..esperienze di ricarica auto elettriche in colonnine pubbliche… (ed altre cosine a tema), perchè la strada delle auto elettriche è piena di spine… (by selidori)
Qualche giorno fa sono stato a Travedona Monate, in provincia di Varese e non mi son lasciato sfuggire l’occasione di provare la colonnina per il carsharing EVAI, sempre fornita da A2A.
La colonnina in Via Don Luigi Sturzo/Via Mazzini
Come spesso capita, anche se non dovrebbe, la colonnina ha autenticato il mio abbonamento E-Moving e mi ha fatto caricare.
E come spesso capita si capisce bene che quella colonnina è un’altra colonnina cattedrale nel deserto inutile e dimenticata.
Oddio no, è proprio nel centro della vita del paese fra il municipio ed il cimitero, ma si capisce bene che nessuno la userà mai ed anche il car sharing è abbandonato a se stesso: la panda (presumo) modificata da MesDea con batterie Zebra è lì dimenticata da 101 ore.
“Tempo di occupazione: 100 ore”
Continuo a chiedermi perchè non aprano queste colonnine a tutti, magari a pagamento cash o con semplicemente per gli abbonati E-Moving, piuttosto che lasciarle lì così nel nulla assoluto.
Daltronde, siamo sinceri, chi è che va a prendere in car sharing un’auto elettrica a Travedona Monate?
Più interessante forse invece il bike sharing elettrico che sembra stia nascendo: infatti di fiano alla postazione ci sono delle rastrelliere con connettori proprietari e simboli di spine, ma nulla di più si sa.
Il connettore di alimentazione/presenza proprietario usato
Oggi ero in giro anche per Como e sono andato a ritrovare le colonnine del circuito E-VAI site in piazza Giacopo Leopardi.
Ricordo che questo è un circuito particolare sono per il parco macchine di E-Vai, non è possibile utilizzare le colonnine per gli utenti finali, neppure per i tesserati A2A/E-Moving di cui chiaramente sono le strutture (e persino l’autenticazione e l’erogazione vanno a buon fine).
Bene, delle due colonnine, una era regolarmente accesa (e piena) mentre l’altra era spenta:
“Como 2” dunque esiste un’altra colonnina a Como?
O forse è questa la “COMO 1”, purtroppo spenta.
Tre osservazioni.
La prima è che comincio a trovare troppo spesso queste colonnine Ducati Energia SPENTE. 3 nell’ultima settimana. Il mio sospetto è che l’impianto non è ben isolato ed il differenziale scatta per qualche motivo (forse anche solo termicamente? E’ possibile che il forte sole di questi giorni scaldi le colonnine di grigio scuro ed in metallo fino a far saltare il differenziale (ammesso sia DENTRO la colonnina)?
La seconda è che secondo me questo punto è TROPPO NASCOSTO: prima di tutte queste installazioni dovrebbero essere canali pubblicitari, invece qua siamo dentro ad un cancello semi-privato (c’e’ un cartelle di divieto di solo testo con restrizioni non ben comprensibili). Inoltre -se c’e’ un cancello- probabilmente può essere anche chiuso (ed infatti streetiew quando passò così lo trovò): dunque il servizio non è detto sia sempre fruibile.
Terza ed ultima considerazione ancora c’era parcheggiata e collegata la Panda Elettrica by SEMS con batterie Zebra (che devono stare perennemente attaccate se non in uso per l’autoscarica notevole).
Questa ha targa 530 ed è diversa dunque da quella dell’altro post (528) che aveva una presa industriale con cavo/adattatore in Tipo 3A. Nota: la Grande Punto alla sua destra che si intravede è tradizionale.
Ma stavolta c’era un cavo diverso dal solito: invece del solito SCAME TIPO 3A stavolta era collegata alla Tipo 2 Mennekes (lato colonnina) e tipo 3A lato auto (non ne sono sicuro, non ho provato a rimuovere il connettore per vedere effettivamente la presa utilizzata, ma a vedersi così sembra prioprio lei).
Ma come? Per passare da Mennekes a Scame basta un cavo passivo senza elettronica? E sarebbe questa la grande autenticazione del connettore Mennekes?
Da Scame Libera 3A…
… a Mennekies tipo 2!
In un sol cavo senza elettronica!
Mi sa che quelli di SEMS ma anche di E-Vai non hanno le idee molto chiare e sperimentano più di noi….
4 posti auto dedicati alla ricarica di auto elettriche, ben sorvegliati e con chiaro invito a non abusarne (inoltre appena mi sono avvicinato mi hanno intercettato e chiesto di spostarmi perchè non elettrico).
6 prese a disposizione: 4 Tipo 3A e 2 tipo industriale.
Quadro 1 (1 industriale + 1 tipo 3A)
Quadro 2 (2x tipo 3A)
Quadro 3 (1 industriale + 1 tipo 3A)
DOLORI
appunto, le prese. le due industriali non dovrebbero trovarsi mai, nei veicoli elettrici. Le Tipo3A (Scame Libera) sono già più corrette anche se da qualche mese obsolete. Ad ogni modo il vero DOLORE di questo punto è che le scame non andavano, nessuna. Era scattato il differenziale e non si riusciva a ri-armarlo in nessuno dei 3 quadri presenti (uno era chiuso a chiave).
Ho segnalato la cosa ai gestori del parcheggio (vedi dopo).
GIOIE
La ricarica è illimitata, senza tesseramento o altre noie. Si fa quindi in assoluta autonomia, si arriva e ci si collega. Inoltre è gratuita.
DOLORI
Seee…. gratuita un par de zeppole! In verità è nel parcheggio e si paga. Cioè pagano tutti, con la differenza che almeno gli elettrici qualcosa prendono pure, tutti gli altri mezzi pagano ad ufo. La cosa è ancora più grave perchè esistono SOLO quei parcheggi attorno all’ospedale e quindi non c’e’ scelta di posti gratuita (ma non era obbligatorio per legge?).
E non è finita perchè l’ospedale è isolato dalla città quindi bisogna per forza andarci in auto e per forza parcheggiare lì. Non è propriamente vero, ci saranno sicuramente i mezzi pubblici, ma non penso con l’efficienza e la cadenza di un ospedale di città.
GIOIE
Ma i primi 20 minuti di parcheggio sono gratis!
DOLORI
Il che significa NIENTE! A parte che nessuno va in ospedale per 20 minuti (se si fa una esame un po’ di fila c’e’ sempre, oltre alla durata della visita stessa, se si va da un ricoverato in visita e si sta 20 minuti si fa tempo solo a chiedergli come sta).
Per lo SCARICAMENTO DI AMMALATO al volo, per stare nei 20 minuti, bisogna proprio farlo con una pedata a portiera aperta e poi non si arriva ad entrare nel parcheggio.
Inoltre, vista la vastità del parcheggio, ci saranno almeno qualche minuto a piedi prima di arrivare alla struttura, ecco come vanno i loro 20 minuti:
GIOIE
Tutto l’immenso parcheggio è in realtà una gigantesca tettoia fotovoltaica con tanto di pannellone all’ingresso con le statistiche: MOLTO BELLO!
DOLORI
quindi quel parcheggio è anche una rendita!
Allora a maggior ragione bisognava lasciare il parcheggio gratuito o almeno estenderne il tempo ad una durata più logica (2 ore?).
Si dirà che la generazione di corrente fotovoltaica è sempre poca per un ospedale che oltretutto ha costi di gestione immensi di principio, tutto corretto, ma scusate noi non paghiamo anche tasse su tasse proprio per questi servizi? (e ticket sanitari, ovviamente).
Pure al parcheggio si devono attaccare?
Lo trovo scandaloso!
e per chi ancora c’e’…… BONUS TRACK!
Casualmente, girando per la città, a meno di 20 metri da dove dovevo andare ho trovato un altro punto E-VAI non segnato nelle varie mappe di colonnine (nel parcheggio di Via Gilardelli 18):
Niente di nuovo che già non si sa: colonnina Ducati Energia, installazione e software by A2A/E-Moving, iMiev/CZero/iOn inutilizzate da una vita ma che occupano spazi e prese, divieto di parcheggiare e ricaricare per gli altri (anche i tesserati, anche a pagamento) ed ancora una volta stranamente la mia tessera di abbonato ‘normale’ (e non E-VAI, che neppure esiste) riuscirebbe ad utilizzare le prese, se non fossero occupate:
Notate il “Tessera abilitata” ma poi “Prese non disponibili”
Ieri sono stato a Pavia e davanti alla stazione c’e’ un punto di ricarica con infrastruttura E-Moving.
(notate che in questo streetview pure loro avevano l’abusivo con golf benzina in divieto di sosta…)
Sapevo che era del circuito E-Vai di car sharing e solo per loro ma io ci ho provato lo stesso, visto anche che dovevo andare a fare una commissione a 42 metri da lì 🙂 .
Infatti si è confermato tutto: le stazioni ci sono e funzionanti, le auto elettriche in carica e ferme lì rispettivamente da 19 e 36 ore (il sole non faceva leggere molto bene il display, mi scuso per le foto… ecco forse le colonnine 2.0 di A2A dovrebbero prevedere un parasole…)
Tuttavia, nonostante ho come l’impressione che quelle auto siano usate pochissimo, non va male come pensavo.
In fin dei conti una delle due auto è a far niente da meno di 1 giorno (in altri posti ho visto auto ferme anche da 136 ore, cioè 1 settimana!) e l’erogazione cumulativa delle colonnine indicano che si usano eccome (circa 2.414 kWh per ognuno dei due lati: è il record di quelle viste fino ad ora!).
Tornando a noi, ho verificato che la mia tessera veniva letta ma l’utente non è autorizzato (comunque i due posti sono occupati e con le spine inserite pertanto non avrei potuto comunque usare il sevizio, di questo ho già scritto ampliamente cosa farei io se fossi A2A, ovvero permetterei al software di far sconnettere un presa di altri se questi ha finito la carica e se ovviamente si dispone di una tessera valida).
La conclusione che vorrei trarre da questa esperienza è che oltre ai chiari limiti tecnologici/economici (già ci sono poche strutture e molto limitate (ad esempio: solo quella colonnina in tutta Pavia, occupata inutilmente e solo per cariche lente)), anche dal punto di vista del buon senso ci creiamo ulteriore ostruzionismo per ridicole leggi di mercato.
Non è infatti colpa del gestore A2A/E-moving il quale probabilmente avrà un contratto di fornitura servizio in esclusiva al circuito di E-VAI (ma è su luogo pubblico: è permesso, ciò? Se si, il buon senso almeno non dovrebbe permetterlo!), ma visto che siamo a livello di startup e costi mai ammortizzabili (neppure per il cliente finale, ovvero E-Vai) varrebbe la pena estendere il servizio a tutti i clienti e rendere dunque le colonnine (ripeto: già poche, occupate e lente) fruibili a tutti invece di abbarbicarsi su posizioni elitarie e voler offrire un servizio in esclusiva ai propri clienti (rendendo oltretutto i costi di gestione ancora più alti, e quindi più difficile il punto di pareggio e di successo dell’iniziativa).
Mi ricorda un po’ lo spreco che si ha quando un gestore di servizi (ad esempio un fornitore di gas) apre il marciapiede per infilarci dei tubi, poi richiude e riasfalta tutto, per poi il mese dopo passare il gestore della telefonia che fa lo stesso, riaprendo e richiudendo il suolo pubblico, e poi quello dell’energia, e poi le telecomunicazioni…. tutti a rifare lavori 1000 volte duplicando costi, disservizi e problemi, quando si potrebbero centralizzare, organizzare e realizzare (e meglio) in una sola volta tutte le opere; oppure i tantissimi pali in giro per le nostre città perchè uno è per l’illuminazione pubblica e quell’ente non lo lascia a nesun’altro, così che per i semafori si fa un nuovo palo, per la pubblicità un altro e per la distribuzione di energia un altro ancora (e se avete filobus o pubblicità per le strade altri ed altri ancora).
Sbagliano anche -secondo me- i tanti (troppi) siti di elenchi di colonnine di ricariche pubbliche che citano queste installazioni come disponibili: non è vero: sono ad uso e consumo esclusivo di soli alcuni utenti o servizi, quindi non ha senso segnarli su tutti questi siti di mapping (o per lo meno bisognerebbe chiarire che si possono solo guardare).
Conclusione finale su queste società chiuse: a questo punto spero proprio che il progetto E-VAI fallisca, così libera l’uso di quelle colonnine per tutti (sperando che -già che ci sono- e-moving non le rimuova ma appunto le apra a tutti) (qua un elenco di quel che potremmo usufruire…).
Mah.Non mi spiego molto la logica di questa scelta, essendo comunque un luogo pubblico e non un’area privata, visto che le colonnine c’erano tanto vale farle usare da tutti, visto che comunque erano libere e disponibili (posti compresi).
C’e’ inoltre da segnalare la correttezza di A2A/E-Moving che non le riporta sul sito (poichè non liberamente fruibili) e questo ci fa meditare sul fatto che allora le colonnine impiantate sono di più di quante segnale sul sito A2A/E-Moving.
Come al solito la realtà supera qualsiasi ipotesi fantasiosa: nessuna nostra ipotesi si è infatti avverata.
Già che ci siamo, ecco le statistiche di utilizzo per quelle colonnine: