A metà ottobre 2014 ho finalmente comprato una vera autentica auto elettrica. 🙂
Si tratta di una Tazzari Zero (usata), auto che da sempre mi era nella testa, ma parlerò in un post dedicato dalla stessa, ora voglio parlare dell’esperienza col produttore.
La fortuna infatti ha voluto che il precedente padrone fosse a solo 12 km dalla fabbrica della Tazzari, la Tazzari GL di Imola; quindi –dopo averla comprata- ho contattato il produttore per sapere se mi avrebbe potuto fare direttamente lui delle modifiche disponibili sul sito ufficiale (talvolta come retrofit, talvolta solo come nuovo): io volevo principalmente il cambio di spina da industriale a 3A Scame.
Bene, complice alcuni problemi di incomunicabilità iniziale (scoperti poi dovuti ad un particolare periodo di gran lavoro della produzione) lo scambio di email con il produttore è stato piuttosto copioso e pian piano le mie richieste di modifiche sono aumentate, vista la loro ampia disponibilità.
Poichè è questo il vero plus, quello che si ha da un piccolo produttore indipendente, e da qua ho capito che ho fatto l’acquisto giusto, prima ancora di avere il mezzo fra le mani.
Infatti ho scoperto una incredibile disponibilità: qualsiasi cosa chiedessi loro me la facevano. Per chi come me si è dovuto inventare sotterfugi o trucchetti per poter installare accessori (ORIGINALI!) sulla Prius che Toyota Italia evita di rendere disponibile sul nostro paese, è stata -quello di poter montare accessori regolarmente in vendita ed autorizzati-, una inaspettata e piacevole sorpresa.
Sembra infatti un sogno, nel mondo automotive, sentirsi dire di SI ad una modifica, poichè in verità nessun produttore ti da’ la minima disponibilità a fare niente di niente.
Ed è questo il bello: si può fare e dunque te lo fanno. Pagando –come è giusto che sia- ma te lo fanno. E così pian piano mi hanno cambiato il lunotto con uno termico, sostituito gli ammortizzatori con nuove versioni, aggiornato il software del BMS con quello montato solo sui nuovi mezzi… fino a rendere il mio mezzo un FRANKENSTEIN (definizione coniata dallo stesso Erik Tazzari, il presidente) con componenti nuovi e nel frattempo migliorati montati su un mezzo del 2011 (progetto 2009). Già, perché pian piano poi sono entrato in confidenza col BOSS (mi ha preso in simpatia) e mi ha pure riservato vari trattamenti di favore.
Questo è indubbiamente il plus di una azienda ‘piccola’ (insomma… Tazzari conta qualche centinaia di dipendenti, ma nel reparto automotive sono meno): puoi avere un trattamento quasi personale, “umano” con tutte le richieste che ti vengono in mente.
Con una Toyota puoi solo cambiare il led se previsto sul catalogo, per il tuo modello e per il tuo paese, pagandolo 600 volte tanto ed ovviamente non potendone scegliere il colore.
Ho anche capito che le auto elettriche per loro sono vera passione (la leggenda vuole che sia stato proprio l’attuale presidente, Erik Tazzari, a svegliarsi nel 2006 con l’idea di fare un’auto 100% elettrica, 100% italiana e di qualità, semplicemente perché non esisteva, e -assunto il primo dipendente (il desiner) con quel compito, nel giro di 3-4 anni di sviluppo ha poi proposto al mondo un prodotto finito), che hanno in verità il core business in alluminio (anche automotive per nomi illustri) e lo si vede con che passione costruiscono A MANO le 3 auto al giorno che escono dalla loro produzione.
I componenti e la cura sono di altissimo livello e sono ben studiate e raffinate (e non i primi componenti trovati in giro e montati alla bella meglio, come invece fanno gli altri produttori (purtroppo anche italiani)) e la ricerca e migliorie proseguono continuamente.
