..esperienze di ricarica auto elettriche in colonnine pubbliche… (ed altre cosine a tema), perchè la strada delle auto elettriche è piena di spine… (by selidori)
Si sono ancora vivo. 😉 Oramai tutti scrivono di mobilità elettrica e ci sono molti autori migliori di me, quindi sono sempre meno attivo, ma ci sono sempre!
Fatta la dovuta premessa, vorrei contribuire a diffondere questa buona iniziativa che sta passando inosservata perchè poco rediffusa e scarsamente documentata: presentandosi nei negozi Ikea al bancone del servizio clienti con una tessere fidelity Ikea (che è gratuita) vi danno un voucher da inserire in recharge-x (l’app di enelx, dovete già essere registrati) per avere 5 kWh di ricarica gratis, utilizzabili ovunque (intendo su qualsiasi colonnina enelx… fast e pole; da sperimentare se va su colonnine in roaming, ma perchè no?) e cumulabili (ma, attenzione, con scadenza 6 mesi, data di partenza dal rilascio ENELX che non corrisponde a quando inserite voi il codice nell’app).
Un regolamento ufficiale non esiste nonostante l’abbia cercato e chiesto a lungo (anche in varie chat col supporto clienti) e così praticamente ogni negozio Ikea fa un po’ come gli capita (od ha capito) nell’erogazione di tali servizi: ho trovato negozi che dicono che l’iniziativa non è ancora partita, che non li danno perchè da loro esiste una free plug and play, che ne danno uno solo per persona…
Non so quale sia la verità, io tutto questo non l’ho letto sul testo del sito ikea che riporto sopra, anche se il più informato negozio (Roncadelle (BS)) mi ha detto che si tratta di un buono al giorno per persona, cosa sensata.
courtesy by forumelettrico.it
Proprio perchè realizzazione dell’iniziativa abbastanza casuale, vi consiglio vi consiglio di salvarvi sul telefono quello appunto riportato sul sito ikea che è nei meandri a questa pagina:
Se sperimentate qualche IKEA, scrivere nei commenti l’esito.
Ecco il mio responso e come è andata nelle mie indagini:
Carugate (MI): non ne sanno niente, si informeranno (2 mesi fa, magari nel frattempo si sono informati)
Corsico (MI): massimo un voucher nella vita
San Donato (MI): l’iniziativa partirà a settembre
Parma: non rilasciano perchè le colonnine che hanno nel parcheggio sono IREN e non enelx. Cosa centra? Non lo so, è la cosa che dicono…
Padova: Non rilasciano perchè hanno già colonnina Plug and play free e fast
Roncadelle (BS): Successo. Rilasciano senza problemi il voucher.
Camerano (AN): Successo. Rilasciano senza problemi il voucher.
Casalecchio (BO): Successo. Rilasciano senza problemi il voucher.
NOTA & CONSIGLIO FINALE: il codice fornito è sensibile al maiuscolo e piuttosto complesso. Non so perchè di solito gli operatori lo trascrivono a foglio a mano su un fogliettino che voi vi lasciano (lo leggono da un excel online che può leggerlo solo l’energy manager che deve essere in negozio al momento della richiesta). Il mio consiglio è dunque di inserire il codice subito davanti all’addetto del servizio clienti perchè se trascrive una lettera sbagliata poi a casa con calma non riuscite più ad indovinare il codice corretto.
Immancabile anche il mio album sui test drive c/o Ikea (Corsico -MI).
Due parole sulla organizzazione:
sempre grandi i ragazzi SCAME. Si sono anche proposti per raccogliere i problemi e disservizi delle loro installazioni, anche se dovrebbero essere i clienti (come IKEA) a segnalarglieli, ma possiamo farlo anche noi.
…e sempre terribili i driver 4R. Era meglio il ‘lasciami l’auto che faccio da me‘.
Io ho provato la e-mehari come PRIMO utente ed il driver era già scazzatissimo.
Poi invece a metà giornata la egolf, che me l’ha demolita dicendo che non vanno bene auto che fanno meno di 500km e si caricano in 3 ore. Immaginavo dove voleva andare a finire ed infatti è finito su Tesla. Quando gli ho detto che non posso permettermela ha detto che a fine anno arriva la model3 a 30.000 euro. Gli ho detto mi pare strano sia cifra che date e dice che li ha obbligati l’EU a quella data e quelle cifre.
Mah.
A proposito, secondo lui la egolf non ha frenata rigenerativa, visto gli ho detto non la sentivo in ricarica così come dice non è possibile partire in “B”, che nessuna auto lo fa. Gli ho detto che lo fa la Ampera e la Leaf e sulla Leaf ha negato.
Il giro da 15 minuti secondo me non arrivava a 5 minuti per entrambi: si vedeva avevano voglia di tornare indietro.
Visto su maps il tragitto che mi hanno fatto fare è totale di 2.4km.
Io mi ero prenotato per le 10.30 per la Prius PHEV (alle 10.00 dovevo essere il primo) e non si è vista, tale auto, fino alle 13, quando però è arrivata completamente scarica e l’hanno messa sotto carica per un’ora… (poi son dovuto andare al lavoro).
Da vecchio cliente Ikea mi fa proprio male vederla degradare ogni giorno e con l’ultimo ennesimo esempio di inefficienza riguardo alle installazioni delle colonnine di ricarica presso i loro punti vendita, ho deciso di scrivergli una raccomandata, a cui oggi è arrivata la risposta.
La mia raccomandata, spedita il 9 febbraio 2015
La risposta, spedita il 12 febbraio 2015:
La risposta è ovviamente politica ma soddisfacente.
Non si dice nient’altro di più che si potrebbe leggere da una qualsiasi lettera di risposta a lamentele, tuttavia qualcosa di specifico si dice.
Si afferma che le installazioni di colonnine sono presenti in 14 su 21 negozi (ma non dicono quali) oltre ad altri 5 disponibili ‘a breve’ (quindi si presume che entro fine anno si avranno 19 Ikea cablate).
Comunque i conti dei negozi non tornano: dal sito sembra siano 21 quindi non 21+5.
Ad ogni modo è vero che sul sito, nelle singole pagine dei negozi, è indicato dove presente le colonnine (ho verificato, ad esempio per Corsico è qua).
Ancora una volta ripubblico le avventure del mitico Roberto Petetta, probabilmente il primo utente italiano di Renault Zoe.
E’ sempre un gran piacere leggere le sue esperienze di viaggio e non posso esimermi di ripubblicarle (autorizzate) con tanto di foto anche molto belle.
