Oggi sono stata allo Milano Mobility Days (in verità esiste anche una seconda giornata per domani 22 maggio, ma al quale non parteciperò), qualche cosa nuova, molte cose vecchie, molte chiacchiere.
Partiamo dalle ‘cose nuove’ che si presentavano appunto come COSE: erano presenti, oltre ad un esemplare di iOn, Tesla Model S, BMW i3 e Nissan Leaf, anche l’anteprima Mitsubishi Outlander:
Questo slideshow richiede JavaScript.
ibrido plugin che in Olanda sta facendo numeri da record (sopratutto rispetto agli altri dati risibili di vendita elettriche, numeri migliori ma non lontanissimi a quelli italiani, fra l’altro):
Presenti anche alcuni personal movers by e-move (dove finalmente ho conosciuto un mito della mobilità elettrica milanese, Thierry Boch) che per la prima volta ho osservato da vicino ed indubbiamente sono oggetti interessanti, sostituti dei piedi per andare a riprendersi l’elettrico in carica a 2 km di distanza… 😉

Foto di Greenlandmobility
A proposito -nota di colore- io ho lasciato proprio la selibriplugin in carica a qualche chilometro di distanza, facendo miracoli per riuscire ad incastrarla nello strettissimo spazio rimasto per la ricarica (davanti e dietro, posti comunque riservati ad auto elettriche, due abusivi termici, ed ho anche rischiato la beffa perchè su 4 prese solo una andava, la quarta che ho provato….):

Parliamo comunque della conferenza.
Magari qualcuno che è nuovo dell’ambiente può essersi fatto infinocchiare, io purtroppo è troppi anni che sento questi continui FAREMO e DIREMO per crederci ancora e le solite immancabili chiacchiere sinceramente non mi hanno convinto proprio per niente.
Parlo di A2A e di Enel che hanno fatto delle relazioni di nulla (qualcosa di più motivato Enel ma con dei buchi di progettazione che fanno pensare che proprio non faranno un tubazzo) mentre il solito Class Onlus è l’unico che ha dimostrato risultati (che sono coerenti, a differenza di ENEL) ed ha presentato un piano e numeri credibili per l’immediato futuro.
Conclude il quadro il progetto di Tesla Supercharger ma che tanto non è sicuramente di mobilità diciamo pubblica, dove per pubblica intendo PER PUBBLICO, per la massa.
Comunque l’ordine del giorno era fare il punto dei risultati della sperimentazione avviata con la delibera 242/10 su 5 progetti pilota di sperimentazione infrastrutture delle colonnine di ricarica.
I 5 progetti pilota, dunque hanno oggi esposto i risultati, eccoli negli appunti che ho preso:
ENEL (398 tesserati, di cui 289 aziende od enti):
presente con 310 punti di ricarica da installare (ad oggi 230, hanno ammesso di essere in ritardo anche se effettivamente nell’ultimo mese di sono dati da fare, ed è vero) hanno lamentato lo scarso numero di veicoli circolanti ed altre banalità come che col loro servizio è presente un contatore sulle colonnine per vedere quanto consumato/fatturato.
Se questo è il contenuto delle loro slide siamo messi bene!
Ad ogni modo la relatrice -dottoressa Cristina Silvestri- ha detto anche cose non vere, come servizi inesistenti (ad esempio un servizio di SMS di alert di carica interrotta o finite) e numeri se non proprio falsi per lo meno capziosi (ma probabilmente non sanno neppure di cosa parlano, visto che si sono vantati che le ricariche sono IN MEDIA di 2 kWh, non minimo ma IN MEDIA, cioè praticamente hanno dovuto contare anche i test che (spero) hanno fatto per far figurare qualche numero in più di consumo e ricariche (e senza considerare quanto le Tesla o le Zoe hanno alzano questi numeri).
Comunque per quanto riguarda i NUMERI hanno avuto il coraggio di citare le 3 ricariche fatte alla colonnina Pero, numero esiguo perchè parcheggio interno di Europ Assistance.
Non me la sono sentita di dire che delle due colonnine va solo una, e quell’una in verità ha fatto una sola ricarica di 6 minuti di prova (come faccio a dirlo? ero io…) e che le altre 2 spero siano il collaudo dell’impianto…

Il racconto completo cliccando sull’immagine
Poi ovviamente ENEL ha omesso di dire le proprie carenze: installazioni fatte malissimo, dove entra acqua, fra innaffiatoi, display già illeggibili, colonnine mai attivate per mancanza SIM e simili (si sono limitati a segnalare che l’unico problema è il parcheggio abusivo delle auto termiche, cosa in cui comunque potrebbero anche loro dare una mano con un bottone AVVISA FORZE DELL’ORDINE o molto meno tecnologicamente mettendo un adesivo di divieto di sosta sulle colonnine…).
Il tutto al prezzo folle che ben conosciamo (40 cent al kW oppure 25 euro al mese flat…).
Non hanno neppure chiarito che strada stanno perseguendo con le nuove colonnine presso IKEA.
Riguardo ad impianti presso benzinai, hanno detto che sta andando bene quello sperimentale a Milano in Via Gozzoli 140 (toh? e dove salta fuori questa colonnina? Non c’e’ sul sito ed io che lavoro in quella zona mi farebbe comodissimo! Hanno anche loro delle colonnine nascoste, riservate e non indicate? E queste colonnine – a sentire loro- hanno pure successo? a meno che il loro metro di successo sia >3 ricariche in 3 anni…) e finalmente hanno chiarito la famosa installazione delle colonnine presso stazioni ENI.
AGGIORNAMENTO (23.05.2014) DALLA PRIMA PUBBLICAZIONE:
ieri ho provato ad andare a vedere la colonnina #ENELDRIVE presso il distributore TOTAL di Milano Via Gozzoli 140, non riportato su nessun sito e che all’evento dell’altro ieri, ENELDRIVE ha detto sta sperimentando.
Per me sarebbe comodissimo perchè a 5 km dal lavoro e sopratutto affiancando ad un supermercato dove farei la spesa (ad oggi NESSUN supermercato per me comodo ha colonnine di ricarica).
Ebbene, sono tutte cazzate, quel benzinaio non ha nessuna colonnina e non l’ha mai avuta (chiesto direttamente al benzinaio).
Può essere che abbia capito male alla conferenza, ma non sa di cosa parla neppure la relatrice visto che ha postato la foto di QUEL BENZINAIO durante questa affermazione, evidentemente ha preso nota dell’indirizzo sbagliato e su streetview si è presa la foto di quella locazione.
Ammazza che professionalità….
FINE AGGIORNAMENTO
Hanno ribadito si parte con una sola installazione a Pomezia e poi chissà, con una stazione superfiga superfast DC ed AC di loro 100% produzione (sembra tipo2, tipo3a e o CCS o Chademo… chissà come andrà bene!).


