15 commenti su “Espansione EnelDrive/Accesso h24 Ikea Carugate

  1. Speriamo le mettano presto anche ad IKEA di Roma.
    a Porta di Roma, dove c’è iKEA nel parcheggio ho notato prese industriali un pò dappertutto, vorres sapere se qualcuno ha mai provato a attaccarsi a quelle.

  2. Ho verificato personalmente che le colonnine Enel possono ricaricare solo un utente alla volta. Anche in presenza di due spine diverse (tipo2 e tipo 3a) la colonnina sblocca solo una presa. In pratica: chi primo arriva si ricarica, gli altri si arrangiano. Non è nemmeno ipotizzabile l’utilizzo di adattatori o cavi alternativi. Enel lungimirante! A Ferrara le auto elettriche si contano sulle dita di una mano, ma di questo passo la situazione certamente non migliorerà.

    • A caspita una sola presa. Peccato, però!
      Già che c’erano dovevano studiare meglio la colonnina appunto dotando di 2×2 prese come le DUCATI.

      Interessante che solo in zona Milano ENELDRIVE si sta espandendo, chissà perchè (forse obbligati da expo per avere qualche fondo in più?).

      • Se vai su http://www.eneldrive.it tocchi con mano l’impegno profuso da Enel (spunta solo quelle programmate). C’è da dire che a Ferrara ( e ti posso parlare solo della realtà che conosco) fino a qualche mese fa ce n’era solo una. Ora ce ne sono ben quattro con la prospettiva che diventino CINQUE!!!! Credo che sia più conveniente per loro farti pagare per energia che non ti forniscono piuttosto che fornirti ciò per cui hai pagato, non trovi?

        • >> Credo che sia più conveniente per loro farti pagare per energia che non
          >> ti forniscono piuttosto che fornirti ciò per cui hai pagato, non trovi?

          Non ho capito molto bene il ragionamento, ma ora come ora non guadagnano in nessuno dei due casi: veramente troppo pochi gli utilizzi, motivo per cui ha senso direttamente far pagare poco almeno agli inizi e poi si vede.

          • Il senso è questo: è principalmente una trovata pubblicitaria. Chi ha una tessera rfid enel ha già pagato perché paghi per poter accedere ad un servizio. Il servizio non c’è o è carente (e si evince dalla scarsità, inadeguatezza, risibilità, vedi un po’ tu come definirla delle colonnine di ricarica) quindi è come avere un biglietto per l’autobus il giorno che c’è sciopero. Inoltre, come dicevo, la colonnina enel è progettata per UN UTENTE ALLA VOLTA. Anche mio figlio che ha tre anni capisce che se vuole attaccare più apperecchi elettrici alla spina, servono più spine ( o tuttalpiù una multipla). Fa notizia che venga installata una colonnina, fa notizia che un’amministrazione sia ecosensibile, fa notizia che le aziende come Enel ed Ikea raggiungano accordi in questa direzione…sono 18 su tutto il territorio nazionale! Cavolo, ho più prese io in casa! Capito cosa intendo? Ho provato a fare una pianificazione del viaggio tra casa mia e il raduno dell’ 11 maggio all’Iperportello; 280 km in un giorno e mezzo considerando le soste per la ricarica. E non sarei di ritorno che lunedì sera! Non c’è, a mio avviso, una VERA volontà di incentivare la mobilità elettrica, forse perché c’è ancora abbastanza petrolio da bruciare, forse perché si va a dare fastidio a chi ha guadagnato finora. Vendono macchine che hanno un’autonomia ridicola, con batterie che si ricaricano in una giornata. Una colonnina ChaDeMo ogni 50km sarebbe forse una soluzione, ma darebbe fastidio. Nonostante tutto so che è giusto sforzarsi e continuare a fare km senza inquinare.