Questa la sua avventura di fine aprile 2014 Milano-Venezia
(A seconda delle policity di privacy di Facebook, i link di cui sopra potrebbero non essere visibili a tutti. Anche per questo ripubblico qua tutto).
Parto dalla colonnina di Brembate, arcinota agli autisti elettrici della Lombardia.
Brembate
Una sorta di porta verso l’oriente, da lì ci si può spingere verso Est, ma ad un certo punto bisogna pur tornare indietro perché colonnine non se ne conoscono.
Una volta andai a Sarnico, lago d’Iseo, ma appunto è a meno della metà dell’autonomia della mia Zoe e poi tornai a Brembate.
Si, certo, c’è A2a che ha tappezzato Brescia, ma io quella tessera non l’ho fatta: 5 eur al mese sono onestissimi…. Ma per le volte che ci vado, certo no.
Invece oggi so che ad Est mi attendono alcune colonnine che possono ( devono ! ) aiutarmi.
Una specie di salto multiplo sulle acque dello stagno e se un sasso cede… SPLASH!
Ore 9.00 circa, mi disconnetto da Brembate e mi avvio verso Roncadelle alle porte di Brescia e precisamente all’Ikea.
Già, non poteva essere altro che l’Ikea a mettere delle colonnine.
Un’oretta di strada.
L’edificio, in perfetto stile dell’azienda ( giallo e blu ), è in un posto desolato, hinterland pieno di crocevia e costruzioni mai finite, ma varcati i cancelli ti accoglie la classica atmosfera Ikea.
Si sta bene.
La colonnina è gentilmente posta esattamente all’ingresso delle scalinate dei piani superiori, ancora più comoda dei parcheggi famiglia e handicap…. !
Non era il caso, ma tant’è….
Collego e carico subito.
Ikea Brescia
Salgo sopra e vado a chiedere info, mi fanno fare la tessera per non pagare la prossima volta la ricarica e mi dicono che il negozio chiude alle 20.00, dopo ci sono giù le sbarre e le colonnine sono offlimits.
Carico tanto e riparto verso le 11.00, destinazione San Bonifacio ( VR ).
Questo è un sasso a 100 km da Brescia, che se traballa finisco dritto nello stagno perché autonomia residua per tornare indietro non ce n’è.
Passando da Peschiera del Garda sconfino per la prma volta in Veneto.
Bellissimi i panorami, molto verde e tutto ben tenuto.
Dopo poco più di un’ora, esco al casello, pochi km e sono in paese; sotto il campanile trovo la colonnina di una fattura mai vista da me.
Le spie sono tutte accese, quindi è viva! E’ già un buon segno.
Mi connetto, senza tessere, nè bottoni vari.
Perfetta: ricarica!
San Bonifacio (VR)
Già si può dire che la missione è un successo!
Sono circa le 12.30.
Anche qui una bella ricarica anche se la prossima tappa è vicina, così se fallisse posso tornare qua a ricaricare.
Non voglio finire come quei rincognitori giapponesi che per avvistare la flotta americana andavano troppo lontano, comunicavano le coordinate e poi si inabissavano in mare per esaurimento autonomia.
Poco dopo le 13.00 mi sgancio e via!
60 km e arrivo alle porte di Padova, centro commerciale Le Brentelle,
Trovo subito le colonnine poiché sono verniciate di verde chiaro e in bella vista.
Salgo in direzione a fare la tessera e l’addetta della sicurezza che mi fa firmare il modulo è proprio una padovana molto carina!
La tessera è immediatamente funzionante, si carica e poco prima delle 15.00 mi riavvio.
CC Le Brentelle (PD)
Bassa pianura e zona di ville venete.
Attraverso quel coacervo inestricabile di strade, ferrovia e tubi che è Mestre e Marghera e sbuco sul ponte della laguna!
Lo percorro tutto e arrivo a Venezia!
Giro verso il porto turistico dove ricarico.
Purtroppo sono lontano da Piazza Roma e la Venezia che tutti si immaginano, ma una prossima volta con più tempo posso certo venirci ancora con la mia auto elettrica.
Ricarica e dietrofront.
Mi concedo una veloce passerella in auto davanti al ponte di Calatrava.
Riattraverso la laguna e riprendo l’autostrada, imposto velocità 110 kmh come se fossi una vettura comune, salto la colonnina di Padova e punto diretto a San Bonifacio, tanto so che è nel raggio utile e funziona benissimo.
Lì in piazza mentre ricarico prendo un gelato e incontro persino un amico elettrico di Facebook, mi ha riconosciuto lui!
San Bonifacio (VR) al ritorno.
Nel frattempo si sfoga anche un temporalone.
… e sotto l’acqua!
Chissenefrega, le auto elettriche hanno il tetto e i tergicristalli!
Riparto, sempre a 110 km/h, destinazione Brescia Ikea, conto di arrivarci per le 19.30, in tempo prima della chiusura.
Una volta là mi connetto, ma mi respinge, riprovo e va in tilt il caricabatteria, sbloccato, non ricarica e di nuovo blocco.
Mi brucio la mezzora utile, ma fortunatamente a detta della guardia, le sbarre le tirano giù alle 21.15
Le ultime monovolume con i mobili da montare se ne vanno, incomincia ad imbrunire e io fra tilt e rifiuti di caricare rimango solo.
Una bimbetta mi saluta con la manina sulla molla: “Frakta, solo 1,20 eur”
Sono le 20.40 e l’autonomia rimasta di 15 km mi basta giusto per uscire dall’ikea quando mi cacceranno; avviarsi verso Brembate così sperando che la riserva più la riserva della riserva sommi 60 km sarebbe un insulto alla matematica!
Ultimo tentativo e poi chiamo il carro attrezzi.
Però un gesto di disapprovazione e un po’ la voce grossa con la ZOE mi viene da farla … “Adesso ti ricarichi!” … sarà che lei mi ha visto ‘n**zzato o forse l’alito caldo sulla presa… insomma parte a ricaricare!
Ikea Brescia (ritorno)
Si blocca ancora dopo due minuti, ma se è partita una volta deve la seconda, ed infatti riprende.
Ora sì che ho ripreso voglia di spiegare alla guardia delle meraviglie di quest’auto!
Passano tranquilli quei venti minuti di ricarica e arrivano le 21.15, devo uscire altrimenti mi trovo le sbarre chiuse e come beffa sarebbe troppa!
In autostrada sembra incredibile che un’auto morta dieci minuti prima ora viaggi così veloce nella notte e la musica a palla!
Arrivo a Brembate, ricarica super sicura e di routine ( grazie Class onlus !!! )
Brembate (ritorno)
e poi a nanna a Milano vero le 24.00.
