…ed allora essendo in zona Como oggi sono passato anche per l’hotel ‘green’ (così loro stessi si definiscono) “Il Corazziere“.
In realtà è un insieme di 3 attività omonime composte da un ristorante, un hotel ed un residence.
Si definiscono 4 stelle, secondo me dovrebbero averne 75: il lusso, la classe e l’eleganza della hall è da goduria per gli occhi (o per lo meno per i miei, abituati a bettole di periferia).
Cosa ci faccia una struttura così di lusso in un posto isolato da tutto e da tutti è da chiarire: magari lo scopo è proprio l’assoluta privacy e relax degli ospiti, considerato che hanno anche un piccolo bosco con casette predisposte sugli alberi per gli uccelli ed un’altra chiamata proprio BIRDS CAGES a cui non hanno fatto mancare un simpatico gruppo di continuità che spero veramente sia supersilent perchè purtroppo è un mezzo pugno in un occhio (poichè non mimetizzato)!

Mentre il tagliaerbe automatico in carica è già più discreto. Modernità e tecnologia senza invadere, obbiettivo centrato molte volte in questo posto! (Ma non sempre, come si vedrà più avanti).
Ma se vi allontanate un po’ dal caseggiato si riapre un mondo curatissimo con addirittura un bosco con accesso privato al parco Valle Lambro, con ruscello anatre e papere!
Meglio lascira parlare le parole, però, con queste 3 panoramiche ricavate da una serie di foto giuntate:
(cliccando sulle 3 immagini le si vede a full quality… ehm… sono un po’ grandine (circa 7 MB)… scusate…)
L’hotel ha vocazione green e si vede già dal parcheggio: la tettoia è fotovoltaica (peccato manchi un visualizzato di quanto prodotto o almeno le caratteristiche, ma un pannello tipo numeri dei benzinai, sarebbe stato troppo techno ed in disaccordo con l’aspetto naturale che si voleva ottenere).

Chissa se è da finire o una parte rimane scoperta?

Vedete quel vasone color mattone alla fine della tettoia a destra?
Non solo: nello scolo della gronadia è stato messo un gigantesco vaso ad anfora (scenografico anche lui) che raccoglie l’acqua piovana, un rubinetto ed un tubo a fondo dell’anfora ci suggerisce che verrà usata per irrigare i campi (o per lo meno come ausilio).

Mi sa che col caldo l’autofocus del cellulare prende un po’ di ferie… perdonatelo! (Così inoltre non si vede la shuko attaccata alla trave di sostegno…)
Ok, arriviamo al dunque.
Sono andato da IL CORAZZIERE perchè era segnalata una colonnina ABB (sul sito colonnineelettriche.it) ed infatti c’e’!
Curioso che sia nell’altro parcheggio senza tettoia fotovoltaica (obbiettivamente è difficile riuscire ad alimentare la colonnina con il sole diretto, assai più conveniente gestire i due impianti come separati, ma la colonnina & tettoia fotovoltaica abbinati fanno sempre scena!).
Non solo, per la posizione che è rifornirebbe solo un’auto e praticamente in divieto di sosta (zona di transito!).
C’e’ da dire che però è un’area privata, ed ognuno fa quel che vuole.
E passiamo alle note dolenti.
La prima è che -scusate se chiedo troppo- è un pugno in un’occhio.
Architettonicamente, dico, un un paesaggio così perfetto e curato, e neppure orientato ma proprio ad esclusivo arredo di vintage, rurale e classico (notate solo il lampione al suo fianco) avere un oggetto di chiaro design futuristico è un pugno in un occhio!
Se guardate persino la tettoia fotovoltaico seppur con font moderno e scritte in inglese è in legno e verniciato di scuro invece del più semplice, economico, freddo, futuristico metallo.
Come mai allora si è scelta questa colonnina?
Probabilmente perchè sul mercato -me ne accorgo adesso- non c’e’ niente che possa intonarsi con lo stile dell’Hotel!
I produttori di colonnine dovrebbero cominciare ad offrire a catalogo varie coperture o personalizzazioni per questi scopi.
Ora che ci penso anche per le città d’arte potrebbe essere un’idea, il realizzare colonnine alla “Leonardo da Vinci”!
Scusate se faccio notare queste osservazioni ma secondo me non sono accessorie: siamo italiani e con un tanto bel paese attorno a noi: dobbiamo far ben attenzione ad ammodernarlo mantenendone lo stile! (che oltretutto è SOLDI, non solo estetica).
Ed ora passiamo alla vera nota dolende: le prese.
La colonnina in oggetto ha 2 prese, entrambe oramai superate (e nate comunque male): le 3C, le vecchie Scame Libera:
Accidenti!
E’ già brutto non avere scelta, se poi l’unica presa disponibile non è presente praticamente in nessun mezzo…
Mi sa tanto che la scelta coraggiosa e pioneristica dell’hotel non lo ha premiato: probabilmente al tempo dell’installazione era quella la presa che si pensava sarebbe diventata di massa.
Sta di fatto che oggi come oggi NESSUN MEZZO ha in dotazione quella presa. Certo si possono fare adattatori e prese ma con risultati discutibili.
Peccato!
Speriamo sia possibile il retrofit del solo connettore mantenendo la colonnina già pagata! (anche se a me non piace, in quel contesto).
Ed ora entriamo a chiedere.
Dentro la hall sembra una casa privata arredata con grandissimo gusto (anche se forse troppo country/bianca, per i miei gusti). Sono presenti persino soprammobili vintage anni 60-70-80 come macchine fotografiche, cubo di rubik (originale), dischi vinile….
Basta turismo! Torniamo a tema.
Chiedo alla portiera (?) se posso fare due chiacchere ed avere notizie sulla colonnina. Non sa dirmi un gran che, mi dice che è meglio se concordo un incontro col direttore (mi lascia biglietto da visita).
Cerco comunque di estorcergli qualcosa: mi dice che l’uso è gratuito per tutti e senza limiti, ma ovviamente hanno priorità i clienti. Le chiedo dunque se la colonnina è attiva e funzionante da subito: vedo l’ho messa in difficoltà, non dovevo fare tale domanda, ma probabilmente la risposta è SI.
Non mi sa dire altro e non voglio creare problemi, saluto, ringrazio e me ne vado.
Conclusione:
la singola libera e pioneristica iniziativa dell’albergatore si scontra con i pasticci del mercato: una colonnina non a tema, con connettori vetusti, ed io aggiungo anche impiantata in un punto non opportuno, probabilmente mai utilizzata. Ma questo anche perchè non penso si incontri la domanda e l’offerta, quando è un posto così particolare (facciamo un esempio: in un posto così io vedrei bene a caricarsi una Tesla, una Fisker Carma, che proabilmente se vedono una Scame (con tutto il bene che voglio al produttore) 3C preferiscono rimanere scariche! (Gia anche la Mennekies sono dei problemi, per loro!)).
Insomma l’iniziativa di un singolo intraprendente soffocata dal pasticcio tutto attorno. Sembra la storia dell’Italia, quando se qualcosa funziona (io di fatto oggi avrei potuto caricare, se avessi avuto il cavo corretto) lo si deve solo all’iniziativa di un volenteroso personaggio senza che il mondo attorno a lui (che dovrebbe favorirlo) gli costruisca la giusta infrastruttura.
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Ok ok, vi do’ le paperelle, oche e laghetto: