Su LIBERO di ieri (25 agosto 2013) è uscito un articolo con intervista a Camillo Piazza (presidente di Class Onlus, che con il progetto Greenland Mobility ha creato il network ricaricaev) dove spiega (come ci aveva anticipato in un commento) che la situazione (almeno nel milanese) per quanto riguarda le installazioni di colonnine elettriche è grigia.
Ridicola (leggendo l’articolo) la spiegazione di Palazzo Marino che non si può fare perchè non esiste un regolamento: è significativo dunque della situazione italiana: nel dubbio non si fa (evidentemente si deve prima prima chiedere a qualche potente se gli da fastidio).
Il dubbio è infatti che il fatto di essere ben coperti (ma a macchia di leopardo) dal servizio E-Moving di A2A ha creato di fatto il monopolio per questo gestore che grazie alla italianissime protezioni di parte crea cavilli ad hoc per non permettere una sana concorrenza, neppure nei posti pseudo-pubblico come i parcheggi dei centri commerciali (ed a costi zero per il comune).
Bloccare a priori la novità direi è il principio della non-innovazione di cui tutti parlano.
Ora si capisce anche perchè persino Enel (che comunque non si impegna per niente, considerando le strutture che ha) in tutta la provincia milanese ha solo 2 punti di ricarica (di cui uno privato spacciato per pubblico) e non ha alcuna intenzione di aggiungerne altre.