Sedici ore per fare MI-VE-MI ( da casello-a-casello, ahahahah ) forse sono un po’ troppe, ma tolti gli intoppi e il voler visitare tutte le colonnine…
Immagino andare a Venezia per un we lungo, ci sta.
Domani in ufficio, 30 km andare, 30 km tornare, manco me ne rendo conto di essere su un’auto elettrica dopo queste avventure! ( e ai semafori me li brucio tutti ! )
Chi è nel giro conosce già il mitico Roberto Petetta, probabilmente il primo utente italiano di Renault Zoe.
E’ sempre un gran piacere leggere le sue esperienze di viaggio e non posso esimermi di ripubblicarle (autorizzate) con tanto di foto anche molto belle.
Questa la sua avventura di metà aprile 2014 Milano-Genova-Lerici-Pisa.
(A seconda delle policity di privacy di Facebook, i link di cui sopra potrebbero non essere visibili a tutti. Anche per questo ripubblico qua tutto).
Missione Versilia
Un breve resoconto per chi vuol sapere lo stato delle colonnine che si incontrano lungo questo percorso.
Partito da casa verso le 14:15 alle 15:00 sono presso la colonnina Ikea di Corsico.
Ce ne sono due, ognuna con Mennekes e Scame, gratuite senza alcun tessera. Ci si connette e si carica ( fossero tutte così ! )
Ikea Corsico (MI)
Carico sino al 99% perché mi cimento nel gran salto Milano-Genova senza scalo… con i dovuti distinguo, sembra di essere un po’ C. Lindbergh…
Imbocco la A7 verso le 15.45 e imposto il navigatore a 90 km/h.
So che il percorso è infido in quanto in leggera salita e vedere che i km da farsi sono 134 e l’autonomia 133… non è rassicurante.
Per 70 km sino al bivio con la A26 tutto ok, salvo che l’autonomia è 50 e i km da percorrere 60…
Ma ho il due di briscola in mano da calare al momento giusto.
Incomincia il tratto tortuoso e passo oltre l’uscita di Serravalle Scrivia, perché so che la colonnina del outlet oggi non è attiva.
Sono ad Arquata Scrivia, 35 km da fare 25 di autonomia… ma iniziano le curve strette e la discesa che è piuttosto ripida per essere in autostrada, ma è la mia salvezza.
Il sistema rigenerativo della Zoe entra in azione e viaggio a consumo pressochè nullo.
Così arrivo molto tranquillamente a Genova con ben 20 di autonomia residua, sono le 17:20.
Provo la colonnina di Via Francia, ma mi manda il tilt il caricabatterie.
Mi sposto in piazza Acquaverde, ma ci sono i lavori tutto intorno alla colonnina.
Vado in via Brignole de Ferrara e qui riesco a sbloccare il tilt e caricare. Sono le 18.00.
Genova – via Brignole de Ferrara
Poi provo quella in piazza Marsala che consiglio perché posto molto tranquillo.
Piazza Marsala, una delle due colonnine portava questo messaggio
Una volta passata la tessera….
Genova – Piazza Marsala
Caotico e occupato da abusivi di fronte alla stazione Brignole, invece in cima ad una salita, quello alle Mura del Prato.
Qui mi incastro dietro l’abusivo e ricarico sino al 99%… devo dire che l’ultimo 1% è troppo lento e lo tralascio sempre.
L’abusivo mi ha costretto a parcheggiare verticale
Mura del Prato, bello scorcio sulla città
Ennesimo salto nel buio ( anche perché è notte ormai ): Genova-Lerici… sono solo 110 km, ma ne devo tenere per andare il giorno dopo a Forte dei Marmi a ricaricare.
Nel tragitto autostradale Genova-Lerici raggiungo 20.000 km percorsi dall’acquisto della Zoe
Partenza poco dopo le 20:00, alle 21:30 sono a Lerici dagli amici.
La sera a Lerici trovo questa mappa di bicisharing, ma colonnine per le auto niente!
Il Tuttologo di lì ci ha indicato dove c’è un amico elettrico
Cena e bella dormita.
Il giorno seguente meritato giorno di compagnia e pranzo con amici.
Alle 16.00 riparto per tornare a casa… ma devo andare in direzione sud sino a Forte dei Marmi.
Lì c’è l’unica colonnina fra Genova e Pisa. Non posso tornare indietro diretto, rimarrei a secco a metà strada.
Sono solo 30 km e l’autonomia dice 50… quindi ho guidato bene ieri sera!
Faccio tutto il lungomare da Bocca di Magra in giù e molta gente passeggia sotto un cielo incerto, ma la stagione per la quale passare di qua vuol dire code assurde, non è lontana.
Carico a Forte …ma non al 100% …perché vista l’ora decido di puntare verso Pisa che dista 40 km.
Ricarica a Forte dei Marmi
A Pisa verifica della colonnina di via Uberti
Pisa – via Uberti
e poi ad un km mi fermo in via Piave.
Pisa, segnalata come via Piave, ma in realtà è via Galluppi
Sono 200 mt a piedi da Piazza dei Miracoli che visito facendomi la foto con la torre pendente confondendomi con i cinesi.
Sono le 18,30 e davanti al battistero giro i tacchi e decido di rientrare veramente su Milano.
40 km tranquilli verso Forte dei Marmi, li ricarica al 99% e poi verso le 20:00 il balzo indietro verso Genova.
Stavolta sono 135 km e bisogna stare molto attenti.
90 km di regolatore, ma l’autonomia cala più dei km percorsi… non va bene.
Però arrivo al punto che so: “Valico – 350 mt slm”
Sarà stata una salita blanda, ma mi ha decurtato non poco l’autonomia, ora nella discesa, sempre blanda, l’autonomia torna in linea.
Arrivato a Genova ho ancora ben 30 km di margine!
Sono le 21:45 e carico in via Brigata Liguria, sempre al 99%.
Genova – via Brigata Ligure
Alle 23:00 ripasso da via di Francia per vedere se la colonnina è guarita, ma non c’è nulla da fare.
Allora imbocco la A7 direzione Milano.
Ancora una volta un km di autonomia in meno dei km da fare.
La salita dei Giovi, così pendente mi mangia tantissima autonomia e fa davvero paura vedere 90 km da fare e solo 60 disponibili.
La discesa verso la Pianura Padana e molto leggera e il recupero dell’autonomia è lentissimo.
Allora decido di prendere la scia di un camion e qualcosa migliora.
Sono a Binasco, 20 km alla colonnina di Milanofiori e 20 di autonomia.
Arrivo quasi alla barriera con la tangenziale e dice 10 a 10… dopo di ciò l’autonomia segna “—km” e quindi devo tenere il conto a mente.
