENZA E FARE L’INCHINO QUANDO PASSO.
… quando io avevo sperato (anche se non è nella mia natura) che tutte queste variazioni ibrido/elettrico/plugin/erex semmai si dovessero “coalizzare” contro i puri termici per cercare di migliorare come si può e si riesce quella benedetta mobilità ecologica …
BONUS EXTRA!:
Una preghiera finale a tutti.
In tante di queste fantomatiche discussioni su ibride, plugin ed elettriche, si usa in maniera imprecisa (seppur corretta) la parola ibrido per intendere una plugin.
In effetti una plugin è anche ibrida, ma allora secondo me è meglio chiamarla plugin. Chiamarla ibrida crea confusione nella comprensione, pensando ci si riferisca alle NON plugin.
Sarebbe come voler parlare di pinguini ma usare la parola UCCELLI per riferirsi a loro. Ovviamente i pinguini sono uccelli ma sarebbe sempre meglio usare la parola più specifica possibile.
Altrimenti si potrebbe ugualmente usare la parola PLUGIN per le auto elettriche, visto che esse sono sempre e tutte plugin (cioè con spina).
Questa richiesta di usare termini più restringenti possibili diventerà sempre più necessaria con la prossima invasione di ibride (quindi non ricaricabili) da parte di vari costruttori.
Dire dunque che sono IBRIDE farà capire sempre a tutti che ci si riferisce sicuramente ad auto senza spina, ma dalla doppia trazione.