Comunque secondo me neppure quella faranno (dite quel che volete, ma a ma sembra stano la facciano a Roma e non ad esempio nella sede di Milano di Eni a due passi da BMW…. mi sa tanto di farla vedere ai politici…).
Visto si parla di colonnine presso benzinai ed in autostrada pensavo spendessero qualche parola nel turismo (mi pare in Italia ce ne sia). E magari qualche iniziativa per l’Expo (mi pare ci sia anche quello).
No, troppa fatica, magari ne riparliamo al prossimo in Italia, di expo.
A2A (E-Moving) (234 tesserati di cui 152 aziende od enti o carsharing):
Mi sono stupito che ENEL non parlasse di nuove infrastrutture per EXPO e secondo logica dovremmo stupirci pure per A2A -quindi- visto che questa azienda gestisce l’area di Milano città, invece è corretto che non ve ne sia stata traccia nella relazione di A2A ad opera del Dottor Luigi Guarrera, corretto perchè non ve ne poteva essere traccia essendo le slide sempre le solite che vengono rimostrate dal 2011.
In effetti A2A da allora non ha fatto un tubazzo di niente: le colonnine sono sempre le stesse: non sono state aumentate di numero ne’ di posizione (anzi qualcuna è stata tolta, come ammesso dal relatore) ed il software è sempre il solito, che va male con Zoe, blocca il cavo di Volvo e (si è scoperto oggi) anche di Tesla (intendiamoci: non sempre blocca la spina Mennekes, ma ogni tanto si).
Quindi nessuna novità di A2A, ancora si sono mostrate le slide del progetto pilota del 2011 con le Fluence e Kangoo in test al comune di Milano.
I numeri che hanno dato sono di 234 tessere date, di cui 90 per car sharing (evai e eqsharing), 62 ad aziende ed 82 a privati.
Interessante che dicono che le colonnine in strada non vengono usate durante il giorno (Cioe? Cosa vuol dire?) e che loro però permetto la ricarica anche lenta notturna (Cosa vuol dire 2?) e gli piacerebbe dunque introdurre la tariffa oraria (coooooooooosaaaaaaaaaaaaa? ma loro sono solo flat!!! Sanno cosa stanno proponendo?).
Onde evitare di creare imbarazzi con domande inevase, non ho voluto chiedere chiarimenti, mi sa non hanno le idee molto chiare neppure loro per primi.
Nello slide, per riempire un po’, si è anche inserito una che parlava della durata ed affidabilità delle batterie.
Chissà che centra.
Ma è stata la scusa per usare tutto il tempo e non chiarire le porcate di colonnine solo per E-VAI o EQSHARING (legittime come principio, sono clienti in esclusiva, anche se su suolo pubblico) di cui secondo me considerano i dati di cui sopra (incluso il discorso ricariche notturne, visto che penso che tutti quelli che hanno un auto ricaricabile la notte ricarichino a casa, tranne ovviamente il selidori).
Interessante si sia taciuto anche su quella installazione fantasma ma perfettamente funzionante in piazza Stuparich. Forse se la sono dimenticata?
Che strano che sia Enel che A2A hanno almeno una colonnina “invisibile” ma perfettamente funzionante presso benzinai.
Come già detto nessun accenno ad expo, non esiste. D’altronde A2A ha un sacco di colonnine attorno alla fiera, fa niente che sia la vecchia City e non la Rho, qua si parla di piani fatti secoli fa, non mi sembra il caso di rivedere i progetti…
CLASS ONLUS (4000 iscritti, ma l’iscrizione è gratis e non richiede libretto):
Finalmente qualcuno che qualche dato ce l’ha e presenta dei progetti credibili e che penso proprio realizzerà visto che è la prima volta che lo dice.
Class Onlus in meno di 2 anni è diventato il secondo operatore nazionale nonostante sia presente solo in Lombardia, ma già con 150 prese disponibili (in 45 colonnine) ed è in continua espansione.
Class Onlus è l’unico dei 3 operatori che non fa pagare assolutamente niente e tuttavia ha l’erogazione del servizio limitato sia dagli orari di apertura dei parcheggi ove è collocato (nei centri commerciali Iper) sia dal limite di massimo di 2 ore di ricarica (a sessione).
Nonostante ciò erogano mediamente per ogni ricarica 5 kWh (che sono dati più coerenti rispetto a quelli di 2 kWh dichiarati da ENEL) il che è ancora più significativo se si pensa che non esiste una colonnina CLASSONLUS privata (come invece esiste in wallbox sia ENEL che A2A) dove si ricaricano anche privati che falsano le classifiche (e non ha clienti business o car sharing).
Detto questo ClassOnlus oramai esegue 600 ricariche mensili di media su 4000 automezzi.
In verità penso che anche questi dati falsati, se bisogna essere onesti, visto che basta togliere il Petetta per avere subito valori molto più bassi (si fa per scherzare…..).
Class Onlus è in effetti l’unica delle 3 che ha piani seri, anche sfruttando l’evento EXPO per cercare di rendere utili e produttive le aree di ricarica.
Sempre Class Onlus ha anche in programma e persegue il lodevole obbiettivo di rendere interscambiabili le tessere fra i 3 circuiti citati ed ha già avuto risposte positive da A2A anche se ancora non si è concretizzato niente, mentre ENEL non ha risposto, neppure oggi a domanda diretta.
TESLA/MILANO SERRAVALLE:
a margine c’e’ stato anche questa relazione congiunta su questa curiosa partnership.
Salvo casi eccezionali, per l’uomo normale questa notizia non ha molta importanza, ed è solo cronaca.
Come annunciato anche in Italia si creerà i famosi CORRIDOI elettrici per auto Tesla (fruibili solo da quel marchio) attraverso la realizzazione entro 300 km di aree di ricarica denominate TESLA SUPERCHARGER: i dati di questa stazione sono imbarazzanti: almeno 160 kW di potenza erogabile per stazione, ogni auto può prenderne fino a 120 kW che significa pieno totale da zero per una Model S da 350km di autonomia in 30 minuti o poco meno. Sempre gratis, per sempre, h24.
Dunque il primo Supercharger è confermato e pianificato in realizzazione per il prossimo mese col primo punto italiano sulla Milano-Serravalle nell’autogrill Dorno direzione Genova con inaugurazione a luglio 2014.

“Tesla Supercharger: guardare ma non toccare.” (click per slide originale)
Tuttavia timidamente sembra che sullo stesso autogrill verrà realizzata anche una stazione di ricarica per auto ‘normali’. Chi, quando, come, è un mistero italiano.
Infine una relazione conclusiva finale del conduttore che si vantava di aver sentito oggi segnali di svolta nel settore, condendo i discorsi finali con le solite banalità che noi da anni andiamo dicendo come il roaming fra circuiti di ricarica, la possibilità di pagare cash la ricarica, la lotta all’occupazione abusiva delle aree di ricarica ecc, ovviamente tutti i rappresentanti presenti ad annuire e condividere ma poi saranno sempre GLI ALTRI a dover iniziare…