Esco e mi dirigo a Milanofiori, sempre “—km”, da un momento all’altro potrebbe partire la gestione di emergenza nella quale si possono fare solo 35 km/h di velocità massima e non so quanti km ancora ( o metri? )
Ecco la colonnina di MM2 Assago!
Mi connetto e ….non va!
Li a un km ci sono quelle del Mc Donalds.
Sempre “—”
Girando a velocità ridottissima e sbirciando in giro alle 1:00 di notte sembra che stia cercando chissà cosa….
Le trovo e mi connetto, solo che sono messe dentro certe aiuole annaffiate automaticamente che con l’elettricità non c’azzeccano molto.
Una non va, l’altra mi respinge, ma poi mi accetta.
Assago Milanofiori
E’ fatta!
Ricarico quel tanto che basta per andare a dormire a casa a Milano!
Totale: 375 all’andata, 355 al ritorno.
Ad un certo punto mi accorgo che ho fatto 2049,7 km dall’inizio del mese, ovvero esattamente un decimo dei km totali dall’acquisto… 20497 e sono passati quasi dieci mesi…. che coincidenze eh? La velocità media è stata circa 80 km/h tenendo conto solo del tempo in cui ero in movimento… circa 45 km/h tenendo conto delle soste di ricarica. Infatti 350 km in 7 ore circa.
Quest’uomo è un grande!
Dimostra che è possibile fare tutto anche con l’elettrico, basta avere un po’ di pazienza e fare un minimo di pianificazione.
Ed i suoi racconti sono sempre entusiasmanti ed avvincenti (e VINCENTI!).
Dopo anni di immobilismo finalmente EnelDrive si sveglia ed installa un po’ di colonnine in giro.
Sul loro sito sono apparse un bel po’ di pianificate ed alcune sono andato a testarle personalmente (e lo stesso fa il mitico Roberto) ed effettivamente funzionano, da tenere d’occhio, nonostante i costi folli (se flat 25 euro al mese, se a consumo 40 centesimi al kWh):
Ecco una breve rassegna delle nuove, praticamente tutte diverse (non solo per limiti topografici), probabilmente perchè EnelDrive sta sperimentando varie implementazioni:
Via Amoretti, davanti ad ingresso deposito auto rimosse. Queste 2 colonnine sono un un posto infelice: nessuno mai ci passerà in quella via e ci sosterà per una ricarica. Il centro commerciale Metropoli dall’altra parte della strada in verità è difficilissimo da raggiungere, a piedi, non ha senso lasciare il mezzo in ricarica qua.
Segrate, davanti al comune. Le colonnine sono 2 ma con 4 prese (attenzione però: 1xTipo2 ed 1xTipo3a per ogni colonnina) quindi purtroppo non saranno mai disponibili per 4 mezzi contemporaneamente (escludendo ovviamente la possibilità di mezzi leggeri in divieto di sosta su marciapiede)
Rho, Corso Europa, davanti al cimitero
Rho, in centrissimo, Largo Don Rusconi. Scorcio decisamente suggestivo!
Sempre Don Rusconi Rho da un’altra angolazione che dimostra che purtroppo è un posto dove ci si può caricare solo uno alla volta e con auto mica tanto lunghe….
Infine il risvolto più interessante, le nuove colonnine nel parcheggio Ikea di Carugate.
Interessante perchè presso Ikea ci sono già colonnine offerte da Ikea con ricarica free e gratuita e quindi non si capisce perchè Enel dovrebbe aggiungerne di sue.
Comunque ciò è avvenuto, e con un risvolto MOLTO interessante, ovvero che anche in orari di chiusura queste colonnine, pur nel parcheggio Ikea, sono accessibili a tutti e non è un caso visto che del parcheggio l’unica sbarra aperta è proprio quella che da’ sulle colonnine:
La sbarra (a sinistra) è aperta ed è l’unica del parcheggio!
Aggiungo anche che queste colonnine hanno un nuovo software (le scritte sono lievemente diverse dalle altre) e sono posizionate secondo me nella miglior posizione possibile: in mezzo a due posti (quindi ci possono accedere in due contemporaneamente, compatibilmente con le due prese disponibili) e persino lievemente rientrare dal fondo: quindi sia chi ha prese anteriori (come le Nissan o VW o le francesi) sia chi laterali (come le giapponesi o le americane o le BMW) riuscono agilmente a collegarsi.
C’e’ però qualcosa che non va in questo utilizzo perchè dal log sul sito appare un misterioso:
Cosa significa quel “Disponibilità limitata” ? (click per ingrandire immagine)
Cosa avran voluto dire? Forse la potenza è limitata? Per me che prelevo solo 900W non è che si noti molto… O forse è per numero limitato di minuti… chissà!
C’è però un ‘bug’…. vero che tutte le altre sbarre degli ingressi sono chiuse, ma internamente poi il parcheggio non ha più limiti fisici, quindi si può comunque raggiungere la colonnina ‘free’ che continua a funzionare 🙂 :
Bel parcheggio!
[NOTA ECOLOGICA: persino la filodiffusione nel parcheggio funziona ed è sparata a 1000…. ma Ikea che la mena tanto con il risparmio energetico, perchè lascia, nel parcheggio multipiano a fianco, andare questo servizio a vuoto per i giorni di chiusura???]
Però è tanto strano che in uno stesso parcheggio ci siano sia colonnine free che colonnine a pagamento e tesseramento, anche se così ben distanziate e dislocate da non potersi ‘guardare’ una dall’altra:
Click per ingrandire
Io rimango della mia opinione che leveranno quelle free e lasceranno le ENEL, magari ad uso gratuito in orari di apertura negozio, come pensa qualcuno ed a pagamento (e sopratutto, tesseramento, la vera scocciatura per i passanti forestieri) negli altri orari.
Rimane da chiedersi come mai, con i 3 giganteschi parcheggi dei 3 centri commerciali sulla stessa rotonda (più almeno altri 5 a 50 metri più in là verso Cernusco sul Naviglio) abbiano concentrato e duplicato le colonnine presso Ikea.
Ad esempio, dall’altra parte della strada, assolutamente intraversabile a piedi, c’e’ il centro commerciale CAROSELLO, tanto vale che le altre colonnine le mettessero lì.
Click per ingrandire
Probabilmente sotto ci sono accordi commerciali, convinti i grandi capi che sia meglio duplicare un servizio con poca richiesta piuttosto che raggiungere un compromesso di buon senso per gli utenti finali ed anche per i loro affari.
Comunque sia ben vengano colonnine, so che anche altri centri commerciali, contrari da sempre, per non essere da meno (pur non credendoci) ci stanno seriamente ripensando e quando si innesca il circolo virtuoso, chi lo ferma più?
