Qualche giorno fa mi è capitato di poter provare una Volkswagen e-UP!.
Il punto esclamativo fa parte del nome commerciale del mezzo ma –attenzione- chi legge potrebbe interpretare quel segno come lo stupore di poter provare un’auto in anteprima che solo da settembre verrà ufficialmente presentata in Italia oppure per per l’esito entusiastico della prova: in tutte e 3 le interpretazioni il punto esclamativo è corretto! 🙂
Partiamo infatti dal punto 2: la presentazione italiana. La macchina provata non è per raccomandati, ma semplicemente provabile ed acquistabile in uno dei soli 6 concessionari in tutta Italia che ce l’hanno da subito (anzi da un mese fa) mentre per tutti gli altri si parla di settembre e FORSE (verificato personalmente presso il più importante concessionario di Milano il cui nome inizia per G).
Quindi già secondo me Volkswagen (mi son rotto di scriverlo… per me è peggio di scrivere Schwarzenegger… d’ora in poi è solo VW!) parte malissimo con il marketing: come si fa, marchio mondiale, ad avere l’auto già in vendita in alcuni concessionari e forse magari poi fra 3 mesi in tutti gli altri?
E’ anche difficile fare promozioni e presentazioni se alcuni già la vendono ed altri forse un giorno, e lo dimostra il fatto che nessun giornale in Italia ad oggi l’ha ancora recensita…
Secondo motivo di dubbi sul marketing VW (che mi sta deludendo, credevo molto di più all’efficienza ed organizzazione di tedeschi che dovrebbe anche tradursi in azione con regia dall’alto e non a singole iniziative locali) è che non ha una strategia per l’elettrico.
Diciamocelo chiaramente: l’elettrico è un nuovo sistema, non si può solo dire COMPRATI L’AUTO ED ARRANGIATI come avviene per i benzina: almeno per i primi tempi (di non esistenza infrastruttura) bisogna dargli qualche sicurezza, fornirgli qualche servizio, dirti qualche parolina.
Renault propone l’idea di poter caricare nei suoi concessionari (anche se poi all’atto pratico manca l’organizzazione ed il buon senso di molti autosaloni), BMW addirittura ha accordi per custodirvi, sempre in concessionario, l’auto (che nel mentre vi lava) per qualche giorno mentre vi noleggia una termica se il viaggio è troppo lungo per le sue i3 (da chiarire se sarà gratis ad abbonamento od a consumo tale opzione, ma almeno se ne parla), VW… NULLA! O per lo meno NULLA SI SA, la strategia non è ancora chiara e neppure il concessionario ne sa niente (secondo me qualcosa sa, ma non vuole dire finchè non è sicuro, ottimo biglietto da visita, se si vuole vendere un mezzo nuovo!).
Comunque sia almeno quella concessionaria non era ancora organizzata non disponendo ancora di una colonnina e neppure wallbox, quindi –una delle grandi features di quest’auto, la carica fast-dc via COMBO CCS, non è stata ancora sperimentata.
A proposito, per il mercato italiano, il mezzo viene proposto SOLO con il connettore COMBO che quindi permette la ricarica sia lenta AC che veloce DC (mentre in altri mercati si può prenderla anche senza presa FAST risparmiando qualcosina, ma una scelta secondo me senza senso).

Dunque VW sceglie l’opzione di presa nel montante posteriore destro (come Toyota e BMW) comodo nei parcheggi raso. Anche Volvo Opel e Chevrolet usano il lato ma davanti sopra alla ruota e lato sinistro, finendo in strada dunque nei parcheggi a raso. Renault e Nissan scelgono davanti sul muso (quindi comodo nei parcheggi paralleli o lisca di pesce). Il mondo dell’elettrico è così nuovo che ognuno prova una soluzione, ed ovviamente ogni idea ha pregi e difetti, chissà se ne rimarrà una sola?
Tornando all’ultimo carattere della eUP!, il terzo punto esclamativo è per il mezzo.
Partiamo dalla crudezza: 27.000 euro non scontabili in niente, ma tutto incluso: batterie, (come già detto) connettore per carica fast (COMBO CCS), 200 km di autonomia e sistema integrato di navigazione remotamente interrogabile anche per stato del mezzo (in carica?, da quanto?, per quanto?, controllo climatizzatore, ecc).
Il test drive… be’, io purtroppo non ho conoscenza tecnica per dire cose interessanti, quindi vi dico solo le mie emozioni:
ECCEZIONALE!
Mezzo che va benissimo, divertentissimo, agile e veloce, il miglior mezzo EV fino ad ora provato. Non solo, VW secondo me ha trovato la quadra su uno dei nuovi dubbi sulla guida elettrica: quanto rendere ‘invadente’ la frenata rigenerativa?
Come utente prius non ho mai amato quelle troppe ‘rallentanti’ come ad esempio è filosofia BMW ma anche le troppo blande che non recuperano niente.
Bene, VW ha trovato la soluzione con una banalissima customizzazione software: la frenata è regolabile in 3 step (persino più di Tesla Model S che ne prevede solo 2!) dove il primo settaggio non frena per niente (si parla sempre del rilascio acceleratore, non di pressione freno) e permette dunque di veleggiare (altra goduria che solo l’elettrico può permettere e che invece viene negato in tutti i mezzi oggi esistenti fuori che questo e secondo me è sbagliato anche dal punto di vista concettuale: il fatto di poter aver a posizione diciamo un FOLLE è efficienza pura, sfruttando l’accumulo di energia cinetica, anche se ovviamente in esaurimento; inoltre è anche la guida più rilassante), il secondo settaggio frena moderatamente (ed a seconda dei casi accende gli stop) e la posizione 3 è una vera frenata (sempre senza che ancora si sia premuto l’apposito pedale) che arriva a fermare il mezzo, con stop che si accendono sempre.
Per darvi l’idea, la posizione 1 ricorda il PULSE & GLIDE ottenibile nei motori HSD di Toyota (Prius ed Auris), il 2 è il rilascio sempre di HSD, il 3 il “one pedal feeling” di BMW i3.
Il venditore -che dimostrava una certa esperienza nel mezzo- consigliava la posizione 2, con cui dopo pochi minuti di guida concordo.
Queste posizioni sono intercambiabili in ogni momento, anche in marcia.
A ciò si aggiunge anche una posizione ulteriormente frenante del cambio, la B (come la chiamano quasi tutti i produttori di cambi automatici, incluso VW) o la L.
A proposito, l’auto ha anche 3 modalità di guida, quella normale, quella ECO e quella ECO+, la cui spiegazione è intrinseca nei nomi della opzione stessa.
Infine altra cosa che mi è molto piaciuta sulla dinamica di guida del mezzo: se si è fermi in posizione D ma non si preme l’acceleratore, l’auto non parte. E’ secondo me l’approccio migliore e che preferisco mentre salvo rarissimi casi (ad esempio delle Smart, sia elettriche che termiche automatiche) di solito le auto con cambio automatico (tutte: non solo le elettriche) se in posizione D, cominciano a marciare, anche se non si preme nulla. Questo comportamento lo trovo è errato non solo per motivi di sicurezza (non si sa mai: anche se molto difficilmente il mezzo potrebbe partire da solo) ma anche perché ai semafori nelle soste in colonna bisogna sempre premere il freno per non far partire il mezzo, abbronzando di STOP rossi sempre accesi chi è dietro in coda di notte oltre ad uno spreco intrinseco di tutto il sistema (non solo di luci di stop ma anche di pedale, freno, ecc) e neppure permettendo all’autista in quel momento un po’ di relax.
Tornando al mezzo, ovviamente silenziosissimo, e -nonostante sia un’utilitaria quasi microcar- comodissima anche per gli interni (ma io sono solo 1.71, ed ho provato solo il posto guida), non sacrifica il bagagliaio in batterie (che sono sotto il pianale, abbassando dunque baricentro) ed ha pure una buona strumentazione con cruscotto analogico con lancette, soprattutto molto gradita quella dell’utilizzo istantaneo energia che a colpo permette di vedere il consumo o la rigenerazione.
Mentre non ho trovato una bella idea il display posticcio aggiuntivo per navigatore ed ulteriori info energetiche con statistiche interrogabili anche da remoto. Il motivo è che è chiaramente uno strumento che spunta dal cruscotto, attira i ladri (anche se ha attacchi proprietari, ma oramai il furto è fatto!) e leva pure una parte di visibilità all’autista: sarebbe stato meglio una seria integrazione di uno strumento non rimovibile.
Si perché il presunto vantaggio (vantato da VW) è che tale oggetto è effettivamente rimovibile ed utilizzabile stand-alone (essendo dotato di proprie batterie ricaricabili) con cui può diventare navigatore da passeggio, organizer, PIM, eccm con eventuali nuove funzioni con app che verranno in futuro sviluppate. Ma nel 2014 dove TUTTI hanno già uno smartphone (o per lo meno lo hanno TUTTI quelli che prendono QUESTA auto) sinceramente non mi sembra una grande possibilità, anzi è un ulteriore oggetto da alimentare, portarsi in giro, custodire, aggiornare, salvare e sincronizzare dati, debuggare, ecc.
Poi non ci crede nessuno svilupperanno nuove apps….
Naturalmente nel test drive di 10 minuti e 4 km non ho potuto provare l’autonomia (tanto importante in una elettrica) che VW dichiara essere fino a 160 km, ma per il resto direi che proprio ci siamo.
Concludendo, a parte il display aggiuntivo che secondo me dopo i primi 10 viaggi si smonta e non si rimonta più (se non quando si fa vedere l’auto al nuovo amico, sperando che però i dati che visualizza vengano comunque raccolti dall’auto ed inviati nello storage cloud di VW (che come già detto permette la consultazione remota via web) ma di cui però ho seri dubbi), l’auto è veramente stupenda, in ogni suo particolare e mi sembra anche molto innovativa e futuristica.

Bye bye e-up! Se avessi 27.000 euro (e qualche colonnina COMBO ogni tanto…), probabilmente saresti mia!