            • si, la sitazione è ancora tragica.
              al momento può avere senso solo uno scooter elettrico, in citta, ma se hai o un garage dove caricare o per i più fortunati, come me, che posso caricare al lavoro.
              Nonostante questo trovo ancora limitante l’autonomia che ho di 35/40 km, Ho ordinato un cb più veloce / potente, (ho batterie lifepo4 che me lo consentono) e sto valutando visto che ho spazio di raddoppiare la capacità della batterie.

            • Credo che siamo ancora all’interno del noto “circolo vizioso capitalistico”, ma che ci siano timidi segnali di tentativi di uscirne: “se non c’è abbastanza gente che lo compra, non lo produco”/”ne producono pochi, non li compra nessuno”.
              In genere vale per gli oggetti, qui vale per le colonnine: “non ci sono abbastanza auto elettriche in giro da investire in colonnine”/”non ci sono abbastanza colonnine per comprare un’auto elettrica”.
              Però almeno adesso gli accordi commerciali (ENEL/Ikea per i centri commerciali, ENEL/ENI per le autostrade, ENEL/ACEA per la città di Roma) esistono, e a Roma c’è stato un rifiorire di “elettricismo”, sostituendo colonnine antiche e malandate con colonnine nuove e funzionanti (anche se tutte monopresa).
              E poi abbiamo come presidente del consiglio l’ex-sindaco della città più auto-elettrificata d’Italia! 🙂 A Firenze l’ “elettricismo” non si è mai estinto come a Roma, ci sono negozi che vendono scooter elettrici e minicar elettriche da 15 anni!

              Io personalmente la vedo bene per il futuro… ma questi primi anni fino al 2020 saranno comunque duri!

              Per inciso, stamattina in centro a Roma mi sono imbattuto in una Tesla S P85+ rossa fiammante che girava silenziosamente in mezzo a orde di turisti curiosi 🙂 (Ovviamente rischiando di investirli tutti perchè nessuno la sentiva arrivare).

              Comunque, tornando a Ikea, tutti quelli che trovano una colonnina nel loro “Ikea personale” mettano una riga in questo articolo! 😉 Così questo post diventerà una specie di “notifica di attivazione Ikea”! 🙂

              • Per quanto riguarda ENEL/ENI ne sento parlare come cosa fatta da almeno 2 anni, ma non ho visto 1 che sia un benzinaio o un annocio di una qualsiasi colonnina in tutta Italia.

                Per la città di Firenze la santificavo pure io, con i suoi famosi 600 prese disponibil (prese, non colonnine) ma proprio in uno dei nostri blog incrociati c’e’ un che c’ha twizy ed ha detto che in tutta la città ne va solo una (guardacaso quella della Fluence di Renzi) ed alcune non sono mai state neppure attivate!

                Parlaci un po’ invece meglio della tua città, Roma…

  3. Chiaro.
    In effetti visto così è proprio deprimente, io comunque non penso troppo alle lobbies che bloccano la cosa (certo, un po’ di interesse c’e’ ma il mercato è moribondo da se, senza azzopparlo): è che appunto si fa proprio a fatica a far quadrare i conti.
    I conti che ci facciamo noi utenti (auto da almeno 20.000 euro corrispondente ad una utilitaria da 10.000 ma che fa 100km se va bene e poi deve fermarsi 5 ore, sempre se trova colonnina, funzionante e proprio circuito) hanno purtroppo lo stesso peso degli handicap dei fornitori (colonnine che costano migliaia di euro, da controllare come sicurezza, manutenzione, teppismo e persino i pagare i comuni per occupazione suolo pubblico!).

    Comunque, un po’ di speranza, ieri sono andato all’Ikea Corsico (dove ancora ci sono solo le colonnine free) ed ho fatto caso che il parcheggio non è delimitato in nessun modo da sbarre: quindi è per forza di cosa accessibile h24, colonnine comprese (certo, se non vogliono farle usare in orari di chiusura basta le spengano sul quadro…): (è l’area pitturata in terra di verde)

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