Tutto questo purtroppo ha un lato negativo, ovvero l’alto costo del mezzo, riconosciuto anche dai responsabili Tazzari ma che appunto non possono essere erosi proprio per le scelte di materiali di qualità ed i bassi numeri produttivi (e facendo due conti di quanto costano le batterie e la manodopera si capisce che i conti purtroppo tornano, ma verso l’alto!).
Parlando sempre con i responsabili del progetto EV mi hanno detto altre cose interessanti: ovvero che il progetto, l’idea, non si è mai fermata e si è evoluta (e lo dimostrano i nuovi modelli di ammortizzatori montati sulla mia o le cinture di sicurezza fornite addirittura da un nuovo fornitore) e che all’estero ha anche venduto benino e sono arrivati anche a fornire per un servizio di car sharing di paese del Nord Europa mezzi pesantemente customizzati con software di controllo remoto.
Fra l’altro mi hanno mostrato anche curiosi prototipi poi abbandonati come la Tazzari EV 4 posti (ma hanno decisamente abbandonato questa idea: si vogliono concentrare solo sulle 2 posti; ed hanno ragione: Smart dimostra che se nasci con un’idea e fai bene quella è difficile realizzare qualcosa fuori natura… infatti le varie ForFour non riescono a vendere nonostante dietro a Smart c’e’ Mercedes!).
…e soprattutto svelato che nel 2016 lanceranno nuovi mezzi, l’evoluzione sia del quadriciclo EVO che dell’auto EM1 (i due modelli principali oggi in catalogo, declinate poi in 2 o 3 varianti) ma sempre entro i 3 metri di lunghezza e col bagagliaio più grande di Smart, ma per questa nuova serie le ambizioni sono alte: Dual Airbag, ESP, interni nuovi) fino a concepire persino una trazione integrale!
Tuttavia anche per i modelli attuali ci saranno un po’ di aggiornamenti (a ribadire che l’evoluzione della serie non si ferma mai!): nuovo BMS, nuovo impianto stereo “super” con retrocamera di serie su tutta la gamma… e nuovi colori, sia di carrozzeria che del bicolor base.
Ma non è finita, perchè sempre Erik Tazzari si fa sfuggire anche che “stiamo realizzando la nuova produzione in una nuova area aziendale creata ad hoc, i lavori finiranno a febbraio e poi partiremo nella nuova area produzione che ingloberà anche parte tecnica e commerciale e sarà più simile alla “NASA” (sia esteticamente che come logica di lavoro) che ad un’azienda metalmeccanica come la vedi oggi; insomma grandi cambiamenti, in due parole: evoluzione continua“.
🙂
Che dire?
Bello bellissimo già di suo, poi aggiungiamoci che è un’azienda italiana, di qualità italiana e nel mondo della pura trazione elettrica!
Daltronde ho visto veramente tanta passione anche semplicemente nella fabbrica di produzione, capito che ci credono (come mi ha detto un venditore di sole elettriche “Lo fai solo se hai passione, non ti arricchisci e fai fatica a viverci!“), che non hanno mai abbandonato l’idea nonostante i risibili numeri di un mercato in crisi (quello dell’auto) e dai numeri ridicoli nel settore elettrico (anche se in costante crescita) ed è appunto la dimostrazione che stanno ancora sviluppando.
In questo quadro dobbiamo anche ricordarci che Tazzari alla fine è l’unico produttore italiano di auto elettriche 100% Made in Italy (Estrima, Ducati Energia, GreenGo ecc spesso usano molti componenti cinesi) e questo è dovuto oltre che alla zona geografica molto AUTOCENTRICA (di quelle parti sono tutte le varie Ferrari, Maserati, Pagani, Dallara, Micro-Vett, Ducati, Malaguti, Morini, ecc; ora che poi la Fiat è sempre meno Torino, è questa la zona italiana automotive!) che offre nel raggio di 100 km praticamente tutti i fornitori necessari per assemblarsi un’auto, la passione del fondatore della sezione ‘EV’, Erik Tazzari visto che questa branchia nasce da una sua specifica passione e motivazione.

La selelettrica ‘Miss Arancio’, da’ il saluto alla fabbrica dove nacque prima di partire per Milano…