Qualche giorno fa sono andato -accompagnato da un amico- a visitare la sede principale di Scame (Parre, BG).
Tutto nasceva da un invito fatto proprio su questo blog da parte del loro ufficio comunicazione.
Per chi non la conoscesse, SCAME è un produttore italiano di materiale elettrico ed anche se il suo nome non è così noto alla gente comune è praticamente impossibile non avere un suo prodotto nelle nostre case sotto forma di spina, presa, ciabatta o altro (controllate, controllate pure…).

(foto non mia) Curiosissima opera d’arte all’ingresso dell’azienda: circa 1000 adattatori serie “New Line” a comporre la scritta “50°”. Il tipo a sinistra è uno che non tanto casualmente si chiama Stefano Scainelli (SCA come l’inizio di SCA-ME (…materiale elettrico).
NOTA: ma se applico la corrente ad uno di quegli adattatori, d’improvviso ho 1000 prese disponibili? E chi glielo dice a Scame che proprio loro (ed unici) tengono così tanto alla sicurezza che dicono di non attaccare troppe adattatori uno dopo l’altro?
INFO sull’opera.
Caso dunque più unico che raro, questo produttore nato nel post boom economico è sopravvissuto alle tante crisi dell’industria italiana ed è ora una multinazionale presente in 18 paesi nel mondo, ma non ha mai perso la sua umiltà tanto che ha invitato noi a farci visita…
Fatto abbastanza curioso è che Scame non tratta cavi o prodotti che potremmo impropriamente definire ‘di bassa tensione’ (come segnali telefonici, dati, audiovideo, ecc) per dedicarsi puramente all’elettricità ‘di potenza’.
Dunque ok per impianti civili ed industriali ed ovviamente la mobilità elettrica, vero motivo per cui ci hanno invitato per una visita.
Ma tornando alla giornata del 26 giugno (quando appunto ci siamo recati a Parre) la visita è stata quasi surreale, visitando un’azienda (che è un colosso) dove ancora si respira interesse per il proprio lavoro, laboratori per sperimentare e voglia di inventarsi qualcosa di nuovo.
Conoscendo infatti Laura Andi Abati (comunicazione), Omar Imberti (marketing) e ing. Claudio Bella (prod. specialist) ci hanno mostrato le loro innovazioni sopratutto in campo di wallbox domestiche con nuove realizzazioni (che saranno presto sul mercato) includenti anche standard della concorrenza in qaudri elettrici dedicati a possessori elettrici che vogliono la massima sicurezza.
In un campo (quello della mobilità elettrica) dove tutto sembra fermo ed in Italia si è ancora più immobili stupisce veramente vedere che c’e’ qualcuno che sta provando a trovare soluzioni, proponendo nuovi oggetti sul mercato.
Ma Scame ci crede, forse per questo ha da tempo realizzato un suo standard che è diventato il riferimento per veicoli leggeri (il Twizy in Italia ha di serie la loro 3A libera mentre circuiti come EQ-Sharing la usano come connettore per i loro Ducati Free Duck) e la loro propensione lo si vede anche subito dalle 2 Zoe in dotazione all’azienda con cui partecipano ad eventi ed iniziative.
Ma oltre che pubblicità pura ci hanno pure detto che anche il loro boss ha un mezzo elettrico per muoversi e con grande stupore è proprio la Twizy, il mezzo più semplice di mobilità elettrica (ma non più appariscente come potrebbe essere una Tesla Model S) ma che già fa egregiamente il suo lavoro (ci dicono che nelle salite bergamasche di muove più agilmente di un SUV, e ci crediamo!) a dimostrare ancora una volta quando effettivamente SCAME sia un’azienda green che non spreca energie (neppure elettriche) se non è necessario.
Terminato l’incontro abbiamo avuto anche l’occasione di fare un giro nei reparti di produzione dove personalmente mi ha sconvolto l’archivio di stampi per i loro prodotti: scaffali e scaffali di ricambi per produrre ogni tipo di presa che vi viene in mente.
Il giro si è poi concluso con un giro nel laboratorio dove i tecnici provano le colonnine ed ovviamente il software di controllo che già conosciamo bene perchè impiantati nelle Ikea milanesi.

Le colonnine SCAME hanno la certificazione Z.E. Ready, non cosa da poco per i problemi che hanno invece gli altri costruttori a caricare alcuni prodotti Renault (diciamo uno: la Zoe…).
INFO.
Veramente grandi quelli di SCAME, praticamente ultima ed unica società del settore italiana al 100%, che sopravvive e fa pure ricerca, proponendo umilmente le sue soluzioni; speriamo che il mercato dell’auto elettrica decolli per dare anche a loro il giusto riconoscimento dell’impegno profuso (ad oggi -correggetemi se sbaglio- non vedo nessun’altro metterci tanto impegno, neppure i colossi energetici italiani che dispongono di fondi pubblici ed agevolazioni politiche stanno facendo un tubo!).
Anche il personale si è vede è veramente motivato ed appassionato del proprio lavoro (ripeto: cosa purtroppo veramente rara, in Italia, oggi) e questo automaticamente rende l’azienda molto professionale e competitiva.
Forse è stata solo una mia impressione ma sta di fatto che nei giorni successivi, pubblicando la notizia in anteprima su facebook (o parlandone nella vita reale), anche altri miei contatti -che per motivi professionali hanno avuto a che fare con Scame- mi hanno confermato che è un’azienda d’altri tempi (in senso positivo) e che non si può non rimanerne piacevolmente colpiti.
E non è finita!
Perchè poi ci hanno consegnato il catalogo ECOMOBILITY 2014-2015 (copia PDF disponibile qua) dove a pagina 32 apprendo che hanno anche a catalogo una stazione di ricarica a corrente continua e dalle foto sembra pure essere in Italia.

Estratto dal catalogo ECOMOBILITY (click sulla foto per scaricarlo).
Notate la colonnina FAST DC Chademo by scame, installata presso la concessionaria Citroën Prezioso di Aprilia (LT)
Li ricontatto -allora- e chiedo la loro filosofia a riguardo la carica (fast) DC, un settore che comunque non va trascurato ed ecco la loro risposta:
SCAME, e da qui nasce la gamma offerta a catalogo, ha concentrato i propri sforzi sugli apparati di ricarica secondo il modo 3 della normativa 61851-1 ritenendo che il mercato si svilupperà maggiormente in questa direzione (la carica AC di modo 3 oltre a consentire la ricarica con un elevato grado di sicurezza sia per l’utilizzatore che per il veicolo, permette tempi di ricarica ragionevoli con potenze non proibitive e ben si presta per applicazioni domestiche).
D’altro canto se il mercato offre veicoli dotati di Chademo e di Combo, bisogna rispondere a queste esigenze ma noi riteniamo che il modo 4 per le sue peculiarità di potenza e anche di costi probabilmente avrà dinamiche diverse di sviluppo con una diffusione più limitata e comunque sarà principalmente determinata dalle scelte delle case automobilistiche in un contesto tecnico/normativo in continua evoluzione.La direttiva ha comunque tempi tecnici (deve essere recepita dai singoli stati dell’unione) per l’entrata in vigore nelle legislazioni nazionali e comunque prevede dei periodi di transizione nel corso dei quali differenti connettori possono convivere e pertanto, nel caso di viaggi attraverso l’Europa, sarà opportuno avere nel bagagliaio più cordset/dispositivi per non rimanere a piedi.
I costruttori di infrastrutture di ricarica possono dunque offrire diverse soluzioni, anche “ibride” o miste, proponendo stazioni con ricarica AC+DC, Chademo + Combo 2 ed altro ancora.
Anche SCAME si sta muovendo in quest’ottica e proporrà prossimamente a catalogo stazioni di questo tipo ivi compresa una versione “mobile” (Combo 2 è una novità 2014 e apparirà nel nuovo aggiornamento).Per quanto riguarda la stazione Chademo che appare sul catalogo, è il frutto di una collaborazione SCAME/Università della Sapienza ROMA-Polo della mobilità sostenibile ed è installata presso la concessionaria Citroën Prezioso di Aprilia (integrata con pala eolica).
Grazie SCAME! 🙂