Con grande gioia (ed opportunismo…), ripubblico (autorizzato) questa breve relazione del viaggio dell’amico Roberto Petetta che con la sua Zoe ha percorso oltre 300 km in due giorni.
Roberto è uno dei primi possessori italiani di Zoe (o almeno il primo documentato) ed a me ha insegnato che l’ansia da autonomia è un falso problema: se si ha un minimo di testa, il problema di esaurire la cariaca prima di essere arrivati a destinazione semplicemente non c’e’, ed in questo racconto lo dimostra grazie ad un po’ di tempo libero e pianificazione: già oggi è possibile non rimanere a piedi anche con viaggi extra-range, pur con le poche infrastrutture di ricarica disponibili e la spada di Damocle della loro usabilità ed effettiva esistenza/operatività sempre pendente.
Ecco il suo racconto (le foto sono sempre sue, come pure le didascalie delle stesse):
Il weekend scorso sono stato in trasferta a Forlì per un torneo di Risiko! ( classifica finale infima, la mia ) con una quindicina di amici appassionati del gioco, tutti membri del circolo ufficiale di Milano.
Nei giorni precedenti ho declinato educatamente tutti gli inviti a salire sull’auto di qualcuno gentile che la metteva a disposizione…. e mi sono ben guardato dall’invitare qualcuno sulla mia… no, non la gloriosa endotermica, ma la ZOE!
Mi sarebbe convenuto, per dividere le spese, ma non volevo tediare altri con un viaggio così lento, avrebbero avuto fretta di arrivare e inoltre se qualcosa andava storto, preferivo essere il solo a mollare l’auto e correre al treno per non perdere il torneo…
Quindi avventura da solo!
O meglio: io e lei: la ZOE!
Partenza da Milano alle 6.00 spaccate, zona porta Romana, direzione sud, carica a circa l’80% il che equivale a circa 110/120 km
Autostrada non molto frequentata data l’ora, viaggio tutto sulla corsia di destra a rigorosi 90 km/h dettati dal regolatore.
A che servo io al volante se fa tutto lei e non c’è nulla da riuscire a superare ??
Ad evitare un pacco oblungo, bianco, 150cmx50cmx50cm, perso da qualche camion che mi si para all’improvviso di traverso sulla carreggiata!!!
Non so come ho fatto ad evitarlo ed ancora meno a riemergere in tempo dal torpore e capire che toccava a me.
Prima tappa Piacenza… colonnina segnalata a un solo km fuori dall’autostrada… San Rocco al porto. Una pacchia.
Mi aggiro a 20 km/h fra le stradine di un borgo nebbioso per l’umidità del Po.
Non ci siamo: come fa ad esserci una colonnina di ricarica dell’ENEL proprio qua in mezzo ???
Chiedo ad una signora che passeggia il cane sull’argine, in scarpe da trek, mi risponde e mi guarda come si guardano quei giovani che nei film horror poi si sa come va a finire….
Nessun altro indugio: dietrofront e via verso Piacenza centro… via Cavour e trovo la prima colonnina ENEL del weekend.
Di prima mattina a Piacenza. Avrei dovuto parcheggiare nel senso opposto…
Un bel 40 minuti di sosta, faccio foto, aggiorno il mio navigatore con la colonnina appena trovata, visitina all’altra li vicina e poi di nuovo verso l’autostrada, un torneo mi aspetta a molti km di distanza.
Si riparte di nuovo con oltre 80% di autonomia.
Giro due volte intorno all’entrata chiusa di Piacenza sud prima di capire che è appunto chiusa e l’autonomia appena riottenuta ne risente un po’, ma oggi sono più preoccupato per il tempo da non perdere, che per le colonnine, infatti l’Emilia Romagna ne ha tante nei capoluoghi.
Un centinaio di km di autostrada e si arriva a Reggio Emilia, si esce e si cerca la colonnina.
Sull’autostrada all’uscita di Reggio Emilia
Questa volta il navigatore e la segnalazione di ENEL DRIVE è impeccabile e la trovo a botta sicura.
Reggio Emilia
Caffè al bar, lettura del giornale e dopo la solita mezzora si riparte.
Altri 80 km e sosta a Bologna in zona fiera.
Fiera Bologna
Siamo a metà mattina e qui c’è un bel viavai di gente che si ferma e mi guarda l’auto, l’additano e la squadrano.
Si sa che ZOE è vanitosa, ma come tutte le donne se adulata, si monta la testa e …quindi decide che la colonnina non gli piace più, ….non è degna di lei ! Dopo solo 5 minuti infatti la manda in tilt!
Niente: spenta, morta, neanche un elettrone mi arriva più… ma io ne ho bisogno!
Salto su e a due km ne trovo un’altra in un parcheggio verde e tranquillo.
Parcheggio tranquillo a Bologna
Si stava bene qua
Mentre parlo con un giovane avvocato che incredibilmente conosce tutte le postille del contratto di noleggio batterie della Zoe senza possederne una, ella si fa la sua bella scorpacciata di energia.
Poi via e si arriva a Imola, bella città verde e tenuta bene. La colonnina è in un enorme parcheggio dove uomini e donne di colore vestiti anni trenta e carichi di collanine d’oro schiamazzano, boh!
Piazzale enorme a Imola
A pochi metri la società Tazzari.
Il tempo stringe, quello era l’ultimo rifornimento, ora devo arrivare in tempo al torneo e mi resta solo un’ora per arrivare a Forlì e trovare la sede di gioco.
Il navigatore mi fa fare la via Emilia e poi anche una provinciale laterale, infine una strada tutta a buche che promette poco, ma la direzione è giusta, la vedo diminuendo la risoluzione… alla fine sbuco in uno stradone che è quello fra Forlì e Castrocaro a due km l’albergo sede di gioco! Tempo totale: poco più di sette ore per 300 km scarsi….
Al parcheggio dell’albergo a Forlì
Vi risparmio i commenti sulle partite di torneo e la relativa sfiga ai dadi, cosa che un buon giocatore di Risiko! deve sempre e comunque citare …. E veniamo al giorno seguente, quello del ritorno.
Forli Piazza Montefeltro
Forlì – Solieri
In mattinata puntatina da certi parenti, dopo pranzo e dopo opportuna ricarica, verso le 14.00 da Forlì si punta verso nord: Milano!
Mi riprometto di scovare, fotografare, testare, tampinare, quasi fare stalking, mobbing e petting a quante più colonnine possibili nei 300 km del ritorno.
Ed intanto scocca il 10.000simo km con la Zoe!
Quindi subito altre due a Imola.
Imola – via Costa
Imola – Parcheggio via Aspromonte, molto riservato
Una bella fetta del percorso me lo faccio sulla via Emilia e a metà pomeriggio succede l’imponderabile: un amico, uno dei quattro gatti che in Italia hanno la Zoe e che sono su Fb, mi manda un sms e mi dice che è a Bologna !!!
Ma io ci devo proprio passare!
Decidiamo di vederci e facciamo conoscere le nostre due auto.
Bologna via Mainoldi, incontro con Corrado
Aperitivo, foto e poi via, incomincia a fare buio.
Altre due a Bologna e ben quattro a Reggio Emilia possono bastare, anche perché ormai è ora di cena.
Bologna – via San giacomo
Reggio Emilia…ho fatto fatica a trovare la colonnina
Reggio Emilia – Davanti alla stazione Fs
A Piacenza rifornimento proprio sotto la sede dell’ENEL e così si ritorna verso Milano ancora lungo la via Emilia.
Piacenza – sotto la sede dell’ENEL
Non ancora stanco, decido di fare una puntatina all’Ikea di San Giuliano, vedo subito da fuori le colonnine, ma entrare dopo l’orario di chiusura diventa una specie di quei giochi arcade da pc anni ’80 dove Super Mario Bros deve trovare l’unico pertugio per passare…. Alla fine ci arrivo e ricarico!!
Ikea San Giuliano – un vero labirinto, difficilissimo entrarci dopo la chiusura
Posseduta anche questa.
Ultimi dieci km e si ritorna a casa, a Milano, zona Porta Romana…. Mancano pochi minuti alla mezza e sebbene abbia impiegato la follia di ben dieci ore per 300 km (!!!) mi scoccia sempre un casino perdere tempo a girare in piena notte alla ricerca del posto libero perchè c’è una quantità esagerata di auto parcheggiate per via dei vicini locali pubblici affollati!!!
Milano. Qui finisce la via Emilia, 20 mt più in là inizia la via Rogoredo. 5 minuti e sono a nanna
Morale: un lungo viaggio con un’auto elettrica SI-PUO’-FA-RE !
… e così ho avuto un prova per 24h la Renault Zoe.
Ok, partiamo subito!
Non mi dilungo su auto, accessori, esperienze, emozioni e guida, di quello scriverò più tardi, ora vado subito al dunque: le esperienze di ricarica con colonnine pubbliche sulla strada.
Premetto che personalmente non ho alternative: non ho box ne’ punto di ricarica privato, ma ricordo che la Zoe comunque non permetterebbe la ricarica da una comune presa domestica: il solo connettore fornito di serie è il TIPO2 (“Mennekes” per gli amici) e non penso si trovi di default nei garage.
Particolare del cavo, presa alto colonnina
E’ dunque richiesto una specifica struttura (“wall box”) od ovviamente una specifica colonnina che supporti questo standard (appunto il tipo 2) ed una minima erogazione di circa 1.4kW (6 Ampere) anche se è bene sapere che sotto i 1.8kW (8 Ampere), la Zoe è molto inefficiente nella ricarica (aggiornamento dicembre 2016: ecco una interessante tabella: http://pushevs.com/2016/12/17/renault-zoe-charging-time-efficiency/)
Avrei pensato che qualsiasi punto pubblico (apposta creato per l’occasione, visto non si possono usare adattatori o cavi da industriali, anche se esistono, in effetti, ma sconsigliati dalla stessa Renault) non desse problemi con una autentica auto elettrica ed invece ci sono state parecchie sorprese.
Ultima premessa-riassunto noioso per chi non conoscesse la Zoe.
Questa auto ha anche una caratteristica unica: integra un sistema chiamato Caméléon che dovrebbe accettare molteplici ingressi, persino la corrente continua ad alta potenza (e quindi velocità di carica) gestendo automaticamente la negoziazione della miglior fornitura ed ovviamente l’utilizzo o meno del maledetto trasformatore/raddrizzatore/caricabatterie/alimentatore interno.
Insomma le premesse per la carica universale (per lo meno per colonnine dedicate) c’erano tutte, ed invece…
Ecco la storia in ordine cronologico.
Il primo punto dove provarlo è stato presso il parcheggio Ikea.
Per motivi logistici si era a San Giuliano Milanese.
Con me c’e’ anche un amico Twizzista (Francesco) ed abbiamo sperimentato queste colonnine Scame, secondo me esteticamente molto belle e funzionali (anche perchè la politica di Ikea -unica fino ad ora- è stata di rendere la fruibilità completamente free, senza vincoli, senza pre-registrazioni o tesseramenti (gratuito od a pagamento) e senza il coinvolgimento del personale Ikea; semplicemente si va e ci si attacca alle prese non bloccate).
La prima piacevolissima sorpresa: SUCCESSO COMPLETO!
Non solo ci si è autenticati correttamente va l’erogazione era a velocità incredibile.
Purtroppo il display non segna l’erogazione istantanea ma calcolando i secondi di aggiornamento del contatore, Francesco ha stimato in circa 28 kW la potenza fornita.
PROPRIO NON MALE!
Non sarà proprio fast ma decisamente non è lenta! (Ricordiamoci che a casa Renault obbliga all’acquisto di una wallbox e relativo contratto enel a prezzo maggiorato solo per avere 7 kW!).
A dir del vero un certo problemino c’e’ stato: la negoziazione è stata veramente lunga, direi almeno un minuto (che sembrava infinito perchè il display TFT dell’auto si limitava a visualizzare il messaggio criptico di VERIFICA IN CORSO) ma poi una volta partito è stato una bomba!
*new* RUBRICA POSTUMA DAL TITOLO “Cosa è successo poi“:
Oggi (23 luglio) sono ripassato per lo stesso giro ma con la più modesta selibriplugin.
Nel parcheggio Ikea ad un certo punto mi ha raggiunto il responsabile della manutenzione e mi ha chiesto info sulla mia “attività”, anzi su QUESTA attività visto che ci conosce per questo blog. 🙂
Mi dice che ci segue con interesse, chiaramente per le citazioni Ikea, e sembrava una delle poche persone che si incontrano nella vita che non solo ama il suo lavoro, ma anche quando (con coraggio) la sua società gli chiede di fare qualcosa di assolutamente innovativo, con tutti i rischi e gli impegni da riporre in qualcosa di nuovo.
Mi ha confermato la potenza massima di circa 28 kW ed il successo di ricariche ‘non lente’ che hanno avuto anche loro provando la Leaf.
Mi ha anche detto che ha ben conosciuto quelli di Scame che hanno creato PER LORO la colonnina e mi ha rinnovato il consiglio di andarli a trovare, che sembrano persone molto competenti (ma già lo si era intuito).
Non solo, mi ha anche detto che loro prima di scegliere come fornitore Scame avevo chiesto offerte dalla concorrenza e li hanno provati un po’ tutti, ma nessuno era disposto a fornire al cliente Ikea (quindi non proprio l’ultimo sfigato…) una colonnina che non richiedesse una complessa autenticazione utente (attenzione, utente, non macchina) tramite fidaty, rfid, iscrizioni, blabla.
Anche per questo hanno apprezzato invece Scame che li ha assecondati in questa richiesta e che ora diventerà fornitore di tutte le colonnine di tutti gli Ikea di Italia. 🙂 [Anteprima: il prossimo è Torino].
Un’osservazione su questo retroscena: dunque questo pasticcio della burocrazia a tutti i costi non lo vuole il centro commerciale ma direttamente il fornitore della colonnina (forse per crearsi una sua rete di utenti finali? ma se poi gestisce gli utenti direttamente il centro commerciale, non raggiunge lo scopo….).
Mah, mi sembra che qua ci creiamo ostacoli dove non ci sono, se un centro commerciale è anche obbligato a prendersi in carico sta rogna di registrazione utenti (che implica poi anche dati personali, privacy, ecc ecc) capisco che facciano tanta fatica ad installarle, attivarle (vedi Iperportello) e persino a usarle se non c’e’ il direttore (vedi Metropoli).
Meno male che ci sono gli svedesi!
Complimenti ad Ikea!
Tornando a noi, tornando a ieri, ho subito pensato che se tutte le colonnine saranno così, qua è una manna!
Forse però sono stato troppo ottimista perchè le esperienze successive dimostreranno che questo è stato un caso molto fortunato, quasi unico.
Appunto, andiamo avanti.
Seconda tappa: colonnine pubbliche su strade cittadine della A2A, con circuito E-Moving (canone mensile di 5 euro, senza limiti di utilizzo), colonnine della Ducato Energia.
Sono andato in via Tortona e qua l’autenticazione è risultata istantanea ed in pochi secondi (diciamo una decina): questo è il tempo giusto per non far preoccupare l’utente, secondo me. Il minuto di Ikea ho tanto il sospetto che non era lo standard (anche se poi il risultato è stato ottenuto e senza ulteriore intervento umano).
Qua l’erogazione è di 20 kW, sicuramente molto buono, anche se ora che ho visto l’Ikea che offre ed a gratis 28 kW, non sono più così entusiasta con questo servizio che si paga e che una fonte certa mi ha detto potrebbe fornire anche 33 kW…
Scusate la pessima visibilità…
… c’era molto sole e la colonnina era graffiata sul vetro… ma si dovrebbe leggere quei 20.24 kW.
Ed infatti ZOE beve bene!
Ad ogni modo, lo dico subito: è finita la festa. 😦
Terza tappa: Iper Rozzano.
Qua le colonnine sono di Class Onlus, bisogna fare una pre-iscrizione sul sito www.ricaricaev.it e ci si autentica con la carta regionale dei servizi. Tutto gratis.
Ma purtroppo non ha funzionato.
Dopo aver modificato il tipo di connettore default (che viene scelto all’iscrizione ma appunto si può modificarlo al volo per il caso specifico) in Mennekes ho avuto più di un problema alla colonnina.
Innanzitutto puramente fisico: il cavo tipo2 è veramente grosso e la pistola appunto a forma di pistola, magari non proprio ad L angolo retto ma una ingombrante curvature ce l’ha.
Ed il cavo andava a schiacciarsi contro le protezioni antisfondamento della colonnina. La presa poi è chiusa da uno sportellino di vetro che va nuovamente richiuso per poter attivare il sevizio ed anche questo è stato piuttosto laborioso da organizzare. Si è fatto tutto, ma il cavo lo so è strapazzato e non poco, mi chiedo quanti STORCIMENTI possa accettare il cavo prima di diventare pericoloso.
Evidentemente non c’e’ uno standard di ingombro esterno di pistola (e fra l’altro la pistola del cavo fornito con la Zoe non mi sembra fra i più ingombranti, in fin dei conti, mi pare che la Leaf abbia pistola più impegnativa…).
Comunque il problema è arrivato ora: dopo un minuto cronometrato di autenticazione senza successo, la colonnina passa per un attimo a VEICOLO IN CARICA (senza erogare niente) dopo di che stacca il servizio con un lanconico RICARICA TERMINATA.
Il veicolo non segnala niente di anomale ma sta in perenne VERIFICA IN CORSO (mi sa che questo brutto messaggio impareremo presto a conoscerlo…).
Ho provato su un’altra colonnina (incredibile a dirsi, c’erano solo 2 posti su 6 occupati da auto termiche…) e qua è stato pure peggio… addirittura il sistema non sentiva neppure la chiusura del famoso sportello (ma forse forse questo sistema non è così valido, anche se sembra decisamente una grande protezione, ma forse più di immagine che di sostanza, ma appunto si dimostra crea più problemi che altro).
Comunque i ragazzi di Class Onlus sono molto attivi e professionali e mi sa che interverranno subito. ANZI, già fatto!
Ancora la rubrica del “Cosa è successo dopo“: oggi ho ricevuto da loro una email in cui mi dicevano che ieri hanno visto dai log i miei tentativi (infruttuosi) di ricarica e mi chiedevano spiegazioni. 🙂 La stessa cosa identica era già successa, con loro, ed in verità un po’ ci speravo, e non posso che confermare che questa pro-attività non può che farci felici.
Fra l’altro (ma è solo una mia impressione) questi sono proprio gente nuova, sveglia, giovane, volenterosa, che stanno facendo da loro esperienza, software, colonnine.
Decisamente da apprezzare per lo sforzo e perdonabilissimo in questa fase che qualche problema con i software possono anche averli, daltronde anche ste maledette macchine continuano a cambiare autenticazione/connettori/standard ecc ecc!
10 ce ne sono in commercio e ci sono 20 tipi di ricarica!
Comunque gli ho risposto un po’ di fretta, ringraziandoli comunque di tutto e gli ho promesso -domani- di scrivergli meglio di tutto.
Passiamo alla tappa successiva: la “mia” colonnina A2A/E-Moving di Via Taramelli/Sassetti/Pola, quella per cui ci avrei messo la mano sul fuoco.
Invece -grossa delusione- non va.
Ma come, andava quella dello stesso circuito, stesso hardware e stesso software di via Tortona e non va questa?
Non va, niente da fare.
Lato colonnina sembra che sia tutto a posto: appare persino che sta erogando, ma il valore visualizzato è comunque zero.
Lato auto sta veramente tanto (secondo me oltre 2 minuti) a visualizzare il solito VERIFICA IN CORSO
e poi un messaggio (bruttissimo) mai visto prima:
e c’e’ pure di peggio: la luce d’effetto attorno alla presa che di solito è blu/azzurro diventa ROSSA!
Ovviamente ho provato e riprovato varie volte, ripartendo da zero ma il comportamento del sistema non cambia.
GRAN BRUTTO AFFARE!
Ho deciso subito di provare allora le altre 2 colonnine della zona, sempre del circuito A2A/E-Moving.
In via Gioia si taglia la testa al toro: è spenta. 😦
In via Sassetti 4 (sul curvone) il difetto si ripresenta tale e quale.
😦
Ho segnalato lo staccamento della colonnina GIOIA ad A2A, mentre mi sa non segnalo niente per le altre 2, non avendo più l’auto non ho neppure l’autorità per rompergli, immagino.
Conclusioni…. ho provato tutte le colonnine che sono riuscito, è rimasta fuori purtroppo la FAST sulla A8 Villoresi (ma un amico di facebook mi dice che la sua Zoe va perfettamente) mentre proprio non ci sono esperienze per i punti carica dei Carrefour (che io sappia in zona Milano per Milanofiori e Paderno Dugnano) e Metropoli (che però non son mai riuscito neppure a sperimentare per la mia auto….), ma entrambi infarciti di burocrazia snervante che passa la voglia se si ha fretta…
Ammetto di esserci rimasto un po’ male, a parte il successo pieno con Ikea, gli altri sono del tutto inaffidabili.
Persino A2A/E-Moving è fallita. Oddio su 4 colonnine, una è andata ma essendo l’unico sevizio a pagamento (anche se poco, ma questa è una loro scelta) mi sarei aspettato decisamente più intolleranza ai guasti (anche le colonnine che vanno in protezione e bisogna segnalarle noi per farle riarmare mi sembra una cosa un po’ strana…).
Inoltre, almeno nel caso di A2A/E-Moving, è il concetto di IMPREVEDIBILITA’ che è inaccettabile: se una colonnina va, devono andare tutte, non devo passare io a provarle preventivamente e farmi una lista di funzionanti con il mio mezzo!
E poi se domani cambiano il software? Devo rifare il giro?
E poi, perchè non va?
Io ho anche il sospetto di aver sbagliato la sequenza o qualche procedura ma l’auto e la colonnina non ti aiutano per niente, insomma non ti suggeriscono cosa fare (per la colonnina va tutto, per l’auto semplicemente non si può caricare).
Non penso di essere un grande esperto ma se si vuole lasciare questo sistema anche in mano alla casalinga di Voghera, quella se ne intenderà ancora meno e ricordo che per un’auto elettrica non trovare una colonnina funzionante può voler dire seriamente rischiare di non tornare a casa….
Pettegolezzo:
parlando in giro con i pochi (per ora, pochi perchè solo pochi possono essere ad oggi) che hanno esperienza di questo mezzo (vi dico il peccato, non chiedemi il peccatore!) mi han detto che purtroppo questi problemi capitano, capitano eccome.
Danno la colpa alla colonnina, secondo me invece è un concorso di colpa, anche perchè costoro han riconosciuto che il sistema di autenticazione di Zoe è veramente ‘difficile’ e probabilmente una volta che si blocca con una colonnina/circuito o chissà che, non si sblocca tanto facilmente (forse deve passare qualche ora o un’altro rifornimento, ipotizzo io, per rendere ri-affidabile agli occhi dell’auto quel punto di corrente).
Ed ecco un bel post che non serve a niente.
Solo ora mi sono accorto che nei 3 negozi Ikea dell’hinterland milanese, le colonnine -oltre ad essere disposte in luoghi diversi- sono anche adobbate in modo diverso, mentre è identico l’hardware (prodotte da Scame, hanno 1 connettore Tipo2 e 3C (da usarsi alternativamente); ed uno Tipo 3A) ed il loro utilizzo (hanno hardware per lettura RFID, ma ad ora sono attivate da subito, basta attaccarsi in autonomia).
CARUGATE:
Con decorazini IKEA (molto belle, secondo me) che sottolineano la gratuicità.
Di fianco all’ingresso, impossibile da non vedere.
CORSICO: Stessa decorazione ma ha ancora logo del costruttore e non del negoziante.
Nell’ampissimo parcheggio davanti al negozio, fra l’altro presenti 2 colonnine (e 4 posti riservati). Ai disattenti però può sfuggire.
SAN DONATO:
Nessuna decorazione. Nel parcheggio SOTTO all’ikea (che è “sospeso” su palafitte). Decisamente difficile da trovare, bisogna sapere che esiste e cercarlo.
Qualche giorno fa sono passato all’Ikea di Corsico ed ho provato le loro colonnine.
Era la prima volta che passavo per quel negozio (da quando posso caricare) e devo dire che fra le 3 sedi milanesi fino ad ora provate (Carugate e San Donato le altre due), questa è la migliore per implementazione.
L’hardware è lo stesso: colonnine della Scame dotate di Tipo3A, Tipo3C e Tipo2, molto belle esteticamente, forse limitate dal fatto che si possono si caricare due mezzi contemporaneamente ma devono avere 2 prese diverse (cioè non è presente una coppia di nessuna presa, quindi se avete la spina SCAME -tanto per fare un esempio- e questa è occupata, non potete ricaricare sull’altro punto comunque disponibile, perchè è solo Mennkies), ma qua -oltre ad avere due colonnine- le hanno messe in un punto ben visibile e comodo, perfettamente al centro dell’immenso parcheggio (mentre a Carugate secondo me hanno rubato un posto che avrebbe dovuto essere per i portatori di handicap (anche se comunque già c’e’) ed a San Donato è in un posto sfigatissimo invisibile a tutti).
Da segnalare inoltre che guardando dall’alto (direttamente dal punto vendita) l’impianto, si vede il colore dei led blu di quella utilizzata (e verde per quella libera) che rende immediatamente identificabile la disponibilità della stessa anche a distanza: decisamente utile oltre che (già detto) molto bello a vedersi!
Per il resto, non posso aggiungere altro: tutto perfetto e funzionante come filosofia Ikea (ed in perfetta autonomia -anche questo filosofia Ikea- senza le restrizioni piuttosto noiose ed inutili di tutti gli altri centri commerciali).
Un po’ di foto:
I valori (16-16-16-07) stanno ad indicare: portata del cavo, corrente massima erogabile, corrente impostata del pwm e corrente effettiva.