Buongiorno,
voglio raccontarvi l’esperienza avuta stamattina con l’installazione di una #wallbox presso un amico ad opera di #Enel.
Questo è in verità una constatazione per in che mani siamo con #eneldrive.
Preparatevi a ridere ma poi sopratutto a piangere, perché con queste pretese è praticamente impossibile nel 90% delle case italiane (direi anche il 100% dei condomini) installare wallbox enel (ed oltretutto presto scoprirete che tutti noi siamo dei cretini perché non abbiamo mai neppure capito niente del tema e le wallbox in casa enel non esistono).
Premesso che l’abbonato gira da luglio con infiniti rimbalzi BUROCRATICI a tutte le sedi enel per presentare ogni volta documenti diversi, talvolta anche di persona perché i fax che gli hanno dato (fax nel 2015?) non funzionano.
Una volta addirittura il negozio di Milano via Broletto era chiuso (in settimana) per festa/presentazione privata (?) e non l’hanno fatto entrare (ovviamente il sito non indicava la data di indisponibilità di servizio).
Qua comunque non parliamo della burocrazia ma della più grave ignoranza tecnica di ENEL.
Detto fatto, oggi era la volta buona che dovevano fare l’installazione dopo infiniti sopralluoghi anche con l’elettricista privato (gira da luglio, pagando anche anticipato installazioni e contratti, se no ENEL non si muove).
Bene, il responsabile della vendita alla fine si è rifiutato di fare l’installazione (rimandando a casa i due operai enel) perché secondo lui la wallbox va installata in prossimità del contatore standard (per motivi di sicurezza: “non si assicura lo sgancio”) e quindi il cliente privato deve farsi carico di portare il cavo (7 poli) per tutto il palazzo (nel nostro caso 45 metri) fino al suo box (o punto di ricarica preposto): in pratica loro ti montano la wallbox lì dove vogliono loro, poi tu devi fare una prolunga TIPO2 (modo 3) usando ovviamente una mennekes maschio che va tenuto fisso nella wallbox messa dove fa comodo a loro e dall’altro lato una nuova presa a muro sempre tipo2 mennekes.
Ed è stato categorico: o così o niente. ENEL non ammette altro tipo di installazioni. (?????????????????)
Per riassumere il quadro: ENEL monta le wallbox di fianco al contatore (ovunque esso sia) e poi il cliente finale deve farsi il cablaggio nel palazzo per poter raggiungere il punto di ricarica del suo mezzo, cablaggio da farsi ovviamente in modo3 con cavo 7 poli di mennekes (per capirci).
Aggiungo (ma questo forse sarebbe accettabile) che non è neanche finita qua. La wallbox richiede anche campo GSM ma siccome (come oggi) è facile sia sotto terra (sottoscala, nel caso di oggi) bisogna anche realizzare un cablaggio per portare in superficie un’antenna (un coassiale in un tubo da 25! si, perché hanno detto lo GIUNTANO varie volte….. come si fa a giuntare un cavo dal primo infilaggio? e poi pure coassiale che andrebbe giuntato il meno possibile…).
[OK, va bene, ma ENEL stessa fa la telelettura da circa 20 anni usando i cavi di potenza… ora no, ha bisogno di campo GSM…. mah….]
C’e’ da dire che qualche sospetto su questo ‘esperto enel’ c’e’, visto che per tutto il giorno ha continuato a chiamare la wallbox ‘contatore’ generando incomprensione in tutti noi e quando ci siamo impuntati che quella si chiama WALLBOX e noi quando dicevamo che ‘volevamo un nuovo contatore’ intendevamo quello classico bianco con display verde, lui ha detto “Vabbè voi la chiamate wallbox, fate come volete, per me è un contatore”.

La wallbox… ops… scusate, il CONTATORE enel. Notate le notevoli dimensioni (anche se non sembra ancora, ma è oltre il triplo di un contatore classico domestico!).
Altro sospetto è quando ha chiesto all’elettricista del cliente se la corrente fornita era 220v (?).
Infine è da notare anche l’arroganza di tale personaggio finendo il suo intervento con la frase (rivolta a noi, cioè me, il cliente e l’elettricista): “E’ meglio che vi chiariate le idee su cosa volete fare!”.
Alla fine dei fatti io sono convinto che oggi (e da 3 mesi) segua la cosa un cretino deficiente che ha tante zappe abbandonate da impugnare, se vuole stare dignitosamente al mondo, ma sta di fatto che quel cretino deficiente l’ha mandato mamma #enel ed oggi di ha comandato lui:
Non trovando la “prolunga” di 45 metri di cavo tipo2/modo3 (passatemi la definizione) ed il tubo per l’antenna GSM (che fra l’altro nella folle posizione “sua” deve passare in vari corridoi, forare il palazzo ed uscire in giardino, infatti siamo nel sottoscala del palazzo e non nel box che ha pure una parte di cielo aperto vicino) si è rifiutato di fare il lavoro, ha annullato tutto e rimandato a casa gli installatori ENEL chiarendo che è COSì. NON C’E’ VIA DI SCAMPO, lui il contatore (lui lo chiama così, sarebbe però quello che fotografo sopra, str*nzi noi a chiamarlo wallbox e generare in lui incomprensione) lo mette di fianco a quelli esistenti e poi è l’utente finale che deve portarsi per tutto il palazzo il cavo tipo2.
Forse enel dovrebbe farsi un esame di coscienza su chi manda a proporre i prodotti e chiedersi come mai non ne piazza (come detto installazioni come queste sono impossibili) oltre al fatto che per seguire una parte tecnica servirebbe un minimo basilare di conoscenza dei fenomeni elettrici e conduttività (chi pensa di prolungare un cavo di segnali senza conseguenze è già un illuso di per se, se poi non conosce proprio le specifiche dei segnali e dei cavi e chiede al cliente finale di bucare il palazzo preventivamente per fare i suoi esperimenti sinceramente deve tornare alla zappa, non meccanica, ma manuale, perché non merita di avere qualsiasi cosa che genera potenza ed automazione, non sapendo neppure di cosa si parla).
Siamo alla follia.
Questa è ENEL.
Sinceramente un servizio inutile. 😦
Info ufficiale Enel: http://goo.gl/1